Il virologo e direttore sanitario dell’istituto Galeazzi di Milano: “Purtroppo la tendenza è sempre lievemente verso il rialzo, ma rimango ottimista”. Sulle discoteche: “Non è efficace colpevolizzare i giovani, ci vorrebbe un coordinamento maggiore e interventi semplici e lineari”. Poi osserva: “Avremo uno stress test con la riapertura delle scuole che comporterà un movimento di persone di tutte le età”
“A oggi siamo in una situazione relativamente tranquilla ma di grande attenzione, rispetto al passato siamo in grado di individuare soggetti che nella fase iniziale nemmeno ritenevamo malati o comunque contagiati (dal Coronavirus, ndr)”. A dirlo è il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’istituto Galeazzi di Milano, che ospite di Sky Tg24 osserva: “Purtroppo la tendenza è sempre lievemente verso il rialzo: siamo ancora messi meglio rispetto alle nazioni intorno a noi ma davvero io rimango ancora ottimista, ma bisogna essere ancora più prudenti”. E sulle discoteche aggiunge: “Non è efficace colpevolizzare i giovani” (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE).
“Vediamo soggetti asintomatici ed è per questo che l’età è diminuita”
Sulla situazione attuale, Pregliasco spiega che “ora vediamo soggetti asintomatici ed è per questo che l’età (media dei contagi, ndr) è diminuita, sappiamo che gli effetti clinici più pesanti sono, sono stati e potrebbero essere ancora negli anziani nel momento in cui la diffusione dovesse riemergere in modo pesante”. “Quindi - aggiunge - a oggi vedo l’aspetto ancora positivo della capacità del nostro Servizio Sanitario Nazionale di individuare precocemente i casi, di prevedere la quarantena per i contatti stretti e quindi mantenere sotto controllo la situazione”.
“Serve un coinvolgimento positivo di tutti noi cittadini”
Per il virologo è fondamentale “un coinvolgimento positivo di tutti noi cittadini, non è efficace colpevolizzare i giovani o chi in qualche modo gestisce male le modalità che invece dobbiamo aver imparato e attuato bene durante il lockdown. Bisogna essere sereni ma con quella prudenza e quella vigilanza che sono assolutamente necessari”.
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“Riapertura delle scuole sarà uno stress test”
Un passaggio fondamentale, che Pregliasco definisce uno “stress test”, sarà la riapertura delle scuole “che comporterà un movimento di persone di tutte le età”, ma soprattutto “un autunno dove non è detto che ci sarà la seconda ondata di Covid ma sicuramente ci sarà l’epidemia influenzale e quindi sarà un elemento importante quello di arrivare al meglio possibile mantenendo i livelli di contagi il più bassi possibile”.
“Siamo nel cosiddetto andamento endemico post-epidemico”
Interpellato poi sui dati quotidiani forniti dal bollettino del ministero della Salute, Pregliasco spiega che i numeri dei nuovi contagi sono un mix tra nuovi casi e vecchi casi che emergono grazie ai tamponi: “Come abbiamo visto fin dall’inizio la positività di un soggetto in alcuni casi pur in assenza di sintomi può essere anche prolungata. Quindi sicuramente in qualche caso soggetti che sono infetti da alcune settimane ma purtroppo anche nuovi contagi. È una diffusione sotterranea, siamo nel cosiddetto andamento endemico post-epidemico, cioè di una diffusione sottotraccia del virus che è stato l’elemento che ha poi fatto crescere in modo esponenziale a gennaio e febbraio e che ora invece stiamo monitorando. Sta a noi, istituzioni ma cittadini in primis, mantenere con serenità e tranquillità delle precauzioni assolutamente banali”.
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“Sulle discoteche gli interventi devono essere semplici e lineari”
Sulla questione della chiusura delle discoteche e della discussione in corso con le Regioni, il virologo osserva: “Ci vorrebbe un coordinamento maggiore, è possibile immaginare interventi diversificati ma vanno ben comunicati e devono essere semplici e lineari e soprattutto mantenibili nel tempo. Mi rendo conto che indossare la mascherina ballando sia praticamente impossibile, però si possono attuare dal punto di vista organizzativo delle situazioni in cui si possano permettere questi balli. Ho sentito diversi gestori che sono stati anche perseguiti e hanno chiuso le loro strutture a fronte di un’organizzazione che avevano previsto ma poi è stata snaturata da un comportamento incongruo degli avventori”.
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“Servono tamponi per chi viaggia all’estero”
Per quanto riguarda invece i viaggi all’estero, Pregliasco spiega che “è necessario un monitoraggio attraverso l’esecuzione di tamponi e una raccomandazione di un’attenzione nei 14 giorni successivi per quello che si fa e le persone che si contattano, perché purtroppo nella nostra Europa, per non parlare di Nazioni anche più lontane da noi, la situazione sta veramente peggiorando e deteriorandosi”. Viaggiando quindi “il rischio c’è, perché si passa da un andamento endemico a una crescita che diventa esponenziale nel momento in cui non si riuscirà a far fronte a quei focolai che si susseguono”.