All'interno del ciclo di interviste a dieci grandi italiani che hanno saputo raggiungere il successo internazionale, il direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis incontra lo chef pluristellato. La puntata, trasmessa sabato 25 luglio alle 14.30 e alle 22 su Sky TG24 e alle 20 su Sky Arte, è disponibile On Demand
"La cucina è tanto, è tutto. La cucina è un gesto d’amore". Parola dello chef pluristellato Massimo Bottura, ospite del quarto appuntamento di “Vite - L’arte del possibile”, su Sky TG24 il 25 luglio alle 14.30 e alle 22, alle 20 su Sky Arte e disponibile On Demand (Qui il longform dedicato all'intervista).
Amore, verità e cultura in cucina
Intervistato dal direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis, lo chef del miglior ristorante del mondo ha spiegato: “Che sia per i refettori, che sia per la famiglia o che sia per il miglior ristorante del mondo per me è la stessa cosa: cucinare bene, cucinare con amore, lì trasmetti emozioni”. “Una parola chiave del lavoro - ha aggiunto poi, parlando del mondo della ristorazione - è verità. Soprattutto la verità della materia prima. Questa è la verità dei nostri contadini, degli allevatori, dei pescatori, delle materie prime straordinarie che ci trasmettono attraverso il loro duro lavoro, perché loro sono i veri eroi della nostra gastronomia. Oggi nel 2020 il cuoco è più della somma delle sue ricette: ha il dovere di uscire dalla cucina e diventare portavoce degli agricoltori, dei contadini, dei caseari, dei pescatori, e delle persone che ci permettono di trasmettere emozioni attraverso il nostro cibo, mettendoci a disposizione le migliori materie prime del mondo. L’Italia è questo”. E un'altra parola chiave individuata durante l'intervista è cultura: “Cultura è quello che facciamo ogni giorno nelle nostre botteghe che sono piccole botteghe e piccoli ristoranti. I nostri ristoranti non sono delle mega aziende, sono piccole botteghe rinascimentali dentro le quali sviluppiamo la cultura e diventiamo gli ambasciatori della nostra agricoltura. Abbiamo creato una nuova forma di turismo: il turismo enogastronomico che tutto il mondo ci invidia”.
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Dal richiamo della provincia al rapporto con la madre
Bottura ha parlato anche del suo rapporto con la provincia: “Ero a New York e ho sentito questo richiamo della provincia, non so forse era la provincia che è dentro il mio dna. Essere e vivere la provincia nel modo giusto è un plus incredibile perché sei sempre pronto con la valigia per ripartire, non sei perso nella provincia ma la provincia ti aiuta anche a rimanere con i piedi per terra”. Nell'intervista lo chef ha poi parlato dello straordinario rapporto con la madre: “Mia madre ha sempre cercato la novità e mi ha trasmesso questa ossessione per la qualità. Quando in un’intervista per immagini mi hanno chiesto del talento, io l’ho espresso con una foto di mia madre, perché lei ha avuto il talento di capire le persone che aveva di fronte, ha avuto la forza di convincermi che la mia energia andava canalizzata in qualcosa di ossessivo. Non ero contento, stavo studiando Legge, non mi impegnavo come lei sapeva che io mi sarei potuto impegnare e quindi cosa è successo? Mi ha convinto a seguire le mie passioni. Il talento di mia madre è stato quello di convincermi che le mie energie andavano lì e io l’ho fatto, per quello ha avuto un ruolo veramente importante nella mia vita”.
Una stroncatura del passato
Tra i ricordi anche un aneddoto sulla prima recensione ricevuta, una stroncatura. “Era un critico locale. Io praticamente facevo quasi gli stessi piatti classici di adesso e sul giornale il giorno dopo scrisse: 'Mi raccomando, non merita proprio questo ristorante, non merita di essere visitato, si spende neanche poco e si mangia niente'. Io ero talmente sicuro di quello che stavo facendo che l’ho letto e me lo sono dimenticato. Ho portato sempre dentro una ferita nel cuore, però ho detto 'io sono sicuro che sto facendo le cose giuste'”.