Un attacco costante e incessante all'ambiente, quello documentato nell'ultimo rapporto dell'associazione. Dal 1992 al 2023 si parla di 79,7 reati al giorno, 3,3 ogni ora, uno ogni 18 minuti
Un reato ogni 18 minuti per un totale di 902.356 illeciti ambientali. È quello che in Italia in tre decenni hanno compiuto le ecomafie con un attacco costante e incessante all'ambiente. Parliamo di una media - dal 1992 al 2023 - di 79,7 reati al giorno, 3,3 ogni ora, uno ogni 18 minuti. Un ritmo impressionante, contrassegnato anche da 727.771 persone denunciate e 224.485 i sequestri. A mettere in fila numeri è Legambiente che celebra i 30 anni del Rapporto ecomafie e avanza un pacchetto di sei proposte in occasione della conferenza nazionale "Ambiente e legalità: insieme per il futuro" che ha promosso con l'Arma dei Carabinieri.
Fatturato illegale superiore ai 250 miliardi di euro
Secondo il Rapporto il 45,7% del totale nazionale dei reati accertato dalle forze dell'ordine in questi tre decenni si concentra nelle regioni in cui è radicata la presenza di criminalità organizzate. Triste primato per la Campania, mentre la Lombardia è invece la prima regione del Nord per ecoreati. In questi tre decenni di ricerca e analisi, dal 1995 ad aprile 2024, sono stati censiti 378 clan, appartenenti a tutte le organizzazioni mafiose, con interessi diretti nelle diverse "filiere" dell'ecomafia. Il fatturato illegale accumulato, secondo le stime di Legambiente, è stato di 259,8 miliardi di euro. Dopo la Campania seguono Calabria con 84.472 illeciti, Sicilia con 82.290 e Puglia con 73.773. Al quinto posto il Lazio, prima regione del Centro Italia, con 66.650 reati. La Lombardia, ottava in classifica.
Coda rifiuti per oltre 32mila chilometri
Per quanto riguarda in particolare il traffico di rifiuti sono 608 le inchieste registrate dal febbraio 2002, ovvero dalla prima applicazione dell'articolo in materia del decreto Ronchi, con 3.424 arresti, 10.772 denunce, 1.691 aziende coinvolte e 51 stati esteri interessati, soprattutto europei e africani. In 309 inchieste (pari al 50,8% del totale) è stato possibile ricostruire il totale dei rifiuti sequestrati, pari a 60,576 milioni di tonnellate: per il 40,49% si tratta di fanghi di depurazione e per il 39,64% di rifiuti industriali misti. Trasportate su un tir da 25 tonnellate, lungo 13,6 metri, le 60.576.000 tonnellate sequestrate sarebbero equivalenti a 2.432.040 tir, per una coda di 32.953 chilometri. "Senza legalità non c'è tutela ambientale", dichiara Stefano Ciafani presidente nazionale di Legambiente. "Quella che celebriamo oggi insieme all'Arma dei Carabinieri non è solo una ricorrenza. I dati presentati oggi ci ricordano che non bisogna abbassare la guardia e che al centro delle scelte politiche va messa la salvaguardia dell'ambiente come ci ricorda l'articolo 9 della Costituzione italiana. Per questo chiediamo che vengano approvate quelle norme che ancora mancano all'appello in fatto di prevenzione e controllo, come i reati contro gli animali, le agromafie e agropirateria, chiedendo al tempo stesso allo Stato un impegno più forte nella lotta all'abusivismo edilizio".