Coronavirus, proteste dei detenuti anche nel carcere di Bologna: 22 feriti. FOTO

È rientrata la rivolta scoppiata al carcere della Dozza. I detenuti sono scesi dal tetto e sono poi ritornati nei diversi reparti. Tra i feriti, due agenti della Polizia penitenziaria, ricoverati. Negli ultimi giorni disordini in 27 penitenziari in tutta Italia

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È definitivamente rientrata la protesta dei detenuti alla casa circondariale Bologna "Rocco D'Amato", conosciuto come carcere della Dozza, scoppiata a seguito dell'ondata di proteste dei detenuti avvenuta in tutta Italia, dopo la riduzione dei colloqui e dei permessi a causa dell'emergenza coronavirus

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A quanto si apprende, i detenuti erano scesi dal tetto per poi rientrare nei diversi reparti. Il bilancio finale è di 22 feriti, due di questi sono agenti. Nessuno però è in condizioni definite gravi

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Oltre alla polizia penitenziaria, impegnata nel contenere e sedare la protesta, hanno seguito le operazioni anche polizia, carabinieri e vigili del fuoco

Coronavirus, il sovraffollamento nelle carceri italiane dove è scoppiata la rivolta

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C'è stata anche l'attività di mediazione portata avanti dalla penitenziaria e dalla presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bologna, Antonietta Fiorillo

Coronavirus, rivolta nel carcere di Rieti: tre detenuti morti, un altro è grave

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In un primo momento erano 12 le persone assistite dal 118: 10 detenuti, di cui sette medicati sul posto e tre accompagnati al Sant'Orsola in condizioni non gravi, e due agenti della Polizia penitenziaria da ieri ricoverati, in codice di media gravità, all'Ospedale Maggiore

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Alcuni detenuti sono saliti questa mattina sul tetto e hanno sventolato striscioni con scritto "indulto" e "vogliamo i nostri diritti”

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Negli ultimi giorni si sono verificati disordini in circa 27 penitenziari di tutta Italia, da San Vittore a Milano all’Ucciardone di Palermo, da Foggia (dove circa diversi detenuti sono evasi) a Prato, da Bari a Rebibbia a Roma

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Le proteste riguardano principalmente le restrizioni ai colloqui fisici con i parenti imposte a causa dell’emergenza coronavirus

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Ma non solo, resta urgente anche la questione sovraffollamento: a Bologna è al 178%, con 500 soli posti a fronte di 891 persone in carcere

Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha motivato la misura spiegando che “è nostro dovere tutelare la salute di chi lavora e di chi vive negli istituti penitenziari” e spiegando di essere al lavoro per “garantire la più rapida ripresa dei colloqui con i familiari”

Si aggrava intanto il bilancio dei detenuti morti negli ultimi giorni di rivolte

In seguito ai disordini nati nella tarda mattinata del 9 marzo nel penitenziario “Nuovo complesso” di Rieti, tre detenuti sono deceduti per overdose di farmaci, probabilmente metadone, e un altro è in gravi condizioni

Le vittime si aggiungono alle altre 7 persone - tutte provenienti dal carcere di Modena, dove è scoppiata la protesta più violenta - morte tra ieri e l'altro ieri, anche in quel caso dopo aver assunto oppiacei