Ponte Genova, la Consulta: "Legittimo escludere Aspi dalla ricostruzione"

Cronaca
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La Corte costituzionale ha ritenuto non fondati i ricorsi sulll'esclusione della società dalla demolizione e ricostruzione del Morandi. La notizia arriva nel giorno delle polemiche per la conferma che sarà Autostrade a gestire il nuovo ponte. Il ministro degli Esteri: "Questione va risolta, le promesse si mantengono". E Salvini attacca i 5 Stelle: "Ridicoli e bugiardi". Il premier Conte: "Dossier va chiuso"

Non è illegittimo estromettere Aspi dalla ricostruzione del Ponte Morandi. Lo ha stabilito la Corte costituzionale che ha ritenuto non fondate le questioni relative all'esclusione legislativa di Autostrade dalla procedura sull'affidamento delle opere di demolizione e di ricostruzione del viadotto. La sentenza arriva nel giorno delle polemiche per la notizia, confermata dalla ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, che sarà Autostrade a gestire il nuovo ponte di Genova.

 

Lo scontro politico

Lo scontro politico sul nuovo Ponte di Genova si è acceso subito dopo le parole della ministra De Micheli. Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, attacca: “Voi ridate il ponte ad Autostrade senza ottenere nulla”. Critico anche il M5s, con Luigi Di Maio che su Facebook ammonisce: bisogna "mantenere le promesse fatte", e cioè che "i Benetton non avrebbero più gestito le autostrade" Mentre Salvini si scaglia contro il Movimento: "Ridicoli e bugiardi". Interviene anche Conte: "Porteremo il dossier Autostrade in Cdm", afferma. E poi: "La questione è paradossale, va risolta". Dopo le polemiche, in una nota Aspi rivendica di aver sempre dato il "massimo supporto alla realizzazione del nuovo viadotto sul Polcevera facendosi carico della totalità delle spese di demolizione e costruzione".

De Micheli: “La gestione va al concessionario”

La ministra delle Infrastrutture, a Radio 24 Mattino e sul suo profilo Twitter, ha spiegato di aver già scritto una lettera al sindaco di Genova Marco Bucci dicendo che “la gestione va al concessionario, che oggi è Aspi” anche se ha chiarito che “sulla vicenda c'è ancora l'ipotesi di revoca”. La missiva, come riporta La Repubblica, è stata mandata il 6 luglio, e descrive "il percorso operativo" necessario a inaugurare il ponte di Genova nei tempi previsti, ossia l'1 agosto. La concessione ad Autostrade sarebbe necessaria solo per non ritardare l'apertura del viadotto. "La consegna dell'infrastruttura al concessionario - si legge nel testo - deve risultare coerente con l'assetto normativo, anche al fine di prevenire potenziali contenziosi con l'Amministrazione".

 

Aspi: "Sempre dato massimo supporto per il Ponte"

Da parte sua, Aspi in una nota afferma di aver erogato per Genova "risorse, sotto forme di indennizzi e sostegno a cittadini e imprese, pari a circa 600 milioni di euro". La società spiega poi di aver "realizzato un profondo e radicale cambiamento del suo management e di tutti i suoi processi aziendali", con un "Piano di Trasformazione che prevedeuna spesa complessiva di 7,5 miliardi di euro tra investimenti e manutenzioni". Aspi poi rivendica il proprio lavoro  con i rappresentanti del Commissario Bucci "per facilitare l’entrata in esercizio del nuovo viadotto a Genova  di cui è urgente prendere in carico al più presto complessi aspetti infrastrutturali e viabilistici. Il Dicastero concedente è sempre stato informato degli avanzamenti del tavolo". La società chiude la nota affermando che "ad oggi, non ha mai ricevuto alcun riscontro formale alle proposte inviate all’Esecutivo per la definizione del contenzioso sul Ponte Morandi, né mai alcuna proposta formale è stata formulata dall’Esecutivo stesso".

Conte: "Situazione paradossale, dossier va chiuso entro qualche giorno"

Conte sottolinea che il dossier Aspi “va chiuso, ad horas o comunque a fine settimana. Dobbiamo evitare una situazione paradossale, dobbiamo chiarire questo passaggio", sottolinea. Per il premier si tratta di “una situazione paradossale. Finché il concessionario è Autostrade il Ponte non può che essere automaticamente gestito da Autostrade", sottolinea ancora Conte ribadendo la volontà di chiudere il dossier "entro qualche giorno".

