
Il coronavirus a Genova, la città durante la pandemia: il reportage di Sky TG24. FOTO
Anche il capoluogo ligure sta facendo i conti con i problemi legati al Covid-19. Senza turisti, le strade e i ristoranti sono vuoti. Fa impressione anche vedere l’acquario, una delle attrazioni più famose del comune, senza code alle biglietterie. Calo anche per il settore dei trasporti, con il porto che ha cambiato i suoi ritmi. Ma non mancano progetti e nuove idee
(Foto e testo di Laura Ceccherini)
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Le nostre vite con il virus hanno subito tutte, quale più quale meno, dei profondi cambiamenti, anche solo nel modo di pensare, nelle azioni piccole e quotidiane. Così come le nostre città, cambiate, svuotate, in un tenace tentativo di ripresa non sempre possibile. E così si delinea un prima e un dopo, una linea che divide in maniera netta chi eravamo da chi siamo. La linea in questo caso si chiama Covid
"La sfida del Covid - Genova": il reportage di Sky Tg24 nel capoluogo ligure.jpg?im=Resize,width=335)
Ogni città ha pagato il suo prezzo e continua a farlo. Siamo andati a Genova e abbiamo parlato con tante persone diverse, in comune in ognuna di loro quello spicchio libero dalla mascherina, lo sguardo diventato duro e velato. Le lacrime invece, le amarezze, le difficoltà si vedono benissimo
Il viaggio di Sky Tg24 a Palermo.jpg?im=Resize,width=335)
Il settore più colpito quello turistico con ristoratori che ora dicono: "Meglio chiudere, così non si avanti, non è possibile"
Il coronavirus a Palermo, la città durante la pandemia. FOTO.jpg?im=Resize,width=335)
Poche persone in giro, strade vuote e di turisti nemmeno l'ombra
"La sfida del Covid - Roma": il reportage di Sky TG24 nella capitale.jpg?im=Resize,width=335)
I piccoli imprenditori sono colpiti forse più di tutti e le storie di chi aveva aperto delle piccole attività costrette dalle nuove norme a rimanere chiuse ora si moltiplicano
Roma, la capitale durante la pandemia. FOTO.jpg?im=Resize,width=335)
Sono oltre 10 per esempio le ludoteche che hanno chiuso in città e poche ne rimangono, e purtroppo ne rimarranno sempre meno
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Il Covid ha colpito anche il settore dei trasporti merci
Covid, rapporto Iss: 11 regioni a rischio.jpg?im=Resize,width=335)
Una città portuale ha i suoi contorni, i suoi profumi, i suoi ritmi che rimangono fissi nel tempo. A cambiare sono i momenti e gli avvenimenti
Dai primi contagi alla diffusione nel mondo: le tappe del coronavirus.jpg?im=Resize,width=335)
Al porto il cambiamento si è sentito eccome: in un primo momento il settore ha retto, poi il calo
La situazione in Italia: grafiche.jpg?im=Resize,width=335)
Fino a settembre perse 43mila giornate di lavoro, azzerate nel periodo di lockdown le crociere, entro fine anno la previsione è di una perdita di 50mila giornate di lavoro
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Perdite anche nel settore turistico, a testimoniarlo in primis la grande attrazione di Genova, simbolo della città: l'acquario
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Vederlo senza fila alle biglietterie fa impressione: la chiusura prima, gli ingressi contingentati poi, e visitatori pochi
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La nuova realtà passa per i nuovi poveri, famiglie fino a ieri normali che oggi non ce la fanno e sono costrette a rivolgersi alla Caritas
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Persone che avevano un lavoro precario, molte badanti e baby sitter che con lo smartworking delle famiglie si ritrovano a non essere più utili
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E poi c’è anche chi contava sulla pensione dei nonni, portati via però dal coronavirus. Situazioni tristi e difficili per tanti, troppi
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In tanti però cercano una reazione, la tempra non manca e dalle reazioni di solito arrivano le nuove idee i nuovi progetti
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Il direttore del teatro nazionale per esempio durante il lockdown non si è arreso, impossibile non portare la cultura fuori dai teatri considerati a rischio, e si è inventato per l’estate un teatro itinerante
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Un tir in giro per la piazze genovesi perché la cultura non si fermasse, prima del nuovo Dpcm, perché tutti potessero godere della bellezza come ci ha ripetuto il direttore del teatro Nazionale di Genova
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E poi c’è il capitolo ponte. Impossibile parlare di rinascita quando conta 43 croci, non si può. Ma una cosa va sottolineata: i lavori sono andati avanti nonostante il lockdown, questo infatti è stato l'unico cantiere aperto e in opera ed ha portato al nuovo ponte san Giorgio, con le difficoltà e le emozioni che questa ricostruzione portava con sé