Sfruttavano a loro insaputa i nomi di alcune star del cinema e della musica, tra cui Andrea Bocelli e John Travolta, per convincere gli investitori a finanziare un progetto fantasma. Sette arresti a Varese: l'accusa è di truffa aggravata e raccolta abusiva del risparmio
Erano stati tirati in ballo, a loro insaputa, anche i nomi di Andrea Bocelli e John Travolta nella “vendita” fittizia di quote per la costruzione di un resort extralusso nell'atollo Blue Hole in Belize. Secondo un'inchiesta coordinata dalla Procura di Busto Arsizio (Varese), dietro il raggiro da 20 milioni di euro ci sarebbe un'organizzazione criminale internazionale accusata di truffa aggravata e raccolta abusiva del risparmio ai danni di 200 persone -
Sono in tutto 20 le persone finite nel registro degli indagati. Sette di loro sono già state arrestate dagli uomini della Guardia di Finanza di Varese. A capo del gruppo, secondo i magistrati, ci sarebbero due italiani, entrambi destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare: Domenico Giannini originario di Gallarate (Varese) ma residente a Lugano da tempo, e Fabio La Rosa, broker finanziario e impresario residente a Santo Domingo con cittadinanza americana e italiana -
Secondo le accuse i due avrebbero indotto oltre 200 persone, tra risparmiatori e investitori, a investire 20 milioni di euro in un progetto immobiliare fittizio che avrebbe previsto la costruzione di un complesso turistico in America Centrale: prima nella Repubblica Dominicana e, poi, in Belize. Travolta e Bocelli sarebbero stati spacciati come soci e ambasciatori dell'operazione -
I vip, coinvolti a loro insaputa nel raggiro, sarebbero stati fotografati insieme ai due indagati durante la loro partecipazione a un evento tenutosi a Cannes. Gli scatti sono stati utilizzati in un secondo momento come “specchietto per le allodole” da esibire ai potenziali acquirenti. Le indagini degli inquirenti hanno permesso di accertare che i terreni oggetto di vendita non erano, in realtà, nelle disponibilità dei due indagati e, soprattutto, non godevano di permessi di edificabilità in quanto soggetti alla normativa statale sulla tutela ambientale -
"L'immagine di queste star è stata strumentalizzata, erano assolutamente estranei al progetto”, ha spiegato nel corso di una conferenza stampa il Procuratore della Repubblica di Busto Arsizio Gianluigi Fontana, che ha poi aggiunto: “Andrea Bocelli in particolare ha dato un contributo cospicuo alle indagini" -
Non solo Bocelli e Travolta, anche una banca sarebbe stata vittima del presunto raggiro dell'organizzazione. “Due dei promotori finanziari finiti in carcere lavoravano per la banca Fideuram del gruppo Intesa San Paolo”, ha precisato il Pm Luigi Furno, titolare delle indagini, “distraevano capitale di clienti in favore della holding, provocando un danno anche alla banca". -