Gimbe: “Calo dati ma crollo tamponi. Si rischia tempesta perfetta per terza ondata”
Il monitoraggio settimanale della fondazione mostra una flessione dei nuovi casi (136.493 vs 165.879), a fronte di una riduzione drastica dei casi testati (551.068 vs 672.794) e di una sostanziale stabilità del rapporto positivi/casi testati (24,8% vs 24,7%). Il presidente Cartabellotta chiede prudenza: "Alla vigilia delle festività natalizie tutte le Regioni si avviano a diventare gialle, un colore che non deve essere letto come un via libera, ma impone il rispetto di regole severe per impedire assembramenti"
Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe conferma nella settimana 2-8 dicembre, rispetto alla precedente, una flessione dei nuovi casi (136.493 vs 165.879), a fronte di una riduzione di oltre 121mila casi testati (551.068 vs 672.794) e di una sostanziale stabilità del rapporto positivi/casi testati (24,8% vs 24,7%)
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Siamo di fronte a "una tempesta perfetta che rischia di innescare la terza ondata" ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione, nel commentare il rapporto settimanale sull'emergenza Covid19
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"Alla vigilia delle festività natalizie tutte le Regioni si avviano a diventare gialle, un colore che non deve essere letto come un via libera, ma impone il rispetto di regole severe per impedire assembramenti e ridurre al minimo i contatti sociali tra persone non conviventi" ha detto ancora Cartabellotta
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"Infine, l'auspicato e (speriamo) imminente arrivo del vaccino non deve costituire un alibi per abbassare la guardia - prosegue il presidente - Nella più ottimistica delle previsioni, infatti, un'adeguata protezione a livello di popolazione potrà essere raggiunta solo nell'autunno 2021 con una massiccia adesione delle persone alla campagna di vaccinazione"
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"Con questi numeri - aggiunge Cartabellotta - il Paese si presenta come un paziente con 'quadro clinico' ancora molto grave e instabile che, superata la fase acuta (picco di contagi e di pazienti ospedalizzati), inizia a mostrare i primi segni di miglioramento grazie alle terapie somministrate"
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"La prognosi rimane però riservata - prosegue il presidente di fondazione Gimbe - per essere sciolta, richiede una rigorosa e prolungata 'compliance' a tutte le misure individuali, al distanziamento sociale e alle restrizioni imposte da Governo e Regioni"
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Siamo in "una fase estremamente delicata dell'epidemia" ha ribadito Renata Gili, responsabile Ricerca sui servizi sanitari della Fondazione Gimbe
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"Per almeno tre ragioni: innanzitutto con oltre 700mila attualmente positivi è impossibile riprendere il tracciamento dei contatti", spiega Gili
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"In secondo luogo, ci attendono lunghi mesi invernali che favoriscono la diffusione di tutti i virus respiratori; infine, sino a metà gennaio non sapremo se l'impatto dell'influenza sarà, come auspicato, più contenuto rispetto alle stagioni precedenti"
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"In tal senso - termina la dottoressa Gili - arrivare a quel momento con gli ospedali saturi potrebbe avere conseguenze disastrose per la salute e la vita delle persone"
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Tra i numeri diffusi dalla fondazione, calano del 5,4% i casi attualmente positivi (737.525 vs 779.945) e, sul fronte degli ospedali, diminuiscono sia i ricoveri con sintomi (30.081 vs 32.811) che le terapie intensive (3.345 vs 3.663); in lieve riduzione anche i decessi (4.879 vs 5.055)
"Anche questa settimana - dichiara ancora il presidente della Fondazione - si confermano evidenti segnali di rallentamento del contagio, ma l'effetto non è dovuto solo alle misure introdotte"
Tra i miglioramenti ci sono "la riduzione dell'incremento percentuale dei casi totali (8,4% vs 11,4% a livello nazionale, registrata anche in tutte le Regioni) e del numero dei nuovi casi settimanali"
Rimane infatti stabile il rapporto positivi/casi testati e, soprattutto, si registra un'ingiustificata riduzione di oltre 121mila casi testati (-18,1%), che solo in 5 Regioni aumentano rispetto alla settimana precedente
"Da questi numeri - spiega ancora il presidente Cartabellotta - emergono tre ragionevoli certezze: innanzitutto che le misure introdotte hanno frenato il contagio"
"In secondo luogo che l'effetto delle misure sull'incremento dei nuovi casi è sovrastimato da una consistente riduzione dell'attività di testing"
“Infine la certezza che, a invarianza di misure restrittive, la discesa della curva sarà molto lenta, certo non paragonabile a quella della prima ondata"
"La riduzione del bacino degli attualmente positivi - continua il presidente - è lenta, modesta, oltre che sovrastimata dalla notevole riduzione di tamponi e casi testati delle ultime settimane"
Infatti, dal record di 124.575 casi testati in media al giorno della settimana 4-11 novembre, in quella 2-8 dicembre si è registrato un decremento del 36,8% (-45.851 casi testati/die)
Meno evidente la riduzione dei tamponi totali, passati da una media di 214.187/die della settimana 12-18 novembre ai 179.845 della settimana 2-8 dicembre, con un calo giornaliero medio di 27.907 tamponi (-13,4%)