La difesa aveva chiesto la revoca dopo l’interrogatorio di garanzia. "Avevano ruoli di fatto nelle società", spiega il magistrato. Per i difensori della coppia "depositati atti su cui non ci si poteva difendere". Tiziano Renzi: "Non confesso ciò che non ho fatto"
Il gip di Firenze Angela Santechi ha confermato gli arresti domiciliari per Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori dell'ex premier Matteo Renzi, accusati di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni. Lo si apprende al Palazzo di giustizia di Firenze dove la decisione era attesa dopo l'interrogatorio di garanzia. I legali della coppia hanno già chiesto e ottenuto udienza al tribunale del riesame di Firenze per mercoledì 6 marzo.
Il gip: "Avevano ruoli di fatto nelle società"
"Dalle intere indagini", spiega il gip nell'ordinanza che ha confermato i domiciliari per i due, "è emerso in modo pacifico che gli indagati abbiano svolto ruoli di fatto" nelle società "tanto che non è possibile ritenere che le loro dimissioni da cariche formali possa ritenersi misura sufficiente a garantire le esigenze cautelari". In un altro passaggio dell'ordinanza si sottolinea che le dichiarazioni di Tiziano Renzi e Laura Bovoli "scontano contraddizioni logiche nella narrazione dei fatti".
Il legale della coppia: "Depositati atti su cui non ci si poteva difendere"
"Sono stati depositati degli atti di indagine compiuti prima dell'interrogatorio e sui quali non ci siamo potuti difendere", è stato il primo commento dell'avvocato Federico Bagattini, difensore di Tiziano Renzi e Laura Bovoli. Atti, prosegue il difensore, "dei quali la difesa non aveva alcuna conoscenza e i cui esiti non ci sono stati contestati nell'interrogatorio, durante il quale peraltro il pm non ha fatto alcuna domanda in merito". "In questo modo - conclude l'avvocato Bagattini - siamo stati privati della possibilità di difenderci anche su questi nuovi elementi”.
Tiziano Renzi: "Non confesso ciò che non ho fatto"
Intanto Tiziano Renzi interviene con un post su Facebook: "Ci difendiamo in tribunale, certo. Ma se dobbiamo essere massacrati ogni giorno sui media, ci difenderemo anche qui", scrive ricordando che "gli avvocati che ci seguono", i difensori suoi e della moglie Laura Bovoli, "e che ringrazio, ci chiedono di aspettare il processo per difenderci in aula. Ma è anche vero che i media ci processano ogni giorno e noi non abbiamo diritto di parola". Poi conclude: "Mi dicono: confessa e ti faranno uscire. Non posso confessare ciò che non ho fatto. Non abbiamo commesso i fatti per i quali siamo privati della libertà. Lotteremo con tutte le forze per difendere la dignità e l'onore di due persone che in 35 anni di carriera non hanno mai avuto fallimenti, bancarotte e lavori in nero".
Ex premier: assoluta fiducia nei magistrati
"Non avrete mai da parte mia una parola contro la magistratura e lo dico, da figlio perché non sono un robot”, ha detto oggi Matteo Renzi. “Soffro per la vicenda dei miei genitori, vivo la dimensione umana con grande amarezza e stupore, mi sembra tutto assurdo. Io conosco i miei, conosco la mia famiglia, mi viene da pensare se è colpa mia perché mi sono impegnato in politica. Io sto aspettando la sentenza”.
L’inchiesta e la misura dei domiciliari
Laura Bovoli e il marito Tiziano Renzi sono agli arresti domiciliari dal 18 febbraio nell'ambito di un'inchiesta della procura di Firenze che riguarda la società Eventi6. Il 25 febbraio, la difesa dei genitori dell'ex premier aveva chiesto la revoca della misura cautelare. Sotto la lente degli inquirenti ci sono anche altre tre società cooperative di cui i due erano titolari. Le accuse per la coppia sono di emissione, tra il 2013 e il 2018, di fatture per operazioni inesistenti, e bancarotta fraudolenta tra il 2010 e il 2013. Secondo la procura di Firenze, i coniugi Renzi avrebbero provocato il fallimento delle cooperative di cui erano titolari, dopo averle svuotate. Durante l’interrogatorio di garanzia, i due hanno detto: "Siamo due pensionati”. Laura Bovoli poi ha spiegato di essersi dimessa dalle cariche ricoperte nella società di famiglia Eventi6, mentre il marito ha detto di essersi cancellato dal registro degli agenti di commercio cui era iscritto.