Accolta la richiesta della difesa. La misura era stata disposta nell'ambito di un'inchiesta per bancarotta e fatturazioni per operazioni inesistenti. Il Tribunale del Riesame ha però deciso l'interdizione dall'esercizio dell'attività imprenditoriale per 8 mesi
Revocati gli arresti domiciliari ai genitori di Renzi. Il tribunale del Riesame di Firenze ha accolto la richiesta della difesa di Tiziano Renzi e Laura Bovoli. La misura era stata disposta il 18 febbraio scorso dal gip su richiesta del pm Luca Turco e poi confermata lo scorso 1 marzo nell'ambito di un'inchiesta in cui i genitori dell'ex premier sono accusati di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni. Il tribunale del Riesame ha però disposto nei confronti dei coniugi Renzi la misura cautelare dell'interdizione dall'esercizio dell'attività imprenditoriale per 8 mesi. "Siamo felici, ma non basta" dice Tiziano Renzi. "Umanamente, oggi sono felice come un bambino", sono le parole di Matteo Renzi.
I giudici hanno inoltre revocato gli arresti domiciliari anche all'imprenditore Mariano Massone, anche lui arrestato il 18 febbraio scorso insieme ai coniugi Renzi. Nei confronti di Massone è stato disposto l'obbligo di dimora nel territorio del Comune di Campo Ligure (Genova) con divieto di allontanarsi dalla propria abitazione dalle 22 alle 6. Le motivazioni del provvedimento del Riesame saranno depositate nei prossimi giorni.
"Felici, ma non basta"
"Noi vogliamo dimostrare la nostra innocenza. E lotteremo per questo. Grazie a chi ci ha sostenuto in questi giorni durissimi". Queste le parole di Tiziano Renzi sul suo profilo Facebook. E poco dopo arriva anche il commento di Matteo Renzi: "Come politico, credo nella giustizia italiana. Come figlio, oggi, sono felice come quando ero un bambino", scrive su Twitter dove posta una vecchia foto di famiglia.
L’inchiesta e gli arresti domiciliari
Laura Bovoli e il marito Tiziano Renzi erano agli arresti domiciliari dallo scorso 18 febbraio, mentre il 25 febbraio, la difesa dei genitori dell'ex premier aveva chiesto la revoca della misura cautelare. La decisione del giudice era arrivata nell'ambito di un'inchiesta della procura di Firenze che riguarda la società Eventi6, ma sotto la lente degli inquirenti ci sono anche altre tre società cooperative di cui i due erano titolari. Le accuse per la coppia sono di emissione, tra il 2013 e il 2018, di fatture per operazioni inesistenti, e bancarotta fraudolenta tra il 2010 e il 2013. In base a quanto sostiene la procura, i genitori dell'ex premier avrebbero provocato il fallimento delle cooperative di cui erano titolari, dopo averle svuotate. Durante l’interrogatorio di garanzia, i due avevano dichiarato: "Siamo due pensionati”. Laura Bovoli aveva poi spiegato di essersi dimessa dalle cariche ricoperte nella società di famiglia Eventi6, mentre il marito ha detto di essersi cancellato dal registro degli agenti di commercio cui era iscritto.