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Crollo ponte Morandi, Castellucci non risponde ai pm. Lascerà guida Autostrade

Cronaca

L'ad della società, indagato insieme ad altre 20 persone, si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha rilasciato dichiarazioni spontanee. La decisione di abbandonare Aspi sarebbe stata presentata il 3 agosto, prima della tragedia

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Si è avvalso della facoltà di non rispondere l'amministratore delegato di Autostrade Giovanni Castellucci, interrogato dai pm nell'ambito dell'inchiesta sul crollo del ponte Morandi. Il manager, indagato insieme ad altre 20 persone e le due società Aspi e Spea, ha rilasciato spontanee dichiarazioni ai magistrati. Castellucci è rimasto davanti ai magistrati per circa un'ora. Inoltre, secondo quanto emerge, Castellucci è pronto a lasciare la guida di Autostrade. La decisione non sarebbe di oggi ma sarebbe stata presentata dallo stesso Castellucci nel cda della capogruppo Atlantia del 3 agosto, prima della tragedia di Genova. Il suo obiettivo infatti sarebbe quello di concentrarsi sulla guida di Atlantia, sullo sviluppo del gruppo e Abertis. L'uscita, secondo il Messaggero, dovrebbe concretizzarsi a fine anno. (L'ALLARME DI CONFINDUSTRIA SUL PIL DEL NORDOVEST)

Le accuse

Il manager è il sedicesimo, su 21 indagati, a essere sentito dai pubblici ministeri. Le accuse per tutti sono omicidio colposo plurimo aggravato dalla colpa cosciente, disastro colposo, omicidio stradale colposo e attentato alla sicurezza dei trasporti. Castellucci è arrivato insieme al suo legale, l'avvocato ed ex ministro della Giustizia Paola Severino. L'interrogatorio è stato condotto dai magistrati Massimo Terrile e Walter Cotugno. L'interrogatorio di Castellucci era stato fissato per il 23 novembre ma era slittato per l'astensione degli avvocati che protestavano contro la modifica della prescrizione. Finora solo in tre, su 15 interrogati, hanno risposto alle domande dei pubblici ministeri.