Giornata mondiale tigre, Wwf: aumenta popolazione in Buthan ma resta rischio estinzione

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I dati del National Tiger Survey Report 2021-2022: nel Paese gli esemplari sono 131, 28 in più di quelli stimati nel 2015. Il Wwf: “Risultato straordinario. Il Bhutan si unisce al piccolo numero di Stati che hanno aumentato la loro popolazione di tigri nell'ultimo decennio”. Secondo le stime, nel mondo si contano tra 3.726 e 5.578 tigri: nel secolo scorso erano circa 100mila. Solo dal 2010 la popolazione è tornata a crescere. Ma, tra bracconaggio e distruzione dell’habitat, il pericolo non è ancora scampato

Come ogni anno, il 29 luglio si celebra la Giornata mondiale della tigre. In occasione di questa data, sono stati diffusi i dati del monitoraggio nazionale effettuato in Buthan nel 2021-2022: dal National Tiger Survey Report è emerso che le tigri nel Paese sono 131, 28 in più di quelle stimate nel 2015 dalla prima indagine nazionale sistematica condotta sulla specie. Negli ultimi 8 anni, quindi, si è registrato un incremento del 27% della popolazione. Numeri incoraggianti, che però non devono far spegnere i riflettori sul più grande felino della Terra, che rimane a elevato rischio di estinzione.

Il monitoraggio in Buthan

Il monitoraggio nazionale in Buthan è stato condotto dal Dipartimento delle Foreste e dei Servizi del Parco con il sostegno di Bhutan for Life, Fondazione Bhutan, Bhutan Trust for Environmental Conservation, Unep, Undp e del Wwf. Lo studio ha interessato l'85% della superficie del Paese (32.800 chilometri quadrati) e le tigri sono state rilevate in oltre il 15% delle 1.201 fototrappole posizionate nell’area di studio. Un dato rilevante è il primo avvistamento di tigri nelle due foreste di Dagana e Pemagatshel. Il Bhutan, inoltre, detiene il record mondiale di avvistamenti di tigri alle quote più elevate, oltre i 4.400 metri: questa indagine ha confermato non solo che le tigri si riproducono a diverse altitudini ma anche l'ipotesi che il Bhutan sia un’area “sorgente” per la popolazione e quindi rappresenti un’area di fondamentale importanza per la conservazione della specie.

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Le minacce per le tigri

Oltre a stimare la popolazione di tigri nel Paese, l'indagine ha identificato le principali minacce per i grandi felini in Bhutan: bracconaggio, perdita di habitat e conflitti tra uomo e fauna selvatica sono ancora oggi un pericolo per la sopravvivenza della specie a medio e lungo termine. Il Rapporto, quindi, stabilisce le priorità delle azioni da realizzare per mitigare le minacce e garantire un futuro alla tigre in Bhutan. Inoltre, invita tutti gli attori in gioco ad agire ora per continuare a proteggere le tigri e i loro habitat per le generazioni future. Negli ultimi dieci anni, tra gli interventi messi in atto per supportare la ripresa della popolazione di tigri in natura ci sono l'aumento del numero delle forze dell'ordine per il controllo del territorio, la definizione di programmi di conservazione che mettono al centro le comunità umane, la tutela e il ripristino dell'habitat d’elezione del felino, l’implementazione di azioni di gestione per prevenire e mitigare il conflitto uomo-tigre.

A herd of wild  elephants gathers near a field in search of food at a village in Nagaon district, in the northeastern state of Assam, India on Dec 30,2022. (Photo by Anuwar Hazarika/NurPhoto via Getty Images)

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La soddisfazione del Wwf

Per parlare di questi temi, e in particolare del finanziamento sostenibile nei paesaggi delle tigri, il governo reale del Bhutan ha annunciato che nel 2024 ospiterà una Conferenza. La notizia dell’incremento della popolazione di questo felino nel Paese è stata accolta con soddisfazione dal Wwf, che da anni collabora con il governo del Bhutan e con le comunità locali per definire un approccio olistico alla risoluzione del conflitto uomo-tigre. "Si tratta di un risultato significativo, indice di un ecosistema molto sano. Sottolinea, inoltre, l'impegno del Bhutan nella conservazione della biodiversità", ha detto Chimi Rinzin, direttore generale del Wwf-Bhutan. Mentre Stuart Chapman, responsabile dell'iniziativa Tigers Alive del Wwf, ha aggiunto: "Questo è un risultato straordinario per la conservazione delle tigri in Bhutan, che ora si unisce al piccolo numero di Paesi che hanno aumentato la loro popolazione di tigri nell'ultimo decennio. Con l'aumento del numero di tigri, le sfide possono moltiplicarsi, ma il Bhutan è perfettamente in grado di essere un esempio a livello globale per le politiche e gli approcci che supportano la coesistenza tra grandi felini e persone".

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I numeri sulle tigri nel mondo

Secondo i numeri diffusi dal Wwf nel 2022, al momento nel mondo si contano tra 3.726 e 5.578 tigri. Sono distribuite in maniera disomogenea in 11 Paesi: India, Nepal, Bhutan, Bangladesh, Russia, China, Myanmar, Thailandia, Malesia, Indonesia e Cambogia. La popolazione più numerosa vive in India, con oltre 2.200 tigri censite. La specie è inserita dall’Unione internazionale per la conservazione della natura tra quelle a elevato rischio di estinzione e di alcune sottospecie, come la tigre dell’Amur o quella di Sumatra, se ne contano solo poche centinaia di esemplari. Nel secolo scorso, si stima che le tigri nel mondo fossero circa 100mila. Poi nel 2010, a causa soprattutto del bracconaggio e della distruzione delle foreste, se ne contavano solo 3.200. Da allora, diversi Paesi si sono uniti per cercare di salvare questa specie dall’estinzione e, nel corso degli anni, la popolazione è tornata a crescere. Ma, nonostante i piccoli segnali di speranza, il pericolo non è ancora scampato. “Solo nel prossimo decennio potremo davvero dire se siamo nella giusta direzione per salvare la tigre dall’estinzione”, ha sottolineato il Wwf.

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