
Dalla ridistribuzione degli spazi didattici all’attrezzatura dello spazio pubblico per la gestione dell’entrata e dell’uscita degli alunni: la Fondazione Agnelli, in collaborazione con Full - Future Urban Legacy Lab del Politecnico di Torino, lancia "Fare spazio", un progetto che mira a fornire nuove idee ai dirigenti scolastici per predisporre gli istituti in maniera tale da poter ricominciare l’anno scolastico senza rischi legati a contagi da coronavirus

Dove accogliere gli alunni che non dispongono di un’aula abbastanza grande, come adattare per le attività didattiche locali come mense, palestre, auditorium, atri e corridoi: di questi temi e molto altro si è occupato "Fare spazio", un progetto che nasce dalla collaborazione della Fondazione Agnelli e Full - Future Urban Legacy Lab del Politecnico di Torino
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Si tratta di 14 proposte che forniscono ai dirigenti scolastici elementi validi per poter valutare, individuare ed eventualmente ampliare lo spazio nelle scuole. Proposte che si basano su un'analisi quantitativa - condotta a partire dai dati dell'Anagrafe degli edifici scolastici resa disponibile dalla Regione Piemonte – su ogni singolo spazio di un campione di 3.200 edifici, sui 40mila circa che costituiscono l'infrastruttura educativa dell'Italia
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Alcune scuole dispongono di aule di grandi dimensioni, anche superiori a 50 o 60 mq, che costituiscono un potenziale ambiente per lo svolgimento di attività parallele o per ospitare più gruppi di piccole dimensioni. Gli spazi didattici ordinari superiori ai 50 mq possono essere riorganizzati senza intervenire sulle strutture esistenti. (Foto: Fondazione Agnelli)

La ridistribuzione degli spazi didattici di grandi dimensioni può essere effettuata attraverso arredi, tende scorrevoli o pannelli divisori scorrevoli. (Foto: Fondazione Agnelli)
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La necessità del distanziamento sociale può cambiare la capienza degli ambienti didattici, di conseguenza alcuni di essi potrebbero non essere sufficienti ad accogliere un gruppo classe. (Foto: Fondazione Agnelli)

L’unione di spazi didattici, dunque, secondo il progetto della Fondazione Agnelli e Full - Future Urban Legacy Lab del Politecnico di Torino può essere fatta tramite collegamento in remoto, una porta nella parete divisoria oppure un’apertura nella parete che divide due aule. (Foto: Fondazione Agnelli)

Altra importante risorsa può essere la palestra che per dimensioni può costituire un importante spazio per lo svolgimento di attività didattiche e ricreative, in particolare quando è unita alla possibilità di spostare all’esterno le attività sportive. (Foto: Fondazione Agnelli)

Arredi e tende scorrevoli possono essere funzionali per la riorganizzazione degli spazi interni di una palestra. (Foto: Fondazione Agnelli)

Anche gli spazi della mensa costituiscono una risorsa per affrontare i problemi di organizzazione dello spazio scolastico a seguito delle disposizioni sanitarie. In particolare, la necessità di dedicare ogni spazio didattico ad un gruppo fisso di allievi potrebbe rendere questi spazi inadatti alla refezione. (Foto: Fondazione Agnelli)

Con strumenti per la proiezione, arredi, pannelli o aule apposite si possono riorganizzare gli spazi dedicati alle mense. (Foto: Fondazione Agnelli)

Ambienti di grandi dimensioni, concepiti come spazi per spettacoli, assemblee plenarie e attività collettive, soprattutto se liberi da sedute fisse e altri arredi, possono essere trasformati per accogliere attività didattiche. (Foto: Fondazione Agnelli)

Pannelli divisori, arredi e spazi di stoccaggio potrebbero aiutare nella riorganizzazione di spazi interni di aule magna, teatri o auditorium. (Foto: Fondazione Agnelli)

Gli spazi dedicati a laboratori (ad esempio di musica, di scienze, ecc..) o ad attività pratiche, possono costituire una risorsa per lo svolgimento di attività didattiche anche non legate alle materie per cui quegli spazi sono attrezzati. (Foto: Fondazione Agnelli)

