Dl Ambiente, ok finale della Camera. Trivelle più vicine alle coste, no norme su nucleare

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Introduzione

Il Dl Ambiente diventa legge: dopo quello del Senato è arrivato il via libera definitivo anche dall’Aula della Camera dei Deputati, con 141 sì, 81 voti contrari e 3 astenuti (anche se sul testo prima della votazione il governo ha dovuto chiedere, e ottenere, la fiducia).

 

Tra i punti fondamentali del provvedimento: semplificazioni nelle valutazioni ambientali, norme per la tutela delle acque, misure per l'economia circolare, contrasto al dissesto idrogeologico, bonifiche dei siti inquinati e anche riduzione della distanza delle trivelle per il gas dalla costa.

 

La maggioranza si dice soddisfatta per un altro risultato portato a casa, ma le opposizioni insorgono: per il Pd si continua a tenere l’Italia ostaggio delle fonti fossili

Quello che devi sapere

Pichetto Fratin: “Verso la riforma del codice dell’ambiente”

  • Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, sottolinea come l’approvazione del dl sia soltanto un tassello della più ampia riforma del codice dell’ambiente. Sostanzialmente, spiega, si "interviene sulle procedure, uno dei grandi scogli: è necessario avere metodi di lavoro e criteri di selezione che permettano di velocizzare le procedure di impatto ambientale e di valutazione ambientale strategica".

Per approfondire: Ecomafie, 900mila reati ambientali in Italia in 30 anni: i dati Legambiente

Pichetto Fratin: “Verso la riforma del codice dell’ambiente”

Le valutazioni ambientali

  • Nello specifico, sulle valutazioni ambientali il testo introduce una "corsia veloce" per i progetti di preminente interesse strategico nazionale, privilegiando l'affidabilità, la sostenibilità tecnico-economica, il contributo agli obiettivi Pniec (Piano energia e clima), l'attuazione degli investimenti nell'ambito del Pnrr e la valorizzazione di quanto già esistente

L’estrazione di idrocarburi

  • Si va verso lo stop dei nuovi permessi di ricerca ed estrazione di idrocarburi in Italia, mentre il decreto dà il via libera a quelli legati a ricerche già autorizzate, e quelli finalizzati al cosiddetto gas release, cioè alla fornitura di metano a prezzi calmierati alle aziende energivore

Trivelle più vicine alla costa

  • Viene ridotta a 9 miglia, dalle 12 attuali, la distanza delle trivelle per il gas dalla costa e dalle aree protette. "Permetterà al nostro Paese di realizzare una vera politica energetica con l'estrazione di gas in Alto Adriatico e di approvvigionamento idrico con le norme su invasi, dissalatori, nuovi impianti di accumulo idroelettrico e utilizzo delle acque affinate", spiega la deputata di Forza Italia Paola Boscaini

Trivelle più vicine alla costa

Le polemiche sulle trivelle

  • Sulla norma in merito alle trivelle, già in passato il ministro Fratin era intervenuto per provare a sedare le critiche: il governo - è la spiegazione - ha fatto "un passo in più" rispetto ad una sentenza del Tar che ha permesso l'estrazione entro 9 miglia dalla costa, sostenendo che tra "le 9 a 12 miglia non si possono dare autorizzazioni, salvo per il gas destinato alle imprese energivore"

I rifiuti elettronici

  • Ma i temi entrati nel testo sono molti e traversali. Tra questi anche nuove regole per i negozi di elettronica, che dovranno assicurare il ritiro gratuito del prodotto usato (i cosiddetti Raee, rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), in caso di acquisto di un prodotto equivalente. I negozi grandi, oltre i 400 metri quadrati, saranno poi obbligati a ritirare i Raee di piccolissime dimensioni, anche se non vengono fatti acquisti

I rifiuti elettronici

Il dissesto idrogeologico

  • Sul fronte del dissesto idrogeologico arriva una maggiore interoperabilità tra le banche dati esistenti e si rafforzano i poteri dei presidenti di Regione in qualità di commissari

Le acque affinate

  • Viene introdotta la definizione di "acque affinate", cioè le acque reflue trattate in modo che possano contribuire all'irrigazione agricola e all'accrescimento dei corpi idrici sotterranei

Opposizioni in subbuglio

  • Critici, come detto, i partiti all’opposizione. Per il MoVimento Cinque Stelle il decreto "non affronta in modo serio e concreto le emergenze come la tutela dell'ambiente, la salute delle persone, e l'economia". Il Pd va anche più in là, accusando il governo di confondere la sicurezza energetica con lo sfruttamento di quel poco gas presente nel sottosuolo nazionale". Dentro Italia Viva si parla invece di “un'altra occasione persa per occuparsi di politiche energetiche e di nucleare", temi di cui - dice la deputata Naikke Gruppioni - "si preferisce parlarne solo sui media mentre di tradurre i propositi in legge se ne parla sempre nel prossimo provvedimento"

Verso la riforma del codice dell'ambiente

  • Il ministro Fratin risponde indirettamente a tutte le voci più accese: "Riforme più ampie come l'adeguamento all'articolo 9 e all'articolo 41 della Costituzione" verranno fatte "con la riforma del codice dell'ambiente, che ha ormai ha vent'anni, nel corso della legislatura", sottolinea.

Per approfondire: Acqua pubblica, qual è il piano del governo e cosa potrebbe cambiare