Sparatoria a Napoli, i medici: le condizioni della bimba ferita restano “molto gravi”

Cronaca

Dall'azienda ospedaliera in cui è ricoverata la piccola si apprende che "persiste una grave insufficienza respiratoria derivante dal danno polmonare" causato dal proiettile. Il procuratore Cafiero de Raho parla di “scene da Medioevo” e chiede l’intervento dello Stato

Restano "estremamente gravi" le condizioni della bimba di 4 anni colpita da un proiettile nella sparatoria di venerdì pomeriggio in piazza Nazionale a Napoli. (ARRESTATI L'AUTORE DELL'AGGUATO E IL COMPLICE) Dall'azienda ospedaliera Santobono, dove la piccola è ricoverata, si apprende che "persiste una grave insufficienza respiratoria derivante dal danno polmonare", a causa del proiettile che ha perforato un polmone ed è stato poi rimosso in un lungo intervento chirurgico. Nella giornata di ieri, si legge nel bollettino medico, “è stata praticata la RMN che ha escluso compromissione del sistema nervoso centrale e periferico. Durante le ore notturne non si sono osservate sostanziali variazioni delle condizioni generali. La piccola paziente è tuttora sedata e collegata al ventilatore meccanico. Le sue condizioni cliniche permangono estremamente gravi e la prognosi riservata". Intanto, circa 300 persone si sono radunate questa mattina in piazza Nazionale per una manifestazione contro la camorra e per mostrare vicinanza alla bimba. Tra i partecipanti anche Antonio Piccirillo, figlio di un boss, che ai microfoni di Sky Tg24 ha detto: "I nostri genitori ci hanno pregiudicato per tutta la vita" (VIDEO).

De Magistris: “Vicino alla piccola”

"Anche oggi, come ieri, ho annullato la mia personale partecipazione fisica a tutte le iniziative pubbliche anche per esprimere, in questo modo, la mia assoluta vicinanza alla piccola figlia di Napoli che lotta per la vita”. A scriverlo, su Facebook, è il sindaco Luigi de Magistris, rivolgendo il proprio pensiero alla bambina gravemente ferita. “Sto seguendo ora per ora l'evolversi della situazione clinica al Santobono. Da domani parteciperò a tutte le attività pubbliche programmate ed avrò modo di manifestare alcune mie considerazioni su quanto drammaticamente accaduto", ha aggiunto il sindaco di Napoli.

Cafiero de Raho: “Serve la risposta dello Stato centrale”

"Queste sono scene da Medioevo”, è invece il duro commento del procuratore antimafia Federico Cafiero de Raho che, in un’intervista a Repubblica, sottolinea: “Chi vive a Napoli non può accettare il rischio di essere colpito così, o peggio, di veder cadere a questo modo una figlia, un figlio. Quelli di Napoli sono cittadini italiani a cui dobbiamo una risposta più forte. Che meritano un intervento dello Stato centrale: un investimento più radicale e costante sulla sicurezza nella capitale del Sud". Sul fatto che il ministro Salvini garantisce più uomini, Cafiero de Raho risponde: "Vanno bene, ma non bastano, non sono la risposta. Mi pare evidente. Il ministro, il capo della Polizia e della Finanza vengano a Napoli ogni mese". "Si deve andare nei quartieri, ogni giorno: controlli in casa e mega-perquisizioni degli isolati, casa per casa, piazza di spaccio per piazza di spaccio", spiega Cafiero de Raho.

Salvini: “I camorristi si ammazzino tra loro”

Dal canto suo, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, in un comizio al Galluzzo, frazione alle porte di Firenze, ha detto: "Anche io da papà sto pregando per la bimba napoletana che è finita dove non doveva. I camorristi si ammazzino tra di loro senza rompere le palle alle persone che non c'entrano”. E poi, diretto al sindaco De Magistris, ha aggiunto: “Sono stato quattro volte a Napoli dove ho fatto più comitati per la sicurezza di qualsiasi altra città. Ho mandato 136 poliziotti, ho fatto installare più telecamere, poi peccato che il sindaco di Napoli prepara le flotte per andare nel Mediterraneo per riempire l'Italia di immigranti".

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