Per quanto riguarda la riorganizzazione di spazi dedicati ad attività laboratoriali, la soluzione potrebbe arrivare dall’introduzione di arredi, di segnaletica o spazi di stoccaggio separati da tende. (Foto: Fondazione Agnelli)

Con le previste misure di distanziamento, non tutte le aule tradizionali potrebbero risultare sufficienti per accogliere un intero gruppo classe visto che accolgono mediamente dai 19 ai 22 studenti, a seconda del grado scolastico, con punte di oltre 30 soprattutto nella secondaria di II grado. (Foto: Fondazione Agnelli)

Segnaletica a pavimento, arredi mobili, tende o pannelli scorrevoli possono quindi essere utili per estendere l’aula nello spazio distributivo. (Foto: Fondazione Agnelli)

Corridoi, distribuzioni e atri, se di grandi dimensioni, possono essere utilizzati anche per tutte le riunioni che non possono essere effettuate a distanza, tra cui incontri con i genitori, riunioni dei consigli di classe e di piccoli gruppi di docenti. (Foto: Fondazione Agnelli)

Si potranno così attrezzare i corridoi per attività temporanee in piccoli gruppi attraverso l’apposita segnaletica a terra, arredi, tende scorrevoli e pannelli. (Foto: Fondazione Agnelli)

Spazi distributivi ampi, come atri e piccole piazze interne possono essere utili per lo svolgimento di attività didattiche e ricreative se organizzati con l'installazione di arredi o divisori mobili. (Foto: Fondazione Agnelli)

Per ricavare ambienti da destinare alla didattica si potrebbero utilizzare: segnaletica per terra, arredi, tribunette e pannelli scorrevoli. (Foto: Fondazione Agnelli)

La possibilità di moltiplicare gli accessi all’edificio scolastico costituisce un potenziale importante per evitare affollamento nei momenti di ingresso e uscita dalla scuola: la moltiplicazione degli accessi permette infatti ad allievi e personale di raggiungere gli spazi didattici senza affollare atri e corridoi. (Foto: Fondazione Agnelli)

Sarà necessario, con l’apposita segnaletica e con la segnalazione di un numero massimo di ingressi, regolamentare e organizzare i percorsi all’interno della scuola. (Foto: Fondazione Agnelli)

La gestione dei flussi negli orari di ingresso e uscita può essere favorita dall’installazione di semplici dispositivi nello spazio aperto, utili anche a gestire forme di scaglionamento. (Foto: Fondazione Agnelli)

Importante quindi ricavare spazi di attesa per la gestione di ingressi e uscite attraverso segnaletica e coperture leggere. (Foto: Fondazione Agnelli)

Gli spazi esterni costituiscono una risorsa importante per la maggioranza delle scuole italiane. Attrezzare questi spazi con coperture leggere e rimovibili permette il loro utilizzo per attività ricreative e sportive anche nel periodo invernale, liberando così spazi interni della scuola per le attività didattiche. (Foto: Fondazione Agnelli)

La Fondazione Agnelli suggerisce dunque come attrezzare gli spazi esterni per attività sportiva, ricreativa e didattica con apposita segnaletica ma anche coperture esterne, gazebo o coperture gonfiabili. (Foto: Fondazione Agnelli)

Le scuole dotate di spazi aperti tra gli edifici possono sfruttarli per attività didattiche e ricreative. Aree per il gioco o per proiezioni audiovisive all’aperto possono diventare decisive per il ritorno a scuola in sicurezza. (Foto: Fondazione Agnelli)

Per allestire o coprire gli spazi aperti che separano due edifici si possono utilizzare strutture leggere da attrezzare poi con eventuale segnaletica. (Foto: Fondazione Agnelli)

Per molte scuole, i cui ingressi si aprono direttamente su una strada o su una piazza, lo spazio pubblico costituisce l’unica possibilità per la gestione dei flussi in ingresso e in uscita. (Foto: Fondazione Agnelli)

Segnaletica, dissuasori mobili e arredi urbani possono servire per attrezzare lo spazio pubblico che servirà a gestire ingressi e uscite. (Foto: Fondazione Agnelli)