Siccità, perquisizioni Noe in uffici Acea a Roma. Indagato presidente

Cronaca
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I carabinieri nell’edificio di piazzale Ostiense per sequestrare documentazione relativa alla captazione di acqua dal bacino del lago di Bracciano. Avviso di garanzia per inquinamento ambientale al presidente di Acea Paolo Saccani. Respinto ricorso contro Regione

I carabinieri del Noe, Nucleo operativo ecologico, hanno perquisito gli uffici romani di Acea Ato 2 S.p.A., in piazzale Ostiense, per sequestrare documentazione relativa alla captazione di acqua dal bacino del lago di Bracciano. Paolo Saccani, presidente di Acea, sarebbe poi il destinatario di un avviso di garanzia per inquinamento ambientale. Le perquisizioni arrivano dopo alcune denunce presentate alla Procura della Repubblica di Civitavecchia riguardo la criticità ambientale che sta interessando il lago. La Procura ha delegato le indagini ai carabinieri del Noe di Roma. Secondo quanto si è appreso, le denunce sarebbero due e a presentarle sarebbero stati un parlamentare e alcuni sindaci delle aree che affacciano sul lago.

Tribunale rigetta ricorso contro Regione

Il Tribunale delle acque, intanto, avrebbe rigettato il ricorso fatto da Acea contro lo stop ai prelievi dal lago di Bracciano ordinato dalla Regione Lazio. Il livello del bacino d'acqua si è abbassato (LE FOTO) “con il rischio di catastrofe ambientale”, aveva spiegato il governatore Nicola Zingaretti. Che per questo motivo aveva disposto da venerdì 28 luglio a fine anno lo stop ai prelievi dal lago, che alimenta la Capitale. Ne era nato uno scontro tra Regione e Acea: l'azienda che cura la distribuzione idrica aveva parlato di un atto “abnorme e illegittimo ma soprattutto inutile", la Regione aveva ribattuto che i prelievi verranno sospesi perché Acea avrebbe superato i limiti stabiliti. Acea ha puntato il dito contro le infrastrutture e si è rivolta, appunto, al Tribunale delle acque, che ora ha rigettato il ricorso. Nel frattempo, aveva fatto sapere che se non verranno trovate soluzioni alternative sarà costretta a razionare l'acqua nella Capitale. Così, da giorni, nella Capitale è in atto una corsa contro il tempo per evitare il razionamento dell'acqua per un milione e mezzo di cittadini. Per ora i diversi vertici non hanno portato a nulla. Con la sindaca Virginia Raggi spettatrice interessata.

Galletti: razionamento acqua Roma "non accettabile"

Non è escluso un intervento diretto del governo per risolvere la questione. Tra i rumors c'è quello che Palazzo Chigi possa chiedere lo stato di emergenza, con ripercussioni a cascata su tutto il settore. Sulla questione è intervenuto anche il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. Ieri ha parlato di "situazione critica", oggi è tornato a ribadire: "La situazione di Roma è quella che ci preoccupa di più in questo momento". "La Regione, il Comune e l'Acea - ha aggiunto - stanno lavorando a una soluzione che possa evitare che migliaia di cittadini romani restino senz'acqua". Ipotesi che il ministro giudica "non accettabile. Quindi l'obiettivo è evitare il razionamento". Il lago di Bracciano, ha detto ancora, “si trova nella più grave emergenza idrica registrata nell'Italia centrale”.

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