Il sottosegretario alla Salute: “La prossima settimana forse decisioni su obbligatorietà terza dose per categorie che già hanno l’obbligo vaccinale e su riduzione a 9 mesi della validità della certificazione verde”. Sui booster a 5 mesi: “Se le evidenze scientifiche ci diranno che è meglio anticipare di un mese ci faremo trovare pronti”. Sulle misure per i non immunizzati: “Credo non sia giusto che chi si è vaccinato continui a subire ulteriori misure restrittive”
“Ad oggi non c’è sul tavolo il tema della modifica dei criteri per ottenere il green pass”. A dirlo è il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, ospite a Progress su Sky TG24. “Le due decisioni che credo potranno essere assunte la prossima settimana saranno di prevedere l’obbligatorietà della terza dose per le categorie per cui è già previsto l’obbligo vaccinale, poi c’è il tema della riduzione della validità del green pass a fronte di quelle che sono le evidenze scientifiche, che mostrano che c’è un calo dell’immunità, quindi è ragionevole pensare di riportare la validità del green pass a nove mesi. Dopodiché ovviamente con le Regioni c’è massima disponibilità a condividere un percorso” (COVID: AGGIORNAMENTI - SPECIALE).
“Per anticipo terza dose attendiamo la comunità scientifica”
Per quanto riguarda le tempistiche per le dosi booster di vaccino, Costa osserva: “Non credo che spetti alla politica decidere a chi e quando somministrare la terza dose, credo spetti alla politica e al Governo farsi trovare pronti per somministrare le dosi necessarie. Ad oggi le indicazioni erano somministrare la terza dose dopo sei mesi, se le evidenze scientifiche ci diranno che è meglio anticipare di un mese, noi ci faremo trovare pronti. Dobbiamo attendere con fiducia le indicazioni che la nostra comunità scientifica ci darà”.
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“Non è giusto che chi si è vaccinato subisca la restrizioni”
Interpellato poi sulle possibili restrizioni ad hoc per i non vaccinati, il sottosegretario prosegue: “Come ha detto il presidente Mattarella dobbiamo usare il senso di responsabilità e non possiamo permettere che le posizioni di una minoranza, supportate da nessuna evidenza scientifica, possano in qualche modo ostacolare o compromettere il percorso di ritorno alla normalità. Nel caso in cui ci dovesse essere il passaggio in arancione di alcune Regioni, e ci auguriamo che non avvenga, di fronte all’ipotesi di chiudere tutta una serie di attività credo sia giusto valutare l’ipotesi di continuare a mantenere aperte queste attività dando la possibilità a chi si è vaccinato di usufruirne”. “Se oggi una minoranza del nostro Paese che non si è vaccinata è potuta tornare alla normalità è grazie alla stragrande maggioranza che si è vaccinata - conclude - credo che non sia giusto che chi si è vaccinato continui a subire ulteriori misure restrittive”.
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“Pnrr grande opportunità per digitalizzazione e telemedicina”
“Credo ci sia da parte della politica la piena consapevolezza di quanto sia importante investire in digitalizzazione e telemedicina - osserva poi Costa - Nel nostro Paese abbiamo eccellenze straordinarie che hanno investito in questi settori, quindi l’occasione del Pnrr è una grande opportunità e sono convinto che attraverso percorsi condivisi con le istituzioni e i privati sapremo cogliere questa grande opportunità per il nostro Paese. Credo poi che per quanto riguarda la digitalizzazione e la condivisione dei dati ci sia bisogno anche di una regia centrale da parte del Governo”.