Cop30, i dati Ipsos per Amref: cambiamento climatico grave minaccia per 88% intervistati

Ambiente

I dati sono contenuti nel rapporto "Africa e salute: l'opinione degli italiani": dalle risposte dei partecipanti al sondaggio emerge come per una fetta pari al 33% degli intervistati l'allarmismo sul cambiamento climatico sia ampiamente esagerato. L’allarme dell’attivista ugandese Doreen Naiga: “Il clima non è solo una questione ambientale, è una questione di salute, una questione di vita quotidiana”

"Trasformare la salute in un pilastro delle discussioni sul clima". È questa la richiesta avanzata da Amref Health Africa in occasione della Cop30 a Belém, in Brasile. Amref è presente alla Conferenza con alcuni suoi rappresentanti e, intanto, ha diffuso dei dati di un'indagine realizzata con Ipsos, proprio sui temi dell’evento delle Nazioni Unite. Secondo il report "Africa e salute: l'opinione degli italiani", il cambiamento climatico continua a rimanere una grave minaccia per il mondo intero (88%) soprattutto se riferito alla salute globale degli individui del pianeta (84%, preoccupazione che sale all’87% tra la Gen Z). Al contrario, per il 33% degli intervistati l'allarmismo sul cambiamento climatico è ampiamente esagerato, la situazione non è poi così grave.

I motivi del cambiamento climatico

L’indagine italiana riporta che la causa del cambiamento climatico è spesso associata, dagli intervistati, alla diretta attività umana (85%, 89% tra la GenZ), che rischia di essere andata troppo oltre. Per il 53% ci troviamo a pagare le conseguenze del non avere messo in atto soluzioni efficaci e tempestive per affrontare il cambiamento climatico per tempo, opinione che incontra l’accordo del 58% dei Millennials. A pagarne il conto più salato i Paesi a basso reddito per il 62% (69% tra i Baby Boomers).

su insider

Cop30, a Belém si cerca una roadmap per uscire da gas e petrolio

L'appello dell’attivista Doreen Naiga

“Il clima non è solo una questione ambientale, è una questione di salute, una questione di vita quotidiana”, ha affermato con decisione Doreen Naiga, venticinquenne attivista ugandese presente alla Cop30 per il progetto Sublime, finanziato dall'Unione Europea. “Quando un fiume distrugge una casa, distrugge anche la storia di una famiglia”. Doreen ha partecipato alla Cop27 in Egitto, incontrato vari leader e contribuito alla stesura del primo Youth Position Paper africano su clima e salute. Nel 2024, la giovane attivista è stata selezionata per entrare del Comitato Direttivo Giovanile Y-ACT, istituito presso Amref Health Africa per promuovere iniziative guidate dai giovani, amplificarne le voci e favorire il cambiamento positivo. “Non serve essere famosi o avere tanti soldi - ha sottolineato Doreen, chiamando all’azione i giovani - inizia da dove sei. Fatti sentire. Agisci. Unisciti agli altri. Ogni comunità è un punto di partenza per cambiare il mondo”.

Leggi anche

Cop30, gli attivisti per il Clima arrivano a Belém

Nesso tra West Nile e cambiamento climatico

Al legame tra salute e clima Amref Italia ha dedicato una parte dell’indagine Ipsos, partendo da un'evidenza che ha interessato l’Italia la scorsa estate, i casi di West Nile, malattia virale trasmessa principalmente dalla puntura di zanzare infette. Il nesso causa effetto tra virus West Nile e cambiamento climatico, secondo l’indagine Ipsos, è percepito dal 58% del campione che sale al 62% tra i Millennials. Di questo 58%, poco più di uno su dieci (13%) ne è profondamento convinto. Il West Nile, un tempo confinato a zone tropicali, è oggi endemico in molte aree mediterranee e sta raggiungendo regioni più settentrionali. Il 78% è preoccupato per la possibilità che il cambiamento climatico sia il veicolo attraverso il quale questo virus, come altri simili, possano arrivare fino al nostro Paese. Di questi uno su quattro (26%) lo è decisamente molto. Leggermente meno preoccupati gli appartenenti alla GenX dove il livello di allarme scende al 71%.

Amref: “Salute diventi protagonista del dibattito sul clima”

“La salute deve smettere di essere un effetto collaterale e diventare la protagonista del dibattito sul clima”, ha dichiarato Roberta Rughetti, Direttrice di Amref Italia. “Gli operatori sanitari sono in prima linea in una crisi che non hanno causato, e lo fanno spesso con risorse drammaticamente insufficienti. Come voce africana chiediamo ai decisori della COP30 di costruire un’agenda africana unificata su clima e salute, fondata su equità, scienza e responsabilità. La salute deve essere pienamente integrata nei piani di adattamento climatico, nei meccanismi di finanziamento e nelle strategie nazionali di attuazione. Chiediamo un sostegno politico concreto e continuativo alla salute, e la creazione di una roadmap condivisa, non come esercizio retorico, ma come impegno reale: con partnership solide, obiettivi misurabili e risultati tangibili. Mettere la salute al centro dell’azione climatica non è un’opzione: è una necessità urgente per la giustizia e per la sopravvivenza delle comunità più esposte”.

Ambiente: I più letti