
Coronavirus, cosa fare e quali regole seguire per i rientri dalle zone a rischio
Sono diverse le misure adottate da governo e regioni per i ritorni dalle vacanze, soprattutto dalle zone considerate rischiose. Ecco le norme previste per chi arriva da Croazia, Spagna, Grecia e Malta. Sui rientri dalla Sardegna non c’è uniformità di provvedimenti

Nell'estate della pandemia di Covid-19 l'attenzione resta alta non solo per proteggersi dal rischio di contagio, ma anche per districarsi nella giungla di misure adottate da governo e regioni per i rientri dalle vacanze, soprattutto dalle zone a rischio
Tutti gli aggiornamenti live sul coronavirus
Le regole vengono aggiornate di continuo a seconda dell'andamento dell’epidemia e le Regioni spesso si muovono in ordine sparso e si registrano protocolli diversi addirittura anche tra le singole Asl di una stessa città
I nuovi focolai in Italia
I cittadini lamentano una diffusa confusione, difficoltà per seguire le indicazioni e non è raro che nel mese delle ferie in molti abbiano deciso di rinunciare a viaggiare per non rischiare l'isolamento al ritorno
Tutti i contagi di rientro dopo le vacanze
Rientri da Croazia, Spagna, Grecia e Malta - Chi nei 14 giorni precedenti all'arrivo in Italia ha soggiornato in Croazia, Grecia, Malta e Spagna, deve presentare alle autorità una certificazione attestante che, nelle 72 ore antecedenti all'ingresso nel territorio nazionale o entro 48 ore dall'arrivo si sia sottoposto a un test molecolare o antigenico con esito negativo
I Paesi con più nuovi casi di contagio in 24 ore
In attesa del test si deve osservare l'isolamento fiduciario presso la propria abitazione. Chi invece atterra negli aeroporti italiani, dove sono previsti i kit con tampone veloce, può eseguirlo dopo lo sbarco
Covid in Sardegna: dai contagi alle polemiche
Quarantena obbligatoria - È prevista per coloro che nei 14 giorni precedenti all'arrivo in Italia abbiano soggiornato in Romania e Bulgaria
Coronavirus, le città europee dopo il lockdown: reportage di Sky TG24
Arrivi da Paesi non europei - L'ingresso in Italia da tutti gli Stati che non fanno parte dell'Ue o dell'accordo di Schengen è consentito solo per "comprovate esigenze lavorative di assoluta urgenza, motivi di salute, comprovate ragioni di studio, rientro presso il proprio domicilio”

Da e per la Sardegna - Un accordo ancora non c'è, ma al tavolo del ministero della Salute, regioni e governo si incontreranno a breve per stabilire come gestire i test per chi riparte e per chi arriva in Sardegna

Rientri dalla Sardegna - Alcune Regioni (o singoli scali) si stanno muovendo in autonomia per i rientri dalla Sardegna raccomandando a chi ha soggiornato nell’isola di fare il tampone entro 48 ore

Per i rientri dalla Sardegna, la Regione Lazio ha indicato 20 drive-in nella Capitale, altri al porto di Civitavecchia o direttamente negli aeroporti - Fiumicino e Ciampino - dove sono disponibili i test con risposta in 30 minuti

Di ritorno dall’isola, test disponibili anche negli aeroporti lombardi di Malpensa e Milano Linate, e da lunedì nello scalo bolognese. A Napoli chi rientra si mette in fila all'Ospedale Cotugno

In Liguria, nonostante l'aumento dei contagiati di rientro dalla Sardegna nel porto di Genova, il governatore si è opposto all'obbligo di tampone. A Torino si fa la fila all'Ospedale Amedeo di Savoia

L'accesso al tampone negli altri casi - In generale invece per avere accesso al tampone nella maggior parte delle regioni si consiglia di farsi prescrivere l'esame dal medico curante, il quale si informerà sui contatti sospetti e invierà l'informazione all'Asl di competenza

Chi fa il tampone dopo un contatto sospetto sarà posto in quarantena per 14 giorni, quando eseguirà il secondo tampone. Solo nel caso in cui risulti negativo per la seconda volta potrà uscire dall'isolamento
