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Niccolò Bettarini: miei aggressori picchiati in carcere. Pm smentisce

Cronaca
Niccolò Bettarini all'uscita dall'ospedale con Simona Ventura (LaPresse)

Il figlio dell’ex calciatore e di Simona Ventura è stato intercettato mentre racconta a un amico l’aggressione del 1° luglio: "In 15 contro di me, poi non ho capito più niente". Procura smentisce che Ultrà dell’Inter abbiano fatto picchiare gli arrestati in carcere

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Si cerca ancora di fare chiarezza sull'aggressione a Niccolò Bettarini, il figlio 19enne di Stefano Bettarini e Simona Ventura accoltellato lo scorso 1 luglio davanti alla discoteca Old Fashion di Milano. A fornire qualche dettaglio è proprio il ragazzo che in una telefonata a un amico, intercettata durante le indagini, ha raccontato dello scontro con uno dei quattro arrestati per tentato omicidio: "Mi ha dato un buffettino in faccia, io gli ho dato un cartone...", spiega Bettarini. Un dettaglio, quello del pugno, che la Procura ha però smentito. Inoltre, dalle intercettazioni messe agli atti, emerge che in un'altra chiamata il 19enne ha raccontato di aver "ricevuto in ospedale la visita dei capi della curva dell'Inter", i quali "gli hanno detto - come viene riassunto in un'informativa - che a San Vittore hanno fatto picchiare i suoi aggressori, li hanno fatti gonfiare come le 'prugne' sia dagli sbirri che da quelli dentro". Ma i capi ultrà neroazzurri hanno replicato: "Non conosciamo Bettarini” e anche la Procura di Milano fa sapere che non risulta nessun pestaggio in carcere.

Il legale della curva nord: non risulta nessun pestaggio

Bettarini è stato intercettato mentre parlava al telefono il 7 luglio: “Ora c’è uno dell'Inter che vuole parlare con me e sapere chi è stato ad aggredirmi" avrebbe detto. Ma l’avvocato Mirko Perlino, che assiste il direttivo della curva nord dell’Inter, ha riportato la smentita dei capi ultrà: “Non abbiamo mai fatto visita in carcere alle persone arrestate per la sua aggressione né, soprattutto, le abbiamo fatte picchiare". Il legale ha anche riferito che il suo assistito, tra i quattro in carcere, non gli ha parlato di nessun pestaggio subìto, così come non risulta che gli altri tre siano stati picchiati. Una circostanza poi negata anche dal pm Elio Ramondini.

Procura smentisce il pugno a uno degli aggressori

E fonti della Procura di Milano smentiscono anche che Bettarini abbia tirato "un cartone", come da lui raccontato al telefono, in risposta alle provocazioni verbali e fisiche ("un buffetto") provenienti dal giovane albanese che poi è stato arrestato. Nel dialogo, all'amico che gli dice di aver reagito male, Bettarini risponde: "Ho capito zio ma che ti devo dire cioè...e poi boh me li sono trovati 15 addosso fra, è successo un puttanaio... da lì non ho capito più niente... mi stavo alzando ancora... io non avevo riconosciuto che mi avevano fessato".

Il racconto dell’aggressione

Al telefono con l'amico, Bettarini ricostruisce la lite che ha portato all’accoltellamento. "Mi ricordo che noi stavamo andando al paninarolo - spiega il figlio della presentatrice e dell'ex calciatore - e poi la Zoe ha urlato dall'altra parte della strada e siccome la Zoe ha urlato io senza pensarci sono corso. E mi ha detto che stavano prendendo un altro che è mio amico… allora boh sono arrivato e gli faccio... ‘oh, lo mollate o no?’ e lui mi fa: ‘hai gli orecchini come i miei’ e boom da lì fra'... 10 - 15 persone non c'ho capito più niente...e poi no va beh però meglio così... che è andata bene, per come poteva andare".

Chiesto il rito abbreviato per gli arrestati

Nei prossimi giorni, dopo il deposito delle istanze delle difese, verrà fissato il processo con rito abbreviato per i quattro arrestati. L’avvocato Perlino ha già chiesto al gup Guido Salvini l'acquisizione delle cartelle cliniche per valutare l'entità delle lesioni rispetto all'accusa formulata e la testimonianza in aula di Niccolò Bettarini (parte civile nel processo) sulla ricostruzione di quanto accaduto. Condizioni dell'abbreviato su cui il gup dovrà decidere.