In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Coronavirus, Ricciardi ora precisa: “In Italia è possibile riaprire le scuole e votare"

Cronaca
©Ansa

Il consigliere del ministero della Salute, intervistato da IlSussidiario.net, torna sulle dichiarazioni di ieri, dopo essere stato accusato di voler rimandare la tornata elettorale e il rientro in classe: "Quello che mi è successo è un tipico caso di infodemia, io ho detto il contrario di quello" che è stato riportato. E aggiunge: “In caso di focolaio infettivo dentro la scuola si valuterà caso per caso”. Poi, dal meeting di Rimini, avverte: "Prima ondata virus non è ancora finita"

Condividi:

"Ho detto che in Italia adesso è possibile riaprire le scuole e andare votare". Così Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute, in un’intervista al quotidiano online IlSussidiario.net torna a parlare del suo intervento di ieri nella trasmissione Agorà, dopo il quale era stato accusato di voler rimandare il voto del 20 e 21 settembre in caso di una risalita dei contagi da Covid-19: "Quello che mi è successo è un tipico caso di infodemia, io ho detto il contrario di quello" che è stato riportato. Poi, dal meeting di Rimini, avverte: "La prima ondata del virus non è ancora finita".

“È stato riportato che io mettevo in dubbio riapertura delle scuole e le elezioni”

Ricciardi ribadisce: "A una domanda sulla riapertura delle scuole e sulla tenuta delle elezioni ho detto 'in Italia si possono e si debbono riaprire le scuole e si può votare ma bisogna fare in modo che non succeda quello che sta avvenendo in altri Paesi'”. “Invece - continua - è stato riportato che io mettevo in dubbio la riapertura delle scuole e le elezioni: da siti farlocchi o pirata te lo aspetti, ma non dai grandi media italiani. Per fortuna chiunque può verificare, visto che ero in televisione". Già ieri, Ricciardi aveva spiegato che le sue parole si riferivano ad altri Paesi, e anche oggi dice: “Nei Paesi in cui si verifica una risalita dei contagi stanno pensando di non riaprire le scuole o di rinviare altre attività importanti come lo sono le elezioni".

leggi anche

Azzolina: "Se studente positivo, possibile quarantena per classe"

“Focolaio a scuola? Si valuta caso per caso”

"In caso di focolaio infettivo dentro la scuola - spiega poi Ricciardi - si valuterà caso per caso, in certi basterà l'isolamento di una classe, in altri servirà la chiusura della scuola". Una cosa che sta già accadendo in Francia e Germania e che non è un'opportunità così remota. "Non lo è - replica Ricciardi - tanto più circola il virus, tanto più è probabile. Dobbiamo abbassare la circolazione del virus fuori dalla scuola, ed evitare di farcelo entrare dentro".

approfondimento

Scuola, raccomandazioni Cts: "Mascherine obbligatorie sopra i 6 anni"

"Prima ondata virus non ancora finita"

Dal meeting di Rimini, dove oggi è ospite, Ricciardi ha poi avvertito che "si continua a parlare di seconda ondata del virus, ma in realtà non e' neanche finita la prima ondata. Sapevamo che allentare le misure avrebbe avuto conseguenze. Il virus eè pericoloso in ambienti chiusi, bisogna continuare a indossare le mascherine, mantenere le distanze e osservare l'igiene personale". Inoltre, ha ricordato l'importanza della collaborazione con i Paesei Ue, in particolare con la Germania: "La stretta comunicazione tra i ministri della Salute italiano e tedesco hanno fatto siì che venissero evitati problemi. Lo stesso non è successo con la Spagna, nonostante l'amicizia tra idue ministri".

L'esclusione di un nuovo lockdown 'duro'

Poi, a chi gli ha chiesto se si possa escludere il ritorno di un lockdown 'duro', Ricciardi ha risposto: "Io penso proprio di sì. È una situazione completamente differente per molti motivi". "Innanzi tutto - ha spiegato conversando con i giornalisti - perché i casi li intercettiamo molto prima, nel senso che questo sistema di testing e di tracciamento porta a identificare soggetti nella stragrande maggioranza asintomatici. Quello che è successo a gennaio e febbraio - ha sottolineato - è che questi casi non venivano identificati e quindi diventavano gravi, la sintomatologia diventava particolarmente grave e andavano in terapia intensiva".  Inoltre, ha ricordato, "è stato rafforzato enormemente il servizio sanitario nazionale".

Salvini: “Ora non c'è emergenza, lo dicono i numeri”

Intanto sulla risalita dei contagi è intervenuto anche Matteo Salvini, sempre a IlSussidiario.net, secondo cui al momento non si può parlare di emergenza: “Lo dicono i numeri, i primari, i medici dei pronto soccorso e delle terapie intensive. Chi dice il contrario, ovvero il governo, è in malafede e fa terrorismo per mantenere il potere. Ma così si fa del male all'Italia: ora il Covid è gestibile senza allarmismi". Poi il leader della Lega aggiunge che se il governo dovesse prorogare lo stato di emergenza "siamo pronti ad ogni tipo di iniziativa, democratica ovviamente, nelle piazze e in parlamento".

vedi anche

Coronavirus Italia, quali sono i nuovi focolai di Covid-19