L’uomo era condannato per estorsione aggravata: era nascosto in un’intercapedine ricavata dietro a un frigorifero nell’abitazione di una donna, la quale è indagata per favoreggiamento
Gli uomini della Squadra Mobile di Messina, guidati da Antonio Sfameni, hanno arrestato ieri il latitante mafioso Giovanni De Luca, ricercato da un anno e condannato per estorsione aggravata. Era nascosto in un'intercapedine ricavata dietro a un frigorifero nell'abitazione di una donna che è indagata per favoreggiamento e che si è recata in Questura.
Le indagini
La polizia, coordinata dal procuratore di Messina Maurizio de Lucia e dall'aggiunto Vito di Giorgio, ha ricostruito la rete dei favoreggiatori di De Luca ed è arrivata al boss latitante, ritenuto personaggio emergente della "famiglia" mafiosa di Mare Grosso. I messaggi che il latitante inviava a parenti e complici sono stati intercettati dagli investigatori che, una settimana fa, hanno individuato il covo. Nella serata di ieri è arrivata la conferma che era proprio l'abitazione in cui si nascondeva il ricercato ed è scattato il blitz.
Chi è il latitante
Giovanni De Luca, nipote dello storico boss Nino, a novembre del 2019, era sfuggito alla cattura disposta dalla Dda di Messina nell''ambito dell'inchiesta "Flower" che accertò che i clan avevano monopolizzato i servizi di security nelle discoteche e nei luoghi della movida della città. Dall'inchiesta, emerse tra l'altro, che la mafia era responsabile di violente aggressioni ai frequentatori di diversi locali e costringeva così i titolari della attività ad assumere e pagare uomini del clan per la vigilanza.