Uccelli migratori, la giornata mondiale contro inquinamento e plastica
AmbienteOgni anno la dispersione di questo materiale nell'ecosistema causa la morte di circa un milione di esemplari. Ecco perché si è deciso di mettere questa emergenza ambientale al centro dell'edizione 2019. LO SPECIALE SKY UN MARE DA SALVARE
La Giornata mondiale degli uccelli migratori, che si celebra ogni anno nel secondo fine settimana di maggio, cade in questo sabato 11 maggio 2019. Istituita nel 2006, è una campagna di sensibilizzazione sull'importanza della tutela di questi animali. L'evento è organizzato da due istituzioni internazionali: Cms (Convenzione sulla conservazione delle specie migratrici selvatiche) e Aewa (Accordo sulla conservazione degli uccelli migratori africani, europei e asiatici), che operano sotto l'egida del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (Unep). Quest'anno il tema del World Bird Migratory Day è "Protect Birds: Be the Solution to Plastic Pollution!" ("Proteggi gli uccelli: sii la soluzione all'inquinamento da plastica!"), con l'obiettivo di mettere in luce le conseguenze dell'inquinamento da plastica sugli uccelli migratori e sui loro habitat.
L'inquinamento da plastica
La plastica è uno dei materiali più utilizzati al mondo, con una produzione annua di oltre 300 milioni di tonnellate. Il suo ciclo di vita, ovvero la capacità dell'ecosistema di smaltirla se dispersa, va dai 20 ai 500 anni. I rifiuti plastici si disperdono facilmente nell'ambiente, costituendo tra le altre cose una grave minaccia per tutte le specie migratorie del pianeta, tra le quali appunto gli uccelli, riporta il sito di Aewa. Si stima che ogni anno circa otto milioni di tonnellate di rifiuti plastici vengano dispersi negli oceani della Terra. Essendo un materiale che non si dissolve facilmente, non sono rari i casi di ingestione da parte degli animali o di intrappolamento, entrambi spesso con conseguenze fatali.
Una minaccia per la sopravvivenza
Circa un milione di uccelli marini muoiono ogni anno a causa dell'inquinamento da plastica e il numero è in ascesa. Si stima che il 90% degli uccelli marini abbia materiale plastico nelle viscere: a questo ritmo, secondo gli esperti, questa percentuale potrebbe salire al 99% entro il 2050. I rifiuti plastici come borse, cannucce o bottiglie, spesso galleggiano sulla superficie dell'acqua, sono ricoperti da alghe e possono essere facilmente scambiati per cibo dagli uccelli, sia per la forma che per l'odore.
Le conseguenze
In caso di ingestione, il danno dipende dalla forma del materiale disperso. Le particelle di plastica affilate, ad esempio, possono causare la morte immediata perforando gli organi interni. Il consumo di plastica, inoltre, comporterebbe una sensazione di fame cronica: lo stomaco è pieno di sostanze senza alcun valore nutrizionale. Un'altra minaccia deriverebbe dagli attrezzi da pesca abbandonati che portano ad un fenomeno chiamato "pesca fantasma": gli uccelli vengono feriti, possono sviluppare infezioni o, ancora, annegare. Spesso gli esemplari rimasti intrappolati, limitati nei loro movimenti, rischiano di diventare poi una facile preda per altri animali.