Stadio Roma, procuratore antimafia de Raho: fatti di estrema gravità

Cronaca
Il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho (Archivio Ansa)
raho_ansa

Il magistrato ha parlato durante un convegno a Catania sia dell'inchiesta legata all’impianto capitolino, per la quale ha detto di voler aspettare le valutazioni dei giudici, sia sulla questione migranti: senza polizia giudiziaria a bordo delle navi è difficile indagare

"Si tratta di fatti anche di estrema gravità sui quali è stata emessa un'ordinanza" da parte del Gip e sulla quale "bisogna aspettare successive valutazioni dei giudici". Queste le parole del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho sullo scandalo legato alla costruzione dello stadio della Roma che ha visto gli arresti di esponenti politici e imprenditori (I PROTAGONISTI). Il magistrato, a margine di un convegno di Area Dg a Catania, ha commentato anche la questione migranti denunciando la difficoltà di svolgere le indagini vista l'impossibilità di avere rappresentanti della polizia giudiziaria a bordo delle navi.

Lotta alla corruzione è la priorità

Sul progetto stadio dell’As Roma, de Raho ha affermato: "La lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata è la priorità della nostra democrazia. Pensare che le Istituzioni, quelle politiche, ancora oggi restano coinvolte in fatti così gravi e si prestino ad accettare denaro o altri vantaggi dall'imprenditore che si inserisce nei più importanti contesti di costruzione e di interventi sul territorio è cosa che non si addice a una democrazia come la nostra".

Difficile contrastare trafficanti migranti, c'è disordine

Dopo essersi espresso sulla questione stadio, il procuratore antimafia ha parlato anche della questione migranti (ultime vicende della nave Aquarius): "L'esperienza acquisita nel contrasto al traffico umano è vasta, e le Procure siciliane e del sud Italia sono state in grado di portare avanti indagini particolarmente significative. Quello che rende difficile il contrasto alle organizzazioni che gestiscono il traffico di migranti è il 'disordine' negli interventi. Questo determina l'impossibilità di avere appartenenti alla polizia giudiziaria sulle navi che vanno a recuperare i migranti. Tutto ciò - ha aggiunto il magistrato - impedendo di svolgere immediate acquisizioni investigative, così come era sempre avvenuto. Questo è un ostacolo enorme allo sviluppo di indagini soprattutto nell'individuazione di soggetti che appartengono alle organizzazioni nord africane di gruppi criminali legati tra di loro in una rete per l'immigrazione che - ha osservato de Raho - determina anche situazioni di schiavitù di migranti vittime di violenze e anche di omicidi".

Cronaca: i più letti