Omicidio Luca Sacchi, gip: versione di Anastasiya inverosimile

Cronaca

Il gip ha respinto l’istanza di revoca dell’obbligo di firma per la fidanzata della vittima. Intanto notificato un provvedimento di custodia cautelare in carcere per Armando De Propris: contestata la detenzione illegale della pistola calibro 38, mai trovata

"Lacunose, inverosimili e in più punti scarsamente plausibili". Così il gip di Roma ha definito le dichiarazioni rese da Anastasiya Kylemnyk, la fidanzata di Luca Sacchi, nel provvedimento con cui ha respinto una istanza di revoca della misura dell'obbligo di firma presentata dal difensore al termine dell'interrogatorio di garanzia svolto il 4 dicembre scorso. Per il giudice, le dichiarazione della giovane "appaiono del tutto inidonee a scalfire il quadro indiziario" e arrivano da un soggetto "interessato e non obbligato a rispondere dicendo la verità” (IL RICORSO AL RIESAME - SI CERCA IL FINANZIATORE).

Si aggrava la posizione di Armando De Propris

Nell’ambito dell’inchiesta sull'omicidio di Luca Sacchi, il personal trainer ucciso la sera del 23 ottobre scorso davanti al John Cabot Pub con un colpo di pistola alla testa, si aggrava la posizione di uno degli indagati (LE MISURE CAUTELARI). Il gip di Roma ha notificato un provvedimento di custodia cautelare in carcere per Armando De Propris, il padre di Marcello, ovvero il giovane di San Basilio che ha dato l'arma a Valerio Del Grosso, autore materiale dello sparo. All’uomo, già in carcere per possesso di droga, i pm contestano la detenzione illegale della pistola calibro 38, mai trovata, utilizzata da Del Grosso. Per il gip "l'ipotesi investigativa è che l'arma fornita da Marcello De Propris a Del Grosso sia stata data al primo dal padre" (DEL GROSSO: NON VOLEVO UCCIDERE NESSUNO)

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