Covid, domande e risposte sulla variante Delta. Parola ad Abrignani, immunologo Cts. VIDEO

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Mentre continua l'aumento dei casi di coronavirus dovuto al diffondersi della mutazione, prosegue la campagna vaccinale. Ad oggi i vaccini funzionano contro la variante Delta? Servirà una terza dose? Se sono vaccinato posso infettare gli altri? Risponde a Sky TG24 Sergio Abrignani, immunologo e membro del Cts

 

La variante Delta (ex indiana) è ormai diventata mutazione dominante del coronavirus, come hanno dichiarato sia l’Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, che l’Ecdc, Centro Europeo per il Controllo e la Prevenzione delle malattie. Anche in Italia, a causa del suo diffondersi, i numeri del contagio sono tornati a salire, dopo settimane di calo continuo. Nel frattempo prosegue nel nostro Paese la campagna di vaccinazione. Ma quanto sono efficaci contro la variante Delta i quattro vaccini attualmente disponibili? Quali sono i sintomi del contagio? I farmaci contro il Covid sono efficaci anche sui minori? Sergio Abrignani, immunologo e membro del Comitato Tecnico Scientifico, ha risposto a queste e ad altre domande nello speciale di Sky TG24 “Venticinque domande sulla variante Delta”, condotto da Raffaela Cesaroni.

Se sono vaccinato posso ammalarmi di Covid-19?

Abrignani: "Sì, la risposta è sì. I vaccini hanno efficacia molto elevata, a seconda delle varianti. Con la Alfa hanno un'efficacia del 95-90%, con la Delta dell'85-90. Questo vuol dire che rimane una possibilità del 5-10% di potersi ammalare".

Quanto sono coperto con una sola dose di vaccino e quanto con due dosi?

"Dipende molto dalla variante. Con la mutazione Alfa,  che ormai sta diventano minoritaria, una dose protegge al 60-70% da forme severe del virus, con due dosi al 90-95%. La Delta è più resistente al vaccino. Con due dosi si arriva a una copertura dell’85-88%, con una dose invece scende tanto: si ferma intorno al 20-30%. Diventerà la variante più rappresentata. È fortemente raccomandato di vaccinarsi con due dosi".

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Se sono vaccinato e contraggo il virus posso contagiare gli altri?

A: "Chi si vaccina può infettarsi e chi si contagia deve essere considerato infettivo, anche se sappiamo che i vaccinati hanno meno virus rispetto ai non vaccinati. Buona regola è pensare di essere infettivi: usare le stesse precauzioni dei non vaccinati".

È vero che se sono vaccinato corro il rischio di finire in terapia intensiva?

A: "Sì, ma il rischio è estremamente più basso rispetto ai non vaccinati. I vaccini non eliminano il rischio del tutto ma lo riducono enormemente. È molto più raro infettarsi e il rischio di sviluppare una forma severa è molto basso, ma esiste. I vaccini abbassano il rischio in modo estremamente significativo". 

In percentuale quanti sono i vaccinati ricoverati in ospedale?

A: "L'Istituto Superiore di Sanità ci fornisce tutti le settimane i dati sugli ingressi in ospedale e sui decessi di vaccinati e non vaccinati. Sono disponibili sul sito (IL REPORT DEL 23 LUGLIO) e invito ad andarli a vedere. In percentuale i vaccinati, sia quelli che finiscono in terapia intensiva che in ospedale e quelli che muoiono, sono molto pochi".

Studenti, a causa di alcuni loro compagni positivi al Covid, eseguono il tampone presso il nuovo hotspot scolastico ad accesso programmato in via Le Chiuse 66, Torino, 20 ottobre 2020 ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

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I vaccini ci proteggono anche dalle varianti del coronavirus?

"Sì, ci proteggono. Come ho detto prima, c'è un sorta di gradiente partendo dal ceppo di Wuhan, fino alla variante Alfa e quella Delta".

Quanti e quali sono le varianti che preoccupano di più?

"Rispetto alla variante dominante, quello che guardiamo è quanto le altre varianti sono più diffusive e quanto sono più letali. La variante Delta è estremamente diffusiva, infatti sta spazzando la Alfa come ha già fatto in Gran Bretagna e in Spagna. Per quanto riguarda la nigeriana, la sudafricana la californiana, sono molto meno diffusive, rimangono su percentuali più basse. Fra le varianti, la più diffusiva è sempre quella che ci preoccupa di più. Quelle che abbassano l’efficacia dei vaccini sono la Beta, la Gamma e la Delta”.

