Mobilità sostenibile, a che punto sono le città italiane rispetto agli obiettivi europei
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Secondo quanto emerge dal rapporto Mobilitaria 2023, realizzato da Kyoto Club e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IIA), molti centri urbani italiani presentano ancora ritardi significativi rispetto alle linee guida comunitarie per il 2030. Catania è la peggiore, Milano la migliore: ecco la classifica
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- Ridurre il numero di veicoli in circolazione nelle città, potenziare ed elettrificare il trasporto pubblico, promuovere la mobilità in bicicletta e a piedi, ridefinire la ripartizione modale verso opzioni sostenibili. Tutto entro il 2030. Sono questi gli obiettivi europei nel medio e lungo termine per abbattere le emissioni. Ma a che punto è l’Italia?
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- Secondo quanto emerge dal rapporto Mobilitaria 2023, realizzato da Kyoto Club e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IIA), molti centri urbani italiani presentano ancora ritardi significativi rispetto alle linee guida comunitarie
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- l’offerta di trasporto pubblico non inquinante e la quota di autobus elettrici,
- la densità di piste ciclabili rispetto al numero di abitanti,
- il numero complessivo di veicoli in sharing - auto, biciclette, monopattini e scooter elettrici - ogni 10mila abitanti,
- il tasso di motorizzazione ogni mille abitanti
- e infine la ripartizione modale attuale rispetto all’obiettivo del 65% di mobilità sostenibile (aggregando trasporto pubblico, mobilità attiva e mobilità condivisa)
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- Catania è quella più lontana dall’obiettivo europeo di mobilità sostenibile al 2030, con un deficit del 76%