Carabiniere ucciso, 11 le coltellate inferte a Rega. Trovato il pusher: è indagato

Cronaca

Restano in carcere i due 19enni californiani che hanno confessato l'omicidio. Individuato l'uomo che ha venduto loro aspirina al posto della droga. A Roma, migliaia di persone alla camera ardente. Conte: "Evitiamo di cavalcare l'onda delle reazioni emotive"

Una folla composta si è radunata nel pomeriggio e nella serata del 28 luglio, in piazza del Monte di Pietà a Roma, per dare l'ultimo saluto al vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso nella notte fra il 25 e il 26 luglio a coltellate. La camera ardente è stata allestita a pochi passi dalla caserma dei carabinieri di piazza Farnese, dove da anni il militare prestava servizio (FIORI E MESSAGGI PER IL VICEBRIGADIERE). Sabato il gip ha convalidato il fermo di Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjort, i due giovani americani accusati di concorso in omicidio e tentata estorsione. Entrambi hanno confessato il delitto dopo un lungo interrogatorio in caserma, e il primo ha ammesso di essere l'autore materiale dell'omicidio (IL VIDEO DELLA FUGA - LA TELEFONATA AL 112). Ed è stato individuato anche il pusher che ha venduto aspirina al posto della droga ai due californiani. Secondo quanto si è appreso, si tratterebbe di un italiano e sarebbero in corso accertamenti anche sulla posizione di Sergio B., l'uomo derubato che quella sera diede l'allarme al 112. Saranno indagati per reati di droga. A quanto ricostruito, l'uomo accompagnò personalmente i ragazzi dal pusher.

Conte: "Evitiamo di cavalcare l'onda delle reazioni emotive"

Alla camera ardente ha partecipato anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che in nottata ha pubblicato un lungo post su Facebook in cui ha lanciato un appello: "L'Italia è uno Stato di diritto. Abbiamo principi e valori consolidati: evitiamo di cavalcare l'onda delle reazioni emotive tenuto anche conto che la nostra legislazione, in caso di omicidio volontario, contempla già l'ergastolo e non consente più sconti di pena". Poi un pensiero alla famiglia e agli affetti del carabiniere ucciso: "Un servitore dello Stato che amava l'Arma dei Carabinieri, un uomo generoso che dedicava le pause di lavoro a iniziative di solidarietà. Lo Stato partecipa commosso al dolore della moglie Rosa Maria, della madre Silvia, della sorella Lucia, del fratello Paolo, e di tutti i familiari e amici". Infine, il premier ha comunicato di aver avuto "un lungo incontro con i vertici dell'Arma dei Carabinieri e delle Forze Armate anche al fine di valutare misure di prevenzione sempre più efficaci in modo da evitare che delitti così efferati abbiano a ripetersi" perché "in questi momenti chi ha compiti di responsabilità fa bene a interrogarsi, in modo serio e responsabile, su quali siano le modalità più idonee a intensificare il contrasto al traffico e allo spaccio di stupefacenti da cui nasce questo delitto".

Autopsia: 11 coltellate inferte al vicebrigadiere

Intanto, dall'autopsia, emerge che sono state 11 - e non 8, come era emerso in un primo momento - le coltellate inferte al carabiniere. Il coltello utilizzato per l'aggressione, molto simile a un modello militare, era lungo quasi 20 centimetri e, sempre secondo l'esame autoptico, Cerciello Rega è deceduto a causa della forte emorragia.

Diffusa foto di uno degli arrestati bendato

Inoltre, è polemica per una foto diffusa online, forse dopo essere circolata in alcune chat, di uno dei due americani arrestati mentre era bendato in caserma. Nello scatto si vede il giovane seduto in un ufficio della caserma con gli occhi coperti, forse in attesa di essere interrogato. Il Comando generale dell'Arma dei carabinieri ha preso "fermamente le distanze dallo scatto e dalla divulgazione" della foto. Il militare che avrebbe messo la benda all'americano arrestato è stato identificato e i carabinieri hanno fatto sapere che sarà immediatamente spostato a un reparto non operativo. Intanto, la Procura di Roma è in attesa di un'informativa sulla vicenda, dopo la quale si procederà all'apertura formale di un fascicolo di indagine. In una nota, il procuratore generale di Roma, Giovanni Salvi ha sottolineato: "Le informazioni fornite dalla Procura della Repubblica di Roma circa le modalità con le quali è stato condotto l'interrogatorio consentono di escludere ogni forma di costrizione in quella sede". Ma ha aggiunto: “La procura generale ha avviato indagini disciplinari. Le verifiche proseguono per accertare chi, per quali ragioni e per disposizione di quale autorità abbia bendato l'indagato e abbia ritenuto di tenere l'indagato in manette, si accetteranno anche eventuali responsabilità per omessa vigilanza". Mentre l'avvocato di Finnegan Lee Elder ha detto di voler fare chiarezza sull'episodio.

La famiglia di uno dei due americani: "Scioccati e sgomenti"

In un comunicato pubblicato da Abc, ha poi parlato anche la famiglia di Elder: "Siamo scioccati e sgomenti per quanto accaduto. Esprimiamo le più profonde condoglianze alla famiglia del brigadiere Mario Cerciello Rega". Da San Francisco, i genitori del ragazzo hanno detto di non aver ancora parlato con il figlio. "Non abbiamo informazioni indipendenti sull'accaduto, non siamo stati in grado di avere comunicazioni con nostro figlio. Chiediamo il rispetto della nostra privacy durante questo momento difficile. I nostri pensieri vanno a coloro che sono stati colpiti da questa tragedia", si legge.

L'avvocato: "Il mio assistente psicologicamente provato"

Il 27 luglio l'avvocato difensore di Finnegan Lee Elder aveva detto, riguardo al suo assistito: “È psicologicamente provato, è un ragazzo di 19 anni”. "Abbiamo deciso di avvalerci della facoltà di non rispondere. Per rispetto del militare deceduto non vogliamo dire nulla di più", aveva aggiunto il legale al termine dell'interrogatorio di convalida del fermo chiesto dalla Procura di Roma.

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