Manuel Bortuzzo, i due aggressori chiedono il rito abbreviato

Cronaca

È durata poco più di mezzora l’udienza che ha dato il via oggi, 8 luglio, al processo che vede imputati Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, i due giovani fermati per il ferimento del nuotatore avvenuto nella notte tra il 2 e il 3 febbraio

Al via il processo che vede imputati Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, autori del ferimento del nuotatore Manuel Bortuzzo, triestino classe '99, avvenuto nella notte tra il 2 e il 3 febbraio scorso a Roma. Nell'udienza, durata poco più di mezzora, i due giovani hanno chiesto il rito abbreviato: devono rispondere del reato di tentato omicidio, aggravato dai futili motivi. Manuel e i suoi familiari hanno preferito non partecipare all'udienza. Intanto il processo è stato rinviato a fine settembre.

Avvocato imputati: "Consapevoli di ciò che hanno fatto"

Al termine dell'udienza ha parlato anche l’avvocato degli imputati: "I ragazzi hanno deciso fin dall'inizio di assumersi tutte le responsabilità e quindi inevitabilmente saranno condannati a una pena che attraverso il rito abbreviato cercheremo di contenere come il codice prevede. Loro sono perfettamente consapevoli di quello che hanno fatto, ormai ci dovranno convivere per tutta la vita". Per quanto riguarda la famiglia Bortuzzo, i legali fanno sapere che "Manuel non ha nessun interesse per la pena che prenderanno questi signori né vuole sapere a quanto verranno condannati, perché per lui quella è una vicenda chiusa, definita". (L'AUDIOMESSAGGIO DI BORTUZZO: TORNERÒ PIÙ FORTE DI PRIMA)

La vicenda Bortuzzo e la riabilitazione

Al momento dell’aggressione, il giovane nuotatore della nazionale stava acquistando un pacchetto di sigarette insieme alla sua ragazza dopo una serata con gli amici. Manuel Bortuzzo (CHI È), ferito con una pistola, ha subìto una lesione midollare completa che non gli permette più di camminare. Appena tre giorni dopo l'agguato, i due giovani si sono presentati spontaneamente in questura per confessare: "Siamo qui perché Manuel Bortuzzo deve avere giustizia. Siamo distrutti. È stato un tragico errore", hanno detto. Intanto, Manuel ha subito iniziato un lungo percorso riabilitativo e soltanto dopo tre mesi dall’incidente è riuscito a tornare a casa. "Tra dieci anni mi vedo in piedi. Ma spero di riuscirci anche prima", ha detto recentemente il 20enne romano. In questi mesi, per lui, sono stati numerosissimi i messaggi di sostegno: "Mi ha stupito che celebrità e musicisti mi abbiano scritto. Poi Totti, Bebe Vio e tanti altri. L'altro giorno mi ha scritto ancora Gregorio Paltrinieri e mi ha detto che gli manco: evidentemente qualcosa gli ho lasciato nei nostri allenamenti ad Ostia". Sui suoi aggressori, invece, ha detto: "In questi mesi non ho avuto tempo di pensare a chi mi ha sparato o di provare qualcosa per loro”.

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