Il rogo è divampato la sera del 24 gennaio. Salvi i padri rosminiani che abitano nel monastero, nel quale venne idealmente ambientato il romanzo di Eco. Nessun bene storico-artistico è andato distrutto. Ancora da stabilire le cause delle fiamme. FOTO - VIDEO
Sono cinque le squadre dei Vigili del fuoco intervenute per spegnere l’incendio divampato la sera del 24 gennaio alla Sacra di San Michele, il monumento simbolo del Piemonte, alle porte della Val di Susa. Nessuno dei tre padri rosminiani che abitano nel monastero, subito allontanati, è rimasto ferito. E nemmeno nessuno dei beni storico-artistici custoditi nell’edificio è stato danneggiato -
Torino, incendio nel convento della Sacra di San Michele
L'allarme era scattato in tarda serata. Sul posto erano arrivati anche la Croce Rossa e i carabinieri, che con i vigili del fuoco dovranno ora stabilire le cause del rogo. Un cortocircuito, è la prima ipotesi, dal momento che la struttura era sottoposta a lavori di ristrutturazione. "Ero al computer, e stavo scrivendo, quando all'improvviso è saltata la corrente", è la testimonianza di uno dei tre padri rosminiani -
Principio di incendio agli Uffizi di Firenze: fulmine su centralina
Costruita tra il 983 e il 987 sulla cima del monte Pirchiriano, a 40 chilometri da Torino, la Sacra di San Michele attira ogni anno centomila visitatori da tutto il mondo -
Torino, incendio nel convento della Sacra di San Michele
L'antica abbazia, candidata ad essere inserita nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco, è dedicata al culto dell'Arcangelo Michele. Umberto Eco ha ambientato qui “Il nome della Rosa”. Nella foto, un momento dell'incendio -
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L’incendio ha interessato prevalentemente il tetto della struttura. La difficoltà, per i soccorritori, è stata quella di raggiungere la Sacra, perché arroccata sulla vetta del monte Pirchiriano -
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