Marco Cavaleri, responsabile della Strategia vaccini dell'Agenzia europea del farmaco, interviene ai microfoni di Sky TG24 sull'annunciato rallentamento delle consegne: "L'importante è che la seconda dose venga somministrata nei tempi stabiliti". E sul vaccino AstraZeneca: "Difficile che l'autorizzazione arrivi prima del 29 gennaio"
“Si tratta di assestamenti nella produzione del vaccino, c’è sicuramente stato qualche disguido e qualche ritardo”. Marco Cavaleri, responsabile della Strategia vaccini dell'Ema, intervenuto su Sky TG24, commenta così la notizia del ritardo annunciato da Pfizer delle prossime consegne del suo vaccino. "Peraltro è un vaccino nuovo e anche l'azienda deve un po' aggiustare come vengono prodotti i vaccini e come garantire che vengano consegnati in base agli accordi", spiega ancora Cavaleri. (CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA – LO SPECIALE).
"Importante mantenere schedula vaccinale su seconda dose"
Alla domanda sulla possibilità che questo ritardo possa mettere in pericolo la somministrazione della seconda dose del vaccino, Cavaleri risponde: “L'importante è che la seconda dose venga somministrata nei tempi stabiliti, più vicini possibili alle tre settimane”. Secondo il responsabile della Strategia vaccini dell'Ema, “è importante che la schedula vaccinale venga mantenuta e che quindi chi ha ricevuto la prima dose abbia la possibilità di avere la seconda nei tempi che sono stati dettati dall’approvazione. Andrebbe fatta a tre settimane – ha aggiunto - ma è ragionevole darla anche qualche giorno dopo, non c’è nessun problema a questo riguardo ed è quello che alcuni Paesi europei hanno intenzione di fare: dare un po’ più di flessibilità su quando la seconda dose verrà amministrata, ma è importante che avvenga in tempi il più vicini possibile a queste tre settimane. Più si aspetta e più c’è il rischio che il soggetto non venga protetto”.
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"Vaccino AstraZeneca, difficile autorizzazione prima del 29 gennaio"
Per quanto riguarda il vaccino AstraZeneca, in attesa di approvazione da parte dell'Agenzia europea del farmaco, Cavaleri spiega: "Molto difficile che arrivi prima del 29 gennaio" - la data annunciata - "quella data anzi è possibile ma non ancora certa", aggiunge. "Stiamo lavorando per arrivare all'obiettivo quel giorno - assicura poi Cavaleri - Ci sono molti dati che stiamo valutando in questo momento e che ci stanno arrivando dall'azienda. L'importante è che noi chiariamo tutta una serie di aspetti legati soprattutto agli studi clinici. Siamo convinti di poter restare in questi tempi".
"AtraZeneca con limitazione a under 55? È un'opzione"
Ancora sul vaccino AstraZeneca: approvarlo limitandone l’utilizzo alla popolazione under 55 “è assolutamente possibile, anche se non è la via che viene normalmente seguita per i nuovi vaccini, a meno che non ci siano ragioni precise che indichino che il rapporto rischio beneficio in una certa popolazione può essere negativo o ci sono troppe poche informazioni. Non escludo che possa essere un’opzione, anche se stiamo lavorando per vedere se si può arrivare a un’approvazione che copra tutta la popolazione, senza dare restrizioni iniziali, anche se i dati sugli anziani, a questo punto, sono molto limitati”, conclude Marco Cavaleri.
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