Il decreto Agricoltura è legge, ecco che cosa prevede: dal granchio blu al caporalato

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Sono molti i temi su cui il testo - approvato in via definitiva dalla Camera con 148 sì, 71 no e un astenuto - va a intervenire, anche con stanziamenti di risorse: dalla lotta al caporalato al granchio blu, fino alla peste suina africana. Ecco quali sono le principali novità introdotte

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La Camera ha approvato in via definitiva il decreto Agricoltura. I sì sono stati 148, i no 71 e un astenuto. Il provvedimento, che aveva già ricevuto il via libera dal Senato, contiene una serie di misure di sostegno al comparto e di contrasto ad emergenze come quella del granchio blu, una stretta sull'installazione degli impianti fotovoltaici sui campi e introduce il sistema informativo per la lotta al caporalato. Ecco quali sono i principali punti del provvedimento.

La lotta al caporalato

Per il contrasto al caporalato vengono istituite una banca dati inter-operativa tra ministeri del Lavoro, Agricoltura, Interno, Inps, Inail, Agea, Istat ed Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) per sviluppare una strategia complessiva di contrasto e una banca dati degli appalti privati in agricoltura, con sanzioni amministrative fino a 15.000 euro, a carico del committente e dell'appaltatore per le violazioni della normativa nazionale. Inoltre è prevista l’assunzione di nuovi 514 nuovi ispettori Inps e Inail.

Impianti fotovoltaici a terra e clima

Per quanto riguarda invece gli impianti fotovoltaici a terra, è vietata l'installazione a terra nelle aree agricole, salvo deroghe che riguardano cave (anche quelle già oggetto di rispristino ambientale), miniere, aree in concessione di ferrovie e aeroporti, aree di rispetto delle autostrade, aree interne ad impianti industriali e discariche; aree sulle quali già insistono impianti, purché non comporti incremento della superficie già utilizzata; rimodulazione della tassazione per impianti a terra.

 

Inoltre in materia di eventi climatici avversi sono previsti 15 milioni di euro del Fondo di solidarietà nazionale per interventi sulla siccità in Sicilia e 8 milioni per i danni causati dalle frane conseguenti alle alluvioni in Emilia Romagna, Toscana e Marche. Le risorse saranno gestite attraverso Agricat potenziato con 5 milioni di euro.

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Granchio blu ed emergenze fitosanitarie

Capitolo granchi blu: sono in arrivo 12 milioni di euro a sostengo delle imprese, che si sommano ai 13,4 milioni già stanziati per la filiera. È previsto inoltre un commissario straordinario fino al 31 dicembre 2026 che dovrà varare un piano di contenimento entro 90 giorni per 10 milioni di euro. Per le emergenze fitosanitarie sono poi previsti intervisti per i kiwi, con 4 milioni di euro che si vanno a sommare ai 5 già stanziati; per il contrasto alla  peronospora arrivano 40 milioni in aggiunta ai 7 già stanziati; per la Xylella, inoltre, sono previsti 30 milioni per reimpianto e riconversione delle colture di ulivo.

Peste suina africana e tubercolosi bovina

Tra le misure è previsto anche uno stanziamento di ulteriori 20 milioni di euro, oltre ai 50 già previsti da altre normi, per finanziare interventi di biosicurezza per il contenimento della peste suina africana. Previste anche 177 unità di personale delle Forze Armate così come l'impiego di visori notturni per la caccia al cinghiale e l'estensione all'attività di caccia e l'ampliamento del numero delle associazioni venatorie legittimate allo svolgimento dell'attività di vigilanza venatoria. Infine, arriva la nomina di un Commissario straordinario nazionale con una durata di 24 mesi prorogabile una volta per contrastare la brucellosi e tubercolosi bovina.

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