La violenza ha danneggiato pedane e cabine sul litorale romano. E i gestori lanciano l'allarme anche perché da anni si assiste a una riduzione della porzione di sabbia a loro disposizione
Conta dei danni a Ostia, dopo l'ennesima mareggiata, negli ultimi giorni. A farne le spese soprattutto gli stabilimenti del litorale che hanno visto spazzare via dalla violenza delle onde passerelle e cabine
"Sono anni che combattiamo contro tutto questo - dice al Messaggero, Franco Petrini, titolare degli storici stabilimenti “Nuova Pineta” e “Pinetina” - purtroppo la spiaggia è spazzata via e il cambiamento si nota a occhio nudo e non più di mese, in mese ma di giorno in giorno"
"Nel 2013 - continua Petrini - c’era il 90% di costa in più rispetto al litorale di oggi. Stando ai dati dei sindacati, la metà si è persa solo nel 2020. Ogni stabilimento ha perso in media 200/250 metri lineari di costa, dalla battigia alla sede stradale"
Il litorale romano è da tempo alle prese col problema dell'erosione. E gli operatori del settore lanciano l'allarme in vista anche della prossima stagione balneare. "Le spiagge - dice ancora al Messaggero Ruggero Barbadoro, presidente della Fiba, federazione balneari - sono tutte in un’avanzata fase di erosione e hanno raggiunto uno stato di criticità tale che, se non si interviene urgentemente, verrà attaccata anche Capocotta. Se non c’è sabbia, perdiamo anche i romani che scelgono Ostia per trascorrere le loro giornate al mare"
Secondo Petrini "sono tante le cause" dell'erosione della spiaggia. "Il maltempo - spiega - ma anche il mancato apporto del fiume Tevere che non riesce più a trasportare i metri cubi di sabbia che portava fino a qualche anno fa"