Greta Thunberg, la ragazza che fa scioperare il mondo contro il riscaldamento globale
AmbienteLa giovane attivista svedese, nata nel 2003, sta scuotendo la sensibilità ambientale dei teenager di tutto il mondo con strenua determinazione e discorsi infuocati dinnanzi ai politici. Chi è e cosa sta facendo per salvare il pianeta
Sensibilità per il pianeta
Greta, come tutti i suoi coetanei svedesi, viene informata dai problemi causati all'ambiente dall'inquinamento e dalle emissioni di CO2 a scuola. Lezioni e filmati di approfondimento che lasciano su di lei una traccia molto più profonda che sui suoi compagni. Allora si informa, studia, si tiene aggiornata, insomma si preoccupa dell'argomento. E rimane profondamente delusa dall'ignavia dei governi di tutto il mondo. Gli accordi internazionali sul clima non vengono rispettati, ogni nuovo dato ufficiale condiviso dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico dell’Onu (Ipcc) dipinge una situazione sempre più drammatica. I fenomeni del disastro imminente sono visibili a quasi tutte le latitudini. Eppure i governanti non sembrano assillati dalla sciagura, i giornali non parlano abbastanza dell'argomento.
I contenuti
La reazione della Thunberg è tanto decisa quanto semplice nei suoi contenuti. Non ha la pretesa di avere escogitato la soluzione al riscaldamento globale. Anzi, a suo parere la soluzione c'è già ed è quella indicata dall'Ipcc e dalla comunità scientifica e ratificata come impegno ufficiale nei tanti accordi sul clima, ultimo quello di Parigi del 2015: ridurre l'inquinamento e soprattutto le emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Addio ai combustibili fossili, addio alle pratiche ecologicamente non sostenibili. La sua presa di posizione parte da una base scientifica ma è politica, è una reazione contro la mancanza di reazione a una situazione tanto drammatica da parte di chi riveste il ruolo di decisore politico. Persino la sua Svezia, tra i Paesi con le migliori politiche ambientali, non ha fatto abbastanza; anzi, le emissioni sono aumentate anziché diminuire e se non ce la fa la Svezia come possono farcela i Paesi in via di sviluppo?
La famiglia
I primi interlocutori di Greta sono i genitori. Entrambi appartengono al mondo dell'arte della Stoccolma benestante: la madre è una cantante lirica, il padre fa l'attore. Dopo aver tentato di lenire la frustrazione della figlia con risposte rassicuranti, sono costretti a fare i conti con l'ostinata determinazione di Greta che li convince ad adottare comportamenti più responsabili; e così l'auto a combustibile fossile viene sostituita da un'auto elettrica, la dieta vegana diventa la dieta di famiglia e i Thunberg si impegnano a non utilizzare più mezzi di trasporto altamente inquinanti come gli aerei. Il che rende impossibile alla madre la carriera internazionale, ma la coerenza ha un prezzo.
L'esempio di Parkland
Migliorare le abitudini di una famiglia non è abbastanza. Greta cerca nuovi interlocutori, aderisce a un'associazione ambientalista studentesca e rimane colpita dallo sciopero contro le leggi sulla detenzione di armi organizzato dagli studenti di Parkland, negli Stati Uniti, all'indomani della strage nella scuola della città della Florida. La sua associazione non riesce però a organizzarsi come gli studenti americani, così Greta passa all'azione solitaria.
Lo sciopero per il clima
La causa scatenante per l'attività che l'ha resa celebre è stata una serie di incendi catastrofici avvenuti nelle foreste svedesi nell'estate 2018, ennesimo sintomo delle conseguenze disastrose del riscaldamento globale. L'allora quindicenne decide che è più utile protestare contro il governo anziché andare a scuola. Dall'inizio dell'anno scolastico – che in Svezia parte a metà agosto – fino alle elezioni generali svedesi del 9 settembre ogni mattina si alza presto, inforca la bici e si reca davanti al Parlamento, dove rimane fino all'orario in cui a scuola terminano le lezioni. Con sé porta una tavola di legno con scritto Skolstrejk för klimatet, 'sciopero scolastico per il clima' in svedese, e qualche materiale informativo stampato in casa.
Fridays for Future
Il primo giorno la sua protesta rimane del tutto isolata, dal secondo però qualche passante inizia a incuriosirsi e a parlare con Greta; col passare del tempo i curiosi aumentano e qualcuno diventa solidale, fermandosi a farle compagnia. All'indomani delle elezioni Greta riprende a frequentare la scuola e limita la sua protesta al venerdì. Nascono così i FridaysForFuture, i venerdì per il futuro. Dopo la stampa locale, anche quella internazionale si accorge della protesta e la fama di Greta lievita durante l'autunno. Iniziano a sbocciare gruppi FridaysForFuture in molte città e a dicembre la Thunberg viene invitata a parlare alla Conferenza sul Clima COP24.
Il discorso di Katowice
I rappresentanti degli Stati che stavano in quei giorni di dicembre discutendo a Katowice sulla definizione delle regole attuative degli accordi di Parigi probabilmente pensavano di passare qualche minuto meno noioso del solito quando Greta ha preso la parola. Si sbagliavano, era invece il momento delle accuse senza appello. “Dobbiamo parlare chiaramente, non importa se è scomodo – sferza l'uditorio con tono – Voi avete paura di diventare impopolari, volete andare avanti con le stesse idee che ci hanno messo in questo casino […] Non siete abbastanza maturi per dire le cose come stanno”. E se l'introduzione non fu lusinghiera, la chiosa fu decisamente una dichiarazione di esautorazione. “Non siamo venuti per chiedere ai leader di occuparsene. Ci avete ignorato in passato e continuerete a farlo. Voi non avete più scuse, noi non abbiamo più tempo. Siamo qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, vi piaccia o meno. Il vero potere appartiene al popolo.” Tiepidi gli applausi dei politici, paralizzati sui loro scranni.
