Stando alle indagini della Dda di Bari, gli imputati avrebbero taglieggiato dal 2015 a 2018 quindici tra imprenditori e commercianti, minacciandoli di ucciderli o danneggiare le loro aziende con esplosioni. Il governatore della Puglia Emiliano: "Foggia combatte e non si arrende"
Al termine del processo celebrato con rito abbreviato, il gup del tribunale di Bari Giovanni Anglana ha condannato fino a 18 anni di reclusione 25 persone ritenute affiliate alla mafia foggiana, accusate a vario titolo di associazione mafiosa, estorsioni e rapine aggravate, detenzione illegale di armi e tentato omicidio. Risarciti come parti civili un imprenditore vittima di estorsioni (finito sotto scorta dopo aver denunciato), la Regione Puglia e Confindustria Puglia, il Comune di Foggia e Confindustria Foggia, Fondazione Antiracket Puglia e l'associazione Giovanni Panunzio di Foggia.
La vicenda
Alla lettura del dispositivo nell'aula bunker di Bitonto erano presenti anche i pm della Direzione distrettuale antimafia che hanno coordinato le indagini, Lidia Giorgio e Federico Perrone Capano, l'aggiunto Francesco Giannella e il procuratore facente funzione Roberto Rossi. Stando alle indagini della Dda di Bari, gli imputati avrebbero taglieggiato dal 2015 a 2018 quindici tra imprenditori e commercianti di Foggia, costringendoli a pagare un pizzo che variava dai 50 euro a funerale per una ditta di onoranze funebri, ai 500 euro a settimana per una discoteca, all'assunzione di persone vicine al clan in una Rssa. Secondo gli inquirenti, gli imputati - attraverso armi e aggressioni fisiche - avrebbero minacciato le vittime di morte o di danneggiare le loro aziende con esplosioni.
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Il governatore Emiliano: "Foggia combatte e non si arrende"
Dopo la sentenza è arrivato il commento del presidente della Regione della Puglia Michele Emiliano: "Foggia combatte e non si arrende. La comunità foggiana è oggi rappresentativa di tutta la Puglia che non cederà mai alla mafia, alla sopraffazione, alla violenza, all'illegalità. La Regione Puglia è al fianco dei cittadini, dei magistrati, delle forze dell'ordine della provincia di Foggia senza se e senza ma. Oggi ogni pugliese si sente foggiano, in questo giorno della Giustizia e non della vendetta".