Due scioperi nazionali, il 20 marzo, renderanno complicata la giornata di chi deve volare. Nello stesso giorno, la vertenza Alitalia è al centro dell'incontro tra governo, azienda e sindacati. Il 23 si fermano i tassisti, ancora una volta per chiedere regole stringenti su noleggi con conducente e Uber
Lo stop degli uomini radar, gli aerei a rischio, l'incontro Alitalia-governo-sindacati segnano l'inizio di questa settimana. Giovedì 23, invece, ci sarà lo sciopero dei taxi. Questi gli appuntamenti dei prossimi giorni, che si annunciano calda sul fronte dei trasporti.
Disagi per chi vola - Lunedì 20 marzo la giornata di chi deve muoversi in aereo si annuncia molto complicata. Due gli scioperi nazionali. Il primo, di 24 ore e con fasce garantite 7-10 e 18-21, è del comparto aereo, aeroportuale e indotto degli aeroporti. È stato proclamato dal sindacato autonomo Cub Trasporti. Il secondo, di 4 ore (dalle 13 alle 17), è dei controllori di volo ed è stato indetto dalle sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt, Ugl-Ta e Unica.
Alitalia ha già cancellato il 40% dei voli - Già nei giorni scorsi Alitalia, in vista della doppia agitazione, ha comunicato di “essere stata costretta” a cancellare il 40 per cento dei voli programmati, sia nazionali sia internazionali, per un totale di 220 collegamenti. Oltre che fornire la lista completa dei voli soppressi e le informazioni dettagliate sulle modalità di riprotezione, la compagnia ha assicurato che attiverà un “piano straordinario” per riproteggere sui primi voli disponibili, “possibilmente in giornata”, il maggior numero di passeggeri coinvolti nelle cancellazioni. Su alcune rotte domestiche e internazionali verranno impiegati aerei più capienti. Per assicurare la massima assistenza ai clienti, negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Linate è previsto un rafforzamento del personale. Informazioni sui voli di tutte le compagnie sono disponibili sul sito dell'Enac.
Incontro Alitalia-governo-sindacati - Proprio nello stesso giorno, la vertenza Alitalia è al centro dell'incontro tra governo, azienda e sindacati. Un vertice che promette di essere piuttosto incandescente, dopo la presentazione del piano industriale della compagnia con 2.037 esuberi e un taglio medio degli stipendi vicino al 30 per cento. Uno sciopero di 24 ore è stato proclamato il 5 aprile.
Giovedì si fermano i taxi - Giovedì 23 marzo, invece, ad avere problemi potrebbero essere le persone che devono spostarsi in taxi. Dopo il caos di fine febbraio, infatti, i tassisti tornano a protestare e a chiedere regole stringenti su noleggi con conducente e Uber. Questa volta, però, la protesta non è unitaria e una serie di sigle preferisce attendere gli sviluppi del tavolo tecnico del governo che sta definendo le nuove regole. Lo scorso 21 febbraio, infatti, era stato firmato un protocollo al ministero delle Infrastrutture che prevedeva la presentazione di nuove regole entro un mese. La scadenza è, quindi, il 21 marzo: due giorni prima dello stop proclamato per il 23. Al ministero qualcosa si muove: per martedì sono previste riunioni interne per fare il punto della situazione. Le sigle sindacali, in particolare quelle che non hanno aderito all'agitazione, si augurano che prima di giovedì parta una convocazione per l'avvio del confronto.