Le 281 famiglie che vivevano a ridosso del moncone est possono rientrare a casa per prendere i propri effetti personali. Il piano dovrebbe durare 13 giorni. In ogni casa si può accedere in due, massimo per due ore, con 50 scatoloni. LA FOTOGALLERY
Due mesi e 4 giorni dopo quel drammatico 14 agosto, le 281 famiglie sfollate dalle abitazioni a ridosso del moncone est di Ponte Morandi possono rientrare a casa. Prende il via il piano di recupero dei propri effetti personali, con l’accesso alla "zona rossa” (foto e testi di Flavio Isernia) –
Il rientro degli sfollati
Il piano messo a punto dal Comune prevede l'accesso nelle unità immobiliari più perimetrali, per poi avvicinarsi al moncone est –
Ponte Morandi, il gigante che sovrasta le case. Foto
Il piano, salvo avverse condizioni meteo o allarmi decretati dai sensori installati sui monconi del viadotto crollato, dura complessivamente 13 giorni –
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In ogni abitazione si può accedere in due, massimo per due ore –
I primi sfollati rientrano a casa
In 50 scatoloni gli sfollati devono riuscire a far stare le cose più importanti della loro vita –
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Due sono i vigili del fuoco accompagnatori, mentre un terzo resta all'esterno per aiutare nella fase del trasloco –
I primi sfollati rientrano per recuperare i beni
Il piano di rientro degli sfollati e i conseguenti dispositivi di sicurezza hanno un costo che dovrebbe essere coperto con un apposito emendamento del dl Genova –
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