Dei 4 vaccini che abbiamo a disposizione, ce n'è uno più efficace contro le varianti?

"Rispetto alla variante Alfa, sappiamo che i vaccini a Rna messaggero hanno un’efficacia intorno al 90%, quelli a vettore virale intorno al 70%. Abbassandola di qualche punto, questo rapporto rimane anche con la Delta. I primi hanno un'efficacia dell'85-88%, i vaccini a base di adenovirus 60-65%”.

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Una persona vaccinata può contrarre la variante Delta?

"Sì, il rischio di contrarre il virus non si azzera in nessun caso. Con la Delta il rischio è più alto rispetto alla variante Alfa". 

L’efficacia dei vaccini è minore sulla variante Delta?

"Se guardiamo alle due dosi, la variante Delta buca pochissimo l’efficacia dei vaccini. Con una dose sappiamo invece che scende enormemente. Raccomandiamo di ricevere due dosi il più in fretta possibile".

Quali sono i sintomi?

"Dagli studi effettuati in Gran Bretagna sappiamo che ha un inizio più simile a un raffreddore, sia nei vaccinati che nei non vaccinati. Quando si avvia verso una malattia più severa, è indistinguibile dal Covid originario".

È più contagiosa e più letale?

"È più contagiosa e molto più diffusiva, tanto che spazza tutte le altre varianti. Era stato detto che fosse più letale ma sembra non esserlo. Essendo che infetta di più, è più pericolosa".

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È più pericolosa per i minori?

"Non c’è nessuna evidenza che parli di una maggior pericolosità rispetto a determinate fasce d’età".

I tamponi sono in grado di riconoscerla?

"Assolutamente".

Come si traccia?

"Andando a tracciare i contatti di chi si è infettato. È un lavoro non facile ma con qualche migliaio di casi al giorno si può ancora fare ed è quello che stiamo facendo". 

Come ci si protegge?

"Innanzitutto vaccinandosi. Poi insistendo con le procedure di sicurezza che conosciamo: mascherina, distanziamento, evitando gli assembramenti. È un coronavirus come gli altri, solo più diffusivo".

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Se si è vaccinati con una dose e si entra in contatto con un positivo, la quarantena va fatta?

"Sì, siccome sappiamo che un vaccinato può infettarsi, è buona regola avere un tampone negativo entro 6-7 giorni dal contatto".

Se si è vaccinati con doppia dose e si entra in contatto con un positivo, la quarantena va fatta?

"Sì, raccomandiamo di fare comunque tampone entro 6-7 giorni dal contatto".

Ai guariti, basta una sola dose di vaccino?

"La raccomandazione è sì, se guariti da un minimo di tre a un massimo di 12 mesi".

Con una terza dose di vaccino saremmo maggiormente protetti dalle varianti?

"Non c’è nessuna evidenza che dimostri che sarà il caso di sottoporsi a una terza dose. Non è ancora dimostrato. Può darsi che ci arriveremo, ma per ora non c’è evidenza".

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I vaccini sono efficaci e sicuri anche per gli under 18?

"Sì, è stato dimostrato in uno studio condotto su una decina di migliaia di persone di età compresa fra i 12 e i 16 anni. Ci sono stati report di forme di miocardite e pericardite, ma parliamo di pochissimi casi che sono stati risolti con cortisone. Anzi, i vaccini sugli under 18 sono più efficaci che negli adulti perché il sistema immunitario è più fresco".

Perché è importante vaccinare i giovani?

"Perché il beneficio è enorme anche per loro, anche se ci sono pochi casi di giovani con Covid in forma severa. Poi per la sanità pubblica, vaccinare più persone per evitare che eventuali asintomatici portino virus a casa e infettino persone fragili, come i nonni. E poi perché il virus si ferma abbassando la platea di infettabili".

Gli under 12, per cui non è ancora stato approvato un vaccino, possono essere contagiosi come gli adulti?

"Sì, se si infettano sono infettivi".

Come possiamo combattere la diffusione della variante Delta?

"Vaccinazione, mascherina, evitando assembramenti, con la distanza fisica".

È possibile che arrivino altre varianti più minacciose?

"Dal punto di vista teorico sì, è possibile che arrivi una variante che sfugge ai vaccini".

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