Davos e Bruxelles
Conquistatasi l'attenzione dell'opinione pubblica globale, la Thunberg viene invitata a gennaio a parlare presso un altro consesso prestigioso, il World Economic Forum di Davos. Mantenendo invariato il messaggio generale, le accuse vengono declinate in base al pubblico dell'occasione. Un pubblico arrivato quasi interamente con jet personali (millecinquecento i voli in totale per lo svolgimento della conferenza) che ascolta una ragazza giunta in Svizzera dopo trentadue ore di treno, per non contribuire ulteriormente alle emissioni di CO2. “Alcune persone, alcune aziende, alcuni decisori sapevano bene di stare sacrificando valori inestimabili per continuare ad accumulare incredibili quantità di denaro. Penso che molti di voi appartengano a quelle persone.”
Non va meglio ai commissari europei del Comitato economico e sociale che invitano Greta a fine febbraio. L'assemblea, presieduta dal Presidente Jean-Claude Juncker si sente dire che se le cose non cambieranno drasticamente “quel che lasceranno in eredità i nostri leader politici sarà il più grande fallimento della storia, e loro saranno ricordati come i peggiori farabutti (villain) di tutti i tempi perché si sono rifiutati di ascoltare e di agire”. Juncker china il capo infastidito a fine discorso, mentre fuori dall'edificio gli studenti di Bruxelles scendono in strada a manifestare per i FridayForFuture.
Elezioni e Vaticano
Alla vigilia delle elezioni europee, Greta è di nuovo a Bruxelles, questa volta davanti ai membri del Parlamento europeo. Nel suo intervento chiama al voto pro ambiente i giovani che possono votare, chiedendo loro di farsi portavoce anche di quelli che ancora non possono votare, come la Thunberg e i suoi compagni di scuola e di protesta. Il giorno seguente arriva a Roma, ascolta l’udienza generale di Papa Francesco in Piazza San Pietro, stringe la mano al pontefice e scambia qualche parola con lui, lodandolo per l’enciclica Laudato si’, dedicata alla difesa del pianeta e ottenendo il sostegno di Bergoglio..
Oltreoceano
Il tour di Greta nei luoghi più importanti del dibattito ‘ufficiale’ sul riscaldamento globale prevede due tappe oltreoceano. Il problema è raggiungere l’America - dove è attesa al summit per il clima delle Nazioni Unite il 23 settembre e a Santiago del Cile per la Conferenza mondiale sul clima COP 25 - senza inquinare. La soluzione, grazie all’aiuto di Pierre Casiraghi di Monaco che ha fornito imbarcazione ed equipaggio, è la traversata oceanica a bordo di una barca a vela a emissioni zero, avvenuta in agosto. Prima di partecipare al Global Climate Strike indetto tra il 20 e il 27 settembre e di intervenire al Summit della Gioventù per il clima, è stata invitata al Congresso Usa dove si è resa protagonista di un intervento assai laconico: otto frasi in tutto, rimandando ai veri contenuti della sua testimonianza, e cioè l’ultimo - drammatico - aggiornamento del report dell’International Panel on Climate Change. Mentre al summit dell'Onu sul clima, dopo l'arrivo imprevisto del presidente Usa Donald Trump, pronuncia un discorso infuocato rivolto ai grandi della Terra, scandito dalle parole "How dare you?" (come osate).
Asperger
Alla Thunberg nel 2016 è stata diagnosticata la sindrome di Asperger e ha sofferto di mutismo selettivo e disturbi ossessivo compulsivi. Lei stessa non ha difficoltà a parlare dell'argomento e anzi considera la sua particolare condizione un elemento che l'ha aiutata a focalizzarsi sul grande problema che affligge il pianeta. Le diagnosi “significano che parlo solo quando lo ritengo necessario”. In un'intervista rilasciata al New Yorker ha dimostrato consapevolezza del potenziale politico della sua condizione: “vedo il mondo in modo leggermente diverso, secondo un'altra prospettiva. Ho un interesse speciale. È comune che persone nello spettro autistico abbiano interessi speciali”. In un intervento alle conferenze TED di Stoccolma ha precisato ancora meglio che quando si tratta della crisi ambientale sono le persone non autistiche a sembrare molto strane, dato che parlano del problema come se fosse urgente ma poi continuano a comportarsi come prima. La capacità di non distrarsi in questo caso aiuta.
Gli adulti
Il cambiamento di cui si sta facendo promotrice la sedicenne svedese non è riservato esclusivamente ai teenager. Anzi, la loro mobilitazione è solo l'estrema ratio contro l'immobilismo degli adulti. Gli adulti sono più che benvenuti, anzi “necessari”, come tutti. E molti infatti si stanno accodando all'iniziativa di Greta, come molti genitori che si stanno organizzando in associazioni per sostenere questa necessaria urgenza di cambiare il rapporto con il pianeta manifestata dai figli che li ha contagiati.
I discorsi di Greta
Summit sul clima Onu (23 settembre 2019)
L’intervista a Sky (esclusiva)
Austrian World Summit R20 - Vienna (28 maggio 2019)
Senato italiano - Palazzo Madama (18 aprile 2019)
L’incontro con Papa Francesco - Piazza San Pietro (17 aprile 2019)