Mare più pulito d’Italia: Puglia, Friuli e Sardegna sul podio per qualità delle acque

Ambiente
©IPA/Fotogramma

Introduzione

Il mare italiano si conferma tra i migliori d’Europa per qualità delle acque balneabili. Su un totale di oltre 5.300 chilometri di costa monitorata, ben 5.100 – pari al 95,7% – rientrano nella classe di qualità “eccellente”. Lo rileva il monitoraggio annuale del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa), formato dall’Ispra e dalle agenzie regionali Arpa/Appa. L’indagine non include la Sicilia dove il monitoraggio è svolto dal sistema sanitario regionale. Ecco nel dettaglio i dati emersi e le regioni più virtuose.  

 

Quello che devi sapere

I numeri della qualità costiera

Oltre alla fascia di qualità più alta, 152 chilometri di litorale, ovvero il 2,8% del totale, sono stati classificati come “buoni”, 31 chilometri (0,6%) come “sufficienti” e solo 35 chilometri (0,7%) rientrano nella categoria “scarsa”. Nel complesso, tutte le regioni presentano una qualità delle acque molto alta, con percentuali di costa in classe “eccellente” o “buona” sempre superiori al 90%. Le variazioni tra le aree dipendono anche dalle caratteristiche ambientali e geografiche locali.
Negli ultimi quattro anni, la qualità delle acque costiere italiane destinate alla balneazione è rimasta su livelli molto alti. I dati confermano un trend in crescita: nel 2023 il 95,5% delle acque era “eccellente”, salito al 95,6% nel 2024 e al 95,7% nel 2025. In calo anche le acque classificate come “scarse”, che erano lo 0,8% nel 2023 e nel 2024, e si sono ridotte allo 0,7% nell’ultima rilevazione.

I numeri della qualità costiera

Le regioni più virtuose: Puglia, Friuli e Sardegna

Le percentuali più elevate di costa “eccellente” si registrano in Puglia (99,7%), Friuli-Venezia Giulia (99,6%), Sardegna (98,7%). In termini assoluti, le regioni con più chilometri di costa di qualità più alta sono Sardegna (1.391 km), Puglia (880), Calabria (621).

Le regioni più virtuose: Puglia, Friuli e Sardegna

Buoni risultati anche per laghi e fiumi

Non solo il mare: anche le acque dolci balneabili, presenti in 11 regioni/province autonome italiane, mostrano risultati positivi. Su un totale di 675 chilometri di coste lacustri e fluviali monitorate, il 90% (607 km) è classificato come “eccellente”, il 3,7% (25 km) come “buono”, lo 0,7% (5 km) come “sufficiente” e lo 0,5% (3 km) come “scarso”

Buoni risultati anche per laghi e fiumi

Oltre 24mila campioni prelevati nel 2024

Nel corso della stagione balneare 2024 (da aprile a settembre), i tecnici Snpa hanno effettuato oltre 22mila campionamenti nelle acque marine e circa 2mila in fiumi e laghi, per un totale che supera i 24mila prelievi. Il monitoraggio è stato condotto in 4.028 punti lungo la costa e in 371 punti tra laghi e corsi d’acqua. Le analisi delle Agenzie ambientali si concentrano su due parametri microbiologici fondamentali per valutare la balneabilità: la presenza di Escherichia coli e di enterococchi intestinali.  

Cosa succede in caso di anomalie o inquinamento

Quando i campioni superano i limiti previsti, i risultati vengono comunicati alle autorità locali, che possono disporre il divieto temporaneo di balneazione. Se osservano fioriture algali, le Arpa/Appa attivano controlli specifici per individuare eventuali microrganismi potenzialmente tossici, come i cianobatteri o l’alga Ostreopsis. In presenza di anomalie visibili nell’acqua – come schiume, chiazze o colorazioni insolite – vengono effettuati prelievi straordinari per accertare la presenza di sostanze chimiche contaminanti, tra cui tensioattivi o idrocarburi.

Cosa succede in caso di anomalie o inquinamento

Un sistema di monitoraggio continuo e trasparente

La classificazione delle acque di balneazione si basa sui risultati delle campagne di monitoraggio effettuate nei quattro anni precedenti e viene comunicata anche all’Agenzia europea per l’ambiente. I controlli proseguono per tutta la durata della stagione balneare, già iniziata da diverse settimane, attraverso prelievi regolari in tutti i punti di osservazione. I risultati aggiornati sono consultabili sia sui siti web delle singole Arpa/Appa sia sul portale nazionale “Acque” del ministero della Salute.