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Di Maio: "Promessa va mantenuta: Benetton fuori"

Da sempre contrario al ritorno della gestione del nuovo ponte di Genova al gruppo Atlantia è il Movimento 5 stelle. Per il ministro degli Esteri Luigi Di Maio la questione della gestione del ponte va "subito risolta", "non voglio esprimere sentenze, né alimentare scontri, non ce n'è bisogno in questo momento", ma bisogna "mantenere le promesse fatte", scrive su Facebook. "Alle famiglie delle vittime avevamo promesso due cose: che il ponte non lo avrebbero costruito i Benetton, ma un'azienda di Stato. Infatti lo hanno costruito Fincantieri con Webuild. E che i Benetton non avrebbero più gestito le autostrade. Tantomeno il ponte. Entrambe queste promesse ora vanno mantenute. La politica senta dentro di sé il peso di queste due promesse. E passi ai fatti".

Crimi: "Il Movimento 5 stelle non arretra di un millimetro"

Il capo politico Vito Crimi, con un tweet, ha sostenuto che il viadotto "non deve essere riconsegnato nelle mani dei Benetton. Non possiamo permetterlo. Questi irresponsabili devono ancora rendere conto di quanto è successo e non dovrebbero più gestire le autostrade italiane" specificando che su questo ultimo punto il M5S "non arretra di un millimetro".

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Salvini: "Due anni di menzogne"

Sulla questione si è inserito anche Matteo Salvini, leader della Lega, che su Twitter ha scritto: "Confermata la concessione ad Autostrade? Cosa non si fa per salvare la poltrona, 5 Stelle ridicoli e bugiardi, due anni di menzogne e tempo perso: #colpadisalvini anche questo???".

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Il presidente Toti: “Noi continuiamo a lavorare per l’interesse dei liguri”

Anche il presidente della regione Liguria è fermamente convinto che ridare ad Aspi la gestione del nuovo ponte di Genova non sia la scelta corretta. “Ebbene, dopo due anni di minacce, immobilismo, proclami, giustizia promessa e rimandata - ha dichiarato su Facebook Giovanni Toti - il ponte di Genova verrà riconsegnato proprio ad Autostrade, come ha ordinato il Governo M5s-Pd". "Voi ridate il ponte ad Autostrade senza ottenere nulla - ha continuato - Noi continuiamo a lavorare per l'interesse dei liguri. E intanto per la tragedia del Morandi e per le sue 43 vittime nessuno ancora ha pagato. Mentre a Roma litigavate, noi in Liguria almeno abbiamo ricostruito il ponte”.

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La decisione della Corte Costituzionale

Intanto la Corte Costituzionale deve pronunciarsi sulla questione dopo il rinvio da parte dei giudici del Tar della Liguria cui si era rivolta Aspi. Secondo i giudici amministrativi "l'esclusione dalle attività di demolizione del ponte Morandi e di ricostruzione di un nuovo viadotto, insieme all'imposizione di prestazioni patrimoniali di ingente importo statuite ex lege, paiono configurare una restrizione della libertà di iniziativa economica". Il Tribunale amministrativo regionale aveva stabilito che il decreto Genova presentava anche profili di illegittimità costituzionale perché basato su "una meramente potenziale e nemmeno in via latamente indiziaria accertata responsabilità di Aspi" nella causa del crollo del viadotto" che il 14 agosto 2018 aveva causato 43 vittime.

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Il lavori di ricostruzione del ponte di Genova

I 1067 metri del nuovo viadotto dovrebbero essere ultimati il 29 luglio e l’inaugurazione del nuovo ponte di Genova è prevista per l'1 agosto. Il sindaco della città, nonché commissario per la ricostruzione, ha confermato di aver già affidato tutti i lavori che termineranno entro le date prefissate. La struttura commissariale, come riporta La Repubblica, avrebbe affidato ad altri soggetti gli ultimi compiti che saranno svolti da un pool di aziende tra cui Anas.

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