
Covid, contagi nelle scuole e istituti chiusi: la situazione regione per regione
Quasi la metà degli studenti italiani sta seguendo le lezioni da casa con la didattica a distanza. Ma nel governo si sta discutendo su una possibile riapertura prima delle vacanze di Natale. Un'ipotesi che però non piace ai presidenti di Regione che chiedono il prolungamento della Dad fino a gennaio per i licei. Ecco la situazione

Il bollettino del 27 novembre indica 28.352 nuovi casi di contagio, a fronte di 222.803 tamponi effettuati. Da Nord a Sud, in alcune scuole ancora aperte si registrano nuovi positivi, mentre continua il dibattito sulle prossime riaperture
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In Alto Adige lunedì 30 riprenderà la didattica in presenza nelle scuole medie. Lo ha annunciato l'assessore Philipp Achammer, dopo una seduta notturna della giunta provinciale. "Il prossimo passo è stato fatto, ma dobbiamo restare prudenti. Igiene, distanza e mascherina", ha scritto su Facebook. Dopo lo screening di massa, ogni settimana saranno testati a campione 4.000 altoatesini. A questi si aggiungeranno 900 persone del mondo della scuola
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La Valle d'Aosta è scettica riguardo all'ipotesi di apertura totale delle scuole già a dicembre. "Riteniamo che sia una scelta demagogica un'apertura 'en vitesse', specie con l'imbuto dei trasporti a orari differenziati per via del limite del 50% sui pullman", spiega l'assessore regionale all'Istruzione Luciano Caveri
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In Trentino sono 23 i casi positivi fra gli studenti. In merito ai singoli casi sono in corso approfondimenti che potrebbero comportare l'isolamento delle rispettive classi
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"Riaprire le scuole il 9 dicembre, magari in fretta e furia, è un errore". Lo sostiene il presidente del Veneto Luca Zaia. "L'altro ieri ho proposto che la riapertura non diventi un totem. Fissiamo una data che sia plausibile", ha aggiunto
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Il presidente del Piemonte Alberto Cirio, intervistato a Sky TG24, ha spiegato che "mandare le superiori a scuola il 9 dicembre per far fare una settimana e poi mandarle di nuovo a casa per le vacanze natalizie la trovo una scelta assolutamente improvvida e assurda, e così nella Conferenza delle Regioni si sono espressi pressoché tutti i presidenti di Regione. Credo sia un puntiglio che non aiuta nessuno". Anche se il Piemonte è diventato zona arancione, per la seconda e terza media continuerà la Dad, come annunciato dallo stesso governatore

Nel Lazio, la III Sezione del Consiglio di Stato ha respinto l'appello cautelare contro l'ordinanza n. 6569/2020 del TAR Lazio proposto da alcuni genitori per la sospensione dei decreti ministeriali che contengono prescrizioni per il contenimento del contagio Covid (ricorso alla didattica a distanza, disciplina delle modalità di accesso e uscita da scuola, uscite a orari scaglionati, obbligo di rimanere a casa in presenza di temperatura oltre i 37,5°, obbligo di mascherina etc.)
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"In base alle informazioni confermate dal dipartimento Prevenzione dell'Azienda sanitaria provinciale e a causa del permanere dello stato di criticità della situazione epidemiologica in atto", il sindaco di Vibo Valentia (Calabria) ha deciso di prorogare fino al 5 dicembre la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado
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In Sardegna è partito a Cagliari il servizio - attivato dall'Amministrazione comunale - di supporto alle scuole che prevede l'esecuzione di tamponi rapidi nei casi, segnalati dai dirigenti scolastici, di sospetta presenza di un positivo nella struttura. "Vogliamo contenere la diffusione del virus, salvaguardare la salute dei cittadini e della popolazione scolastica - ha affermato il sindaco Paolo Truzzu -. Rapidità e organizzazione sono fondamentali"
De Micheli: "Ipotesi scuole aperte anche nel fine settimana"
"Al di là delle chiacchiere c'è una cosa concreta che mi pare sia emersa e cioè l'orientamento di aprire le scuole il 9 gennaio". Così il governatore della Campania, Vincenzo De Luca ha spiegato i temi emersi durante il confronto tra Regioni e Governo. "Non ci sono parole, siamo in un Paese nel quale le cose più semplici sono una conquista. Mi auguro che si aprano le scuole a gennaio", ha concluso

Il presidente dell'Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli, riguardo alle proposte del governo di riaprire le scuole prima delle vacanze di Natale ha dichiarato che "sulla possibilità di scaglionare gli orari di ingresso a scuola ci siamo già espressi più volte favorevolmente. Il discorso, in linea di massima, va circoscritto agli istituti superiori delle quattordici città metropolitane per i quali possiamo pensare di posticipare l'ingresso alle ore 9.15"
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"Non ci scandalizziamo: di proposte strane ne abbiamo sentite tante. Se qualcuno vuole fare delle proposte ci convochi, ne discutiamo al tavolo contrattuale, si individuino le risorse economiche e umane che mancano a tutt'oggi anche per le supplenze e i modelli organizzativi, poi discutiamo - ha dichiarato la segretaria della Cisl scuola, Maddalena Gissi -. Diversamente risulta l'ennesima provocazione che ha come unico effetto quello di demotivare chi l'attività didattica la sta svolgendo comunque e a qualunque costo per il bene dei ragazzi"
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Sulla proposta di aprire le scuole nel fine settimana, Pino Turi - numero uno della Uil Scuola - ha commentato: "Ancora una proposta estemporanea per dire che non sono in grado di aprire le scuole e trovare un responsabile". E aggiunge: "Se il governo ha un piano una programmazione per la scuola, la deve mettere al centro e non adeguarla a questa o quella esigenza"