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Quota 100 e concorsi in ritardo: l'anno prossimo previsti 250mila supplenti nelle scuole

Cronaca

In 10 anni andrà in pensione il 50% degli insegnanti. Nella scuola secondaria le uscite avrebbero dovuto essere colmate dai due concorsi, straordinario e ordinario, di cui per il momento non c’è traccia. Il monito dei sindacati: “Serve un piano Marshall”

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Oltre 250mila supplenti sono previsti per il prossimo anno scolastico negli istituti italiani, a cui si dovranno aggiungere i 40mila precari che già oggi sostituiscono i professori per le assenze più brevi. Sono queste le conseguenze da un lato di Quota 100 - l’anticipo pensionistico accessibile con almeno 62 anni di età e 38 di contributi - e dall’altro dei ritardi nella pubblicazione dei due concorsi per la scuola secondaria, uno ordinario e uno straordinario, che avrebbero dovuto portare in cattedra in tempi brevi quasi 50mila docenti e la cui pubblicazione era attesa per la fine dello scorso anno. Di qui il monito di Cgil, Cisl e Uil, che hanno chiesto un confronto con il ministero dell’Istruzione sui contenuti del concorso straordinario per garantire agli studenti i docenti necessari. (LO SPECIALE SCUOLA - I CONCORSI PUBBLICI DEL 2020)

Nei prossimi 10 anni in pensione il 50% degli insegnanti

Al momento nella scuola italiana sono oltre 185mila i docenti con cattedre annuali e 40mila i supplenti temporanei. Con Quota 100, però, si prevede che nei prossimi dieci anni andrà in pensione il 50% del corpo insegnanti. Uscite che avrebbero dovuto essere colmate dai due concorsi, entrambi da 25mila nuove assunzioni ciascuno, di cui però al momento non c'è traccia. E le dimissioni dell’ormai ex ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, insieme alla decisione del governo di spacchettare il Miur - la Scuola da una parte con Lucia Azzolina, Università e Ricerca dall’altra con Gaetano Manfredi, per il momento solo designati ma non ancora nominati ufficialmente - hanno allungato ulteriormente i tempi. Peraltro, solo un timing molto stretto sul concorso straordinario - candidature entro metà febbraio e prove all'inizio dell’estate - potrebbe permettere di portare in cattedra, il prossimo primo settembre 2020, i nuovi docenti necessari: il concorso ordinario prevede infatti tempi molto lunghi di svolgimento, non meno di 2-3 anni tra creazione delle commissioni, svolgimento delle prove scritte e orali, correzioni, ricorsi e incarico ai vincitori.

Cisl: “Serve un piano Marshall per la scuola”

“Serve un Piano Marshall per la scuola. La rivisitazione di un modello di reclutamento strutturale è urgente”, ha dichiarato Maddalena Gissi, leader della Cisl Scuola. Gissi, insieme ai segretari di Flc Cgil e Uil Scuola, Francesco Sinopoli e Pino Turi, ha chiesto che il testo del concorso straordinario sia presentato alle organizzazioni sindacali per il confronto e per le eventuali modifiche.

Attesa anche per il concorso per Infanzia e Primaria

C’è attesa anche per la pubblicazione del bando per il concorso Infanzia e Primaria, che dovrebbe portare al reclutamento di 16.959 maestri, di cui 10.624 per l’anno scolastico 2020/2021 e 6.335 per l’anno scolastico 2021/2022. Lo scorso 11 giugno il Consiglio dei ministri aveva approvato il decreto ministeriale in cui si autorizzava l’avvio delle procedure per il concorso, ma al momento sembra improbabile che al prossimo settembre possano esserci le nomine dei vincitori. Infine, da far partire è anche il concorso per gli insegnanti di religione, che è stato previsto - come i due concorsi ordinario e straordinario - dal decreto cosiddetto “Salva precari”, che però è ancora tutto da definire.