Taranto, faccia a faccia tra Conte e folla fuori da ex Ilva: "Vogliamo la chiusura". VIDEO

Cronaca

Il presidente del Consiglio è arrivato davanti ai cancelli dell’acciaieria, dove dalle 7 di mattina è scattato uno sciopero di 24 ore indetto da Fim, Fiom e Uilm. "Dovete conoscere la situazione", gli ha detto un cittadino. "Sono qui per questo", ha risposto il premier

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è recato a Taranto, davanti ai cancelli dell'Ex Ilva, nel giorno dello sciopero di 24 ore: ad attenderlo, una folla composta da molti cittadini, operai e rappresentanti di comitati e associazioni. All'ingresso si è creata una certa ressa ed è nato un botta e risposta con alcuni cittadini che chiedevano al premier di chiudere l'impianto. "Dovete conoscere la situazione", ha detto uno dei presenti. "Sono qui per questo", ha replicato il premier. "Non ho la soluzione in tasca. Vedremo nei prossimi giorni", ha poi spiegato Conte. "Serve una delegazione di operai non sindacalizzati", ha suggerito un lavoratore. "Quest’area va decontaminata, va smantellata, dobbiamo bonificarla -, ha aggiunto un altro - se dite che noi reggiamo il Pil nazionale, vuol dire che siamo bravi come lavoratori. Noi ci ammaliamo e rischiamo la vita perché non siamo in sicurezza". “Cosa chiedete?”, ha quindi domandato il premier. “La chiusura”, la risposta in coro (DI MAIO: ARCELORMITTAL SI STA RIMANGIANDO ACCORDO - COSA È LO SCUDO PENALE).

Cosa sta succedendo a Taranto

Conte ha deciso di visitare l’acciaieria di Taranto nel giorno in cui, dalle 7 del mattino, è scattata l'agitazione indetta da Fim, Fiom e Uilm. La portesta dell'8 novembre si estende anche agli altri siti del Gruppo ArcelorMittal. I sindacati contestano l'annunciato disimpegno della multinazionale anglo-indiana, che ha avviato la procedura di retrocessione dei rami d’azienda. I metalmeccanici chiedono "all'azienda l'immediato ritiro della procedura di retrocessione dei rami d'azienda e al governo di non concedere nessun alibi alla stessa per disimpegnarsi, ripristinando tutte le condizioni in cui si è firmato l'accordo del 6 settembre 2018 che garantirebbe la possibilità di portare a termine il piano Ambientale nelle scadenze previste”. "L'ipotesi sul tavolo è che Mittal adempia ai propri impegni, deve sviluppare investimenti, il piano ambientale, il piano industriale che si è impegnata a portare avanti, è questa la prospettiva del Governo”, ha fatto sapere il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri(LE TAPPE DELL'EX ILVA DAL 1960 A OGGI - GLI INVESTIMENTI DI ARCELORMITTAL E I NUMERI DELLA CRISI).

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