
Dal 10 febbraio fino al 18 giugno, al Palazzo delle esposizioni della città capitolina va in scena, "Dna. Il grande libro della vita da Mendel alla genomica". Tra reperti storici, installazioni interattive e video, l'evento ripercorre le tappe fondamentali dello studio sull’ereditarietà dei caratteri. LA FOTOGALLERY

Le tappe principali dello studio della genetica attraverso le storie biografiche dei suoi protagonisti: dal 10 febbraio al 18 giugno Palazzo delle esposizioni di Roma ospita la mostra "Dna. Il grande libro della vita da Mendel alla genomica". L’esposizione comprende installazioni interattive e video con lo scopo di avvicinare a questa scienza un gruppo eterogeneo di visitatori -
Il sito dell'esposizione
Il padre della genetica è considerato il naturalista e monaco agostiniano Gregor Mendel che, non a caso, è uno dei protagonisti principali dell’esposizione capitolina. Vissuto tra il 1822 e il 1884, originario della Moravia in Repubblica Ceca, grazie ai suoi studi sulle piante svelò i meccanismi dell’ereditarietà –
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La mostra di Palazzo delle esposizioni è divisa in due parti: una prima, di carattere più storico, presenta le tappe fondamentali degli studi sulla genetica e i suoi protagonisti. Nella seconda, invece, vengono trattati argomenti legati all’attualità: dalla clonazione all’ingegneria genetica –
Moscerini modificati usando antichi geni per studiare l'evoluzione
Nelle sette sezioni dell’esposizione, si alternano linguaggi e reperti variegati. Dai documenti ottocenteschi appartenuti a Mendel, a strumenti storici relativi allo studio dell’eugenetica fino a un cranio fossile originale di Neanderthal, dal quale si sta provando ad estrarre il Dna –
Gli uomini di Neanderthal erano anche collezionisti di rocce
Nella storia dello studio della genetica anche gli animali giocano un ruolo importante. Tra i reperti messi in mostra al Palazzo delle esposizioni di Roma anche le ossa della vera pecora Dolly, il primo esemplare ottenuto per clonazione, e un maglioncino realizzato con la sua lana –
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Anche le espressioni facciali fanno parte dei caratteri ereditari individuati negli studi pioneristici di Mendel. Studi poi portati avanti dal genetista e biologo americano Thomas Hunt Morgan che, lavorando sui moscerini della frutta, fece un grande passo avanti nella comprensione dei geni e dei cromosomi. Fino ad arrivare ai lavori di Watson, Crick e Rosalind Franklin per la struttura a doppia elica del Dna –
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Come si legge sul portale ufficiale, la mostra, con tutto il materiale messo a disposizione dei visitatori, si propone come strumento didattico capace di esporre in maniera semplice tematiche relative alla genomica e alla genetica. L’obiettivo dichiarato è fornire ai ragazzi tutti i mezzi per comprendere l’impatto e l’importanza di queste scoperte scientifiche –
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Il materiale storico e il corredo di reperti sono affiancati da numerose installazioni interattive realizzate appositamente per questa esposizione, video inediti, ricostruzioni e apparati iconografici –
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"La grande sfida – ha spiegato uno dei curatori della mostra, Fabrizio Rufo, dell’Università Sapienza – è stata provare a raccontare l’invisibile, il potere di una molecola presente in ogni essere vivente" –
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Riferendosi agli studi sulla genetica, Telmo Pievani dell’Università di Padova ha affermato: "Come tutte le tecnologie molto potenti, questi studi ci potranno dare grandissimi benefici, ma potrebbero essere usati anche per scopi diversi. Serve tanta trasparenza e una società informata, ed è proprio quello che vuole fare questa mostra" –
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