Nel 2023 gli ettari investiti sono aumentati del 4,5% e il numero di operatori dell'8%, arrivando a quota 94.441
L'Italia leader in Ue del biologico per superfici e numero di aziende: nel 2023 gli ettari investiti sono aumentati del 4,5% e il numero di operatori dell'8%, arrivando a quota 94.441. È il quadro che emerge dal rapporto 'Bio in cifre' di Ismea, presentato a Bracciano. Si tratta di 2,5 milioni di ettari, pari a quasi il 20% della Superficie agricola utilizzata (Sau), un ettaro su cinque che va a ridurre ulteriormente la distanza dal target del 25% fissato, entro il 2030, dalla Strategia Farm to Fork.
Crescita sostenuta, ma restano gli ostacoli
Il 2024 si prospetta con una crescita ancora più sostenuta ma sul cammino ci sono ancora ostacoli, tra cui il passaggio alla nuova programmazione della Politica agricola comune (relativo al 2023, anno di riferimento del rapporto) e alle diverse politiche adottate delle amministrazioni regionali, come per esempio nella Provincia autonoma di Trento, che ha perso oltre il 40% della Sau biologica nel 2023. Ma anche la minaccia climatica (flessione in Emilia Romagna). E da Coldiretti l'Sos per il boom dell'import, +40% di prodotti bio dall'estero. Un universo, "imponente", quello che emerge dal rapporto: a prevalere tra le colture, sono i seminativi (42,1%), davanti a prati e pascoli (29,7%), colture permanenti (22,8%) e ortaggi (2,5%). Ma la crescita ha riguardato soprattutto prati e pascoli e colture industriali e foraggere, mentre hanno perso le proteiche e le produzioni cerealicole. In crescita, seppur a un ritmo più attenuato, le ortive, in un'annata che ha invece confermato le coltivazioni permanenti, nonostante i cali di viti, agrumi e frutta fresca, compensate da ulivi e frutta in guscio.