Scuola, Save the Children: per quasi 50% degli studenti il 2020 è stato un anno sprecato
L’indagine “I giovani ai tempi del Coronavirus” - condotta da Ipsos per l'organizzazione - ha analizzato le risposte di ragazzi italiani tra i 14 e 18 anni. Solo uno studente su 4 pensa che tutto tornerà come prima. Il 28% dichiara che dall'inizio della pandemia almeno un compagno di classe ha interrotto gli studi
Il 28% degli adolescenti dichiara che dall'inizio della pandemia almeno un compagno nella propria classe ha smesso di frequentare la scuola. Più di uno studente su 3 si sente impreparato e per il 46% il 2020 è stato un "anno sprecato”. Sono i dati emersi dall’indagine di Ipsos per Save the Children sui giovani studenti italiani che stanno affrontando le restrizioni causate dalla pandemia
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Durante la didattica a distanza, tra le cause principali delle assenze c’è la difficoltà di connessione e la mancanza di concentrazione. Sulla base dei dati dell'indagine, la stima è che almeno 34mila studenti delle superiori, a causa delle assenze prolungate, potrebbero trovarsi a rischio di abbandono scolastico
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Più di uno studente su 3 si sente impreparato e il 35% quest'anno deve recuperare più materie dell'anno scorso. Stanchezza (31%), incertezza (17%) e preoccupazione (17%) sono i principali stati d'animo che gli adolescenti dichiarano di vivere in questo periodo
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Più di 1 ragazzo su 3 (35%) ritiene che la propria preparazione scolastica sia peggiorata. Uno su 4 deve recuperare materie e, fra coloro che devono recuperare, il 23% ha 3 o più di tre materie insufficienti
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Confrontando la propria performance di quest'anno in termini di materie da recuperare, il 35% afferma di averne di più rispetto allo scorso anno, con ampie oscillazioni regionali: 44% al Nord Ovest e 26% al Sud
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Oscillazioni che si ripetono anche sulle diverse fasce d'età: ben 1 su 4 fra i ragazzi di 16-18 anni afferma di aver meno materie da recuperare a fronte di solo il 14% degli studenti di 14-15 anni
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Quasi 4 ragazzi su 10 ritengono che il periodo a casa da scuola stia avendo ripercussioni negative sulla propria capacità di studiare (37%) e (più di uno su 4) sul proprio rendimento scolastico (27%)
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In ogni caso, un 16% di adolescenti valuta invece positivamente le ripercussioni di questo periodo sulla propria capacità di studio (il dato sale al 18% tra i ragazzi tra i 16 e i 18 anni) e un 47% non rileva un particolare impatto
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Gli adolescenti dicono di sentirsi stanchi (31%), incerti (17%), preoccupati (17%), irritabili (16%), ansiosi (15%), disorientati (14%), nervosi (14%), apatici (13%), scoraggiati (13%), in un caleidoscopio di sensazioni negative di cui parlano prevalentemente con la famiglia (59%) e gli amici (38%)
Per più di 1 su 5 rimangono un pesante fardello da tenersi dentro, senza condividerlo con nessuno (22%). I ragazzi si sentono esclusi dalle scelte per il contrasto alla diffusione del Covid, che li hanno visti penalizzati nell'interruzione delle attività scolastiche in presenza
Il 65% è convinto di star pagando in prima persona per l'incapacità degli adulti di gestire la pandemia, il 43% si sente accusato di essere tra i principali diffusori del contagio, mentre il 42% ritiene ingiusto che agli adulti sia permesso di andare al lavoro, mentre ai giovani non è permesso di andare a scuola
Il 2020 è stato un "anno sprecato" per quasi un adolescente su due (46%), che, in ogni caso, nella costrizione di vivere in un mondo di incontri solo virtuali, ha fatto riscoprire a molti il valore della relazione "dal vivo" con i coetanei
Anche se quasi un quarto degli adolescenti (23%) dichiara che, in questo anno di pandemia, ha capito che uscire non è poi così importante e che si possono mantenere le relazioni anche on line
Al contrario, l'85% dei ragazzi intervistati afferma invece di aver capito quanto sia importante uscire con gli amici, andare fuori e relazionarsi "in presenza". Tra le "privazioni" che i ragazzi hanno sofferto di più, anche quella di non aver potuto vivere esperienze sentimentali importanti per la loro età (63%)
Solo 1 adolescente su 4 pensa che "tornerà tutto come prima" (26%) e la stessa percentuale ritiene che "continueremo ad avere paura", mentre il 43% vede l'esperienza che sta vivendo come uno spartiacque
Il 69% degli studenti italiani intervistati ha sentito in qualche modo parlare del Next Generation EU e la gran parte guarda con interesse alle possibilità che potrebbe offrire per il loro futuro
Il 30% spera che attraverso questo Fondo vengano incrementati i finanziamenti per l'ingresso nel mondo del lavoro dei giovani o la possibilità di studiare gratuitamente all'estero (17%) e all'università (17%)