
Dall'enorme cigno a orologeria costruito nel 1773 ai robot diventati popolari grazie alla cinematografia, passando per androidi identici ai bambini: l’esposizione ripercorre 500 anni di ricerca per rendere le macchine più umane. Un percorso che racconta il modo in cui la tecnologia ha rispecchiato l’umanità nel corso degli anni. LA FOTOGALLERY

L’8 febbraio ha aperto al Science Museum di Londra la mostra intitolata "Robots" e curata da Ben Russel: un percorso che ripercorre 500 anni di ricerca tecnologica con l’ambizioso compito di rendere le macchine più simili all’uomo. Da robot utilizzati nel mondo del cinema fino ad androidi identici a neonati, l’esposizione londinese mette in scena l’ossessione di “ricreare se stessi” con oltre 100 robot nella più grande collezione di umanoidi mai mostrata -
Il sito della mostra
Il Silver Swan è un cigno a grandezza naturale che funge da orologio. È l’unico modello del suo genere nel mondo ed è stato costruito nel 1973. Sarà possibile vederlo presso il Science Museum di Londra fino al 23 marzo. Il cigno d’argento, infatti, è stato prestato in occasione della mostra dal Bowes Museum della contea di Durham -
Il Science Museum
L’endoscheletro T-800 è il robot che è stato utilizzato nel film "Terminator Salvation", uno dei capitoli della popolare saga fantascientifica. La pellicola del 2009 racconta la resistenza di John Connor (Christian Bale) che guida la ribellione degli esseri umani sopravvissuti contro il dominio delle macchine controllate dal potente calcolatore Skynet -
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Rosa, acronimo che sta per Rob’s open source Android, è un modello di robot costruito in Francia che fa parte della collezione che verrà messa in scena al Science Museum di Londra. L’esposizione si concluderà il 3 settembre 2017 -
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Tra gli androidi esposti a Londra, anche dei modelli identici a bambini neonati in ogni singolo dettaglio -
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L’esposizione londinese ripercorre 500 anni di evoluzioni tecnologiche nell’ambito dello sviluppo di umanoidi robotici. Sono oltre 100 i modelli messi in scena in una delle collezioni più ricche mai mostrate -
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L’obiettivo dell’esposizione curata da Ben Russel non è tanto mostrare come le macchine funzionino, quanto piuttosto – si legge sul portale dedicato alla mostra – comprendere il perché esistano. Nella foto un modello di androide sviluppato in Giappone e utilizzato per le telecomunicazioni -
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L’obiettivo della mostra è anche quello di esplorare il modo in cui i robot hanno rispecchiato l’umanità, di come abbiano influenzato le ambizioni e i desideri in un mondo in rapido cambiamento. Nella foto un’esposizione canadese del 2009 di maschere robotiche intitolate “Area V5”. Anch’esse faranno parte della mostra di Londra -
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Oltre all’endoscheletro utilizzato in Terminator, ci sarà anche un altro modello adoperato in ambito cinematografico. Nella foto un androide usato dal regista austriaco Fritz Lang nel suo film muto del 1927 "Metropolis", ambientato in un futuro fantascientifico nel 2026 in cui la città di Metropolis è governata da un gruppo di ricchi industriali che costringono al continuo lavoro una classe di operai relegati a vivere nel sottosuolo -
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Anche robot adibiti all’interazione sociale nella collezione in mostra a Londra: nella foto "Pepper", un modello francese, gioca con una bambina -
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