
Morte Mario Paciolla in Colombia: striscione al comune di Napoli per avere giustizia. FOTO
Sulla facciata del municipio del capoluogo campano è stata esposta una scritta per chiedere verità sulla morte del volontario Onu napoletano. Un amico del ragazzo: "Abbiamo paura che si palesi un Caso Regeni 2"

Sulla facciata del Comune di Napoli è stato esposto uno striscione per chiedere verità e giustizia sulla morte di Mario Paciolla, il volontario Onu scomparso in Colombia. Gli amici del ragazzo: "Abbiamo paura che si palesi un Caso Regeni 2"
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Carmine Mario Paciolla era un collaboratore delle Nazioni Unite nel dipartimento meridionale colombiano di Caquetà. Il giovane è morto il 15 luglio in circostanze non del tutto chiare, inizialmente si è pensato potesse trattarsi di un suicidio
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Il volontario dell'Onu, 33 anni, era stato trovato con segni di lacerazione ai polsi nella sua casa a San Vicente del Caguán. Qualche giorno prima della morte avrebbe accompagnato il governatore di Caquetà, Arnulfo Gasca, e il sindaco di San Vicente, Julian Perdomo, in differenti luoghi di dialogo e accordo con le comunità rurali dove si facilitavano processi di pace
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Sul caso della morte di Mario Paciolla si è subito attivata la Farnesina e il sindaco Luigi De Magistris che chiede chiarezza sulle cause del decesso. Sullo striscione esposto a Napoli, a tre giorni dalla scomparsa del ragazzo, appare la foto del giovane e la scritta: "Giustizia per Mario Paciolla"

"Chiediamo giustizia e verità perché il caso è oscuro e da subito non c'è stata chiarezza - ha detto Simone Campora, un amico del volontario Onu - e abbiamo paura che si palesi un Caso Regeni 2, che si disperdano le energie per appurare la verità sulle circostanze più che sospette che hanno portato alla morte di Mario"

"Metteremo in campo piccole azioni che aumentino l'attenzione sul caso che vogliamo portare a livello nazionale e internazionale perché non è possibile morire cosi", fanno sapere gli amici di Mario che intendono supportare "in qualsiasi maniera" la famiglia "portando avanti la stessa battaglia". Mario è stato descritto dai conoscenti come un ragazzo "come noi, più coraggioso di noi, come racconta la sua esperienza e le cose che ha fatto"

Mario in Colombia lavorava a un progetto per l'emersione di un territorio difficile sotto scacco dei Narcos per provare a dare un'opportunità al territorio e alla popolazione. "Affrontava situazioni difficili - ha detto ancora l'amico Simone - che trattava già da molti anni. Era una persona con una certa esperienza, non era uno sprovveduto quindi si è trovato di fronte a qualcosa che lo ha sicuramente spaventato"

Sul balcone, nel quale è stato esposto lo striscione, si è affacciato anche il sindaco di Napoli Luigi De Magistris. "Dobbiamo evitare che le ore possano far abbassare l'attenzione su una vicenda così grave. Noi daremo alla famiglia il massimo sostegno politico, umano e istituzionale", ha detto il Primo Cittadino

De Magistris ha sentito per qualche minuto al telefono il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e ha riferito di aver avuto l'assicurazione dal titolare della Farnesina sul "massimo impegno e massima attenzione sulla vicenda"

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Intanto un a,ppello a fare chiarezza sul caso è arrivato anche dal senatore del gruppo misto Sandro Ruotolo. "Si chiede al presidente del Consiglio e al ministro degli Esteri un intervento forte, deciso e immediato nei confronti del governo colombiano" ha detto Ruotolo affinché si faccia "giustizia sulla morte violenta del nostro connazionale Mario Carmine Paciolla"

Anche il senatore del gruppo misto paragona il caso a quello di Giulio Regeni, il connazionale morto in Egitto in circostanze poco chiare. "Bisogna accertare la verità - ha evidenziato Ruotolo - da ciò che emerge dai media e da molte testimonianze sul cadavere del giovane sono stati rilevati 'tagli provocati da coltelli o da lame acuminate' che non sono state trovate in casa"


