Lo ha annunciato il presidente dem. Per il ministro della Giustizia "il referendum sul Pd c’è già stato. Siamo al 18%. Un solo punto sopra la lega di Salvini". Intanto prende la tessera del Pd Calenda. E Balotelli attacca il senatore nero della Lega. LO SPECIALE
Archiviato il risultato delle elezioni del 4 marzo (SPECIALE), con il boom di M5S e Lega, i partiti sono in fibrillazione e rivolgono lo sguardo al Quirinale, che dovrà individuare a chi dare il mandato per tentare di formare un governo. Non sarà facile. Né alla Camera né al Senato le urne hanno restituito una maggioranza (QUI il simulatore per creare la vostra maggioranza). E questo significa che sarà indispensabile raggiungere un’intesa tra le forze politiche per poter governare.
- PD, RENZI SI È DIMESSO LUNEDÌ. Il Partito democratico ufficializza le dimissioni di Matteo Renzi dal ruolo di segretario. "Matteo Renzi si è formalmente dimesso lunedì. Come da lui richiesto nella lettera di dimissioni, e come previsto dallo statuto, ho immediatamente annunciato la convocazione dell'assemblea nazionale per gli adempimenti conseguenti". Così, in una nota, il presidente Pd Matteo Orfini.
- REBUS PD SU INTESA COI 5 STELLE. Il Pd intanto si divide tra chi vorrebbe aprire a un’intesa con i 5 Stelle, come il governatore pugliese Michele Emiliano, e chi respinge questa ipotesi. Emiliano è dell'idea che sia uno "spreco" non raccogliere l'appello alla collaborazione di Luigi Di Maio. Su fronte opposto c'è in prima fila il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, neo iscritto al Partito Democratico, già pronto a lasciare la tessera in caso di accordo tra i democratici e i 5 Stelle. Sulla stessa linea il guardasigilli Andrea Orlando, secondo il quale la maggioranza del Pd ha escluso la possibilità di un governo con i 5 stelle, così come con il Centrodestra. Intanto Maria Elena Boschi ribadisce che non è interessata, né è "in pista", per ricoprire il ruolo di capogruppo o quello di vicepresidente della Camera.
- SALVINI: PRONTO A PARLARE CON TUTTI. Nel centrodestra a trazione Salvini prova a mostrare i muscoli Silvio Berlusconi. “Resto il regista della coalizione”, ha fatto sapere. Ma in un’intervista al Corriere della sera dice di essere pronto a sostenere il leader della Lega (e ormai del centrodestra) nel tentativo di formare un governo. Intanto Matteo Salvini si dice pronto "a incontrare le forze politiche rappresentate in Parlamento". "Andare al governo è il nostro obiettivo - ha detto - stiamo lavorando alla squadra e, nel rispetto delle scelte del presidente della
Repubblica, siamo pronti". Il leader della Lega si concede una giornata di relax sul litorale ligure. Pausa che diventa l'occasione per un pranzo a Portofino insieme a Giovanni Toti, governatore ligure e consigliere di Silvio Berlusconi. "Ci prepariamo a lavorare duramente - ha detto Salvini - ma prima ci prendiamo 12 ore di ossigeno". Nel dibattito politico tengono banco anche la polemica tra Balotelli e il senatore nero della Lega Iwobi e il botta e risposta tra Saviano-99 Posse e Salvini. - LEU "MAI CON LA DESTRA". LeU si dichiara favorevole a un confronto sull'agenda politica, "ma mai con la destra".
- APPELLO DI MAIO AI PARTITI. Dopo il bagno di folla nella “sua” Pomigliano d’Arco, Luigi Di Maio lancia dalle colonne di Repubblica un appello agli altri partiti. "Ho detto in ogni città dove sono stato in campagna elettorale che il governo per noi si sarebbe potuto fare in base a convergenze sui temi ed è la linea che intendo portare avanti in totale trasparenza di fronte ai cittadini e al capo dello Stato. Tutte le forze politiche devono manifestare responsabilità in tal senso. Non è possibile che ora inizino teatrini, che si avviino giochi di palazzo e strategie alla House of Cards. Adesso è il momento di fare le cose che aspettiamo da 30 anni e lo si può fare solo cambiando metodo".
Orfini: Renzi si è dimesso lunedì, c'è lettera formale
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Tajani: "Mi auguro un governo stabile"
LeU: ok confronto su agenda politica ma mai con destra
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Orlando: 90% Pd è contro governo M5S o destra
Archiviato il risultato delle elezioni del 4 marzo (SPECIALE), con il boom di M5S e Lega, i partiti sono in fibrillazione e rivolgono lo sguardo al Quirinale, che dovrà individuare a chi dare il mandato per tentare di formare un governo. Non sarà facile. Né alla Camera né al Senato le urne hanno restituito una maggioranza (QUI il simulatore per creare la vostra maggioranza). E questo significa che sarà indispensabile raggiungere un’intesa tra le forze politiche per poter governare.
- Gongola Luigi Di Maio, che è stato accolto da un autentico bagno di folla nella “sua” Pomigliano d’Arco. “Devono parlare con noi o il governo non parte”, ha ribadito il leader del Movimento.
- Il Pd invece si divide tra chi vorrebbe aprire a un’intesa con i 5 Stelle e chi respinge questa ipotesi. Come il ministro Carlo Calenda, neo iscritto al Partito Democratico, ma pronto a lasciare la tessera in caso di accordo tra i democratici e i 5 Stelle. Rincara la dose Andrea Orlando, secondo il quale la maggioranza del Pd ha escluso la possibilità di un governo con i 5 stelle, così come con il Centrodestra.
- Nel centrodestra a trazione Salvini prova a mostrare i muscoli Silvio Berlusconi. “Resto il regista della coalizione”, ha fatto sapere ieri sera. Ma in un’intervista al Corriere dice di essere pronto a sostenere il leader della Lega (e ormai del centrodestra) nel tentativo di formare un governo. Intanto il leader della Lega pranza a Portofino insieme a Giovanni Toti, governatore ligure e consigliere di Silvio Berlusconi. "Ci prepariamo a lavorare duramente - ha detto Salvini - ma prima ci prendiamo 12 ore di ossigeno". Balotelli attacca il senatore nero della Lega.
Salvini e Toti, pranzo insieme a Portofino
Il leader della Lega Nord Matteo Salvini e il governatore della Liguria e consigliere politico di Berlusconi Giovanni Toti sono insieme a a pranzo a Portofino (Genova). "Ci prepariamo a lavorare duramente - ha detto Salvini - ma prima ci prendiamo 12 ore di ossigeno". Con Salvini e Toti sono a pranzo anche il neoeletto deputato della Lega nord Edoardo Rixi, assessore regionale alle infrastrutture e il consigliere comunale del Carroccio Franco Senarega.
Il tema dell'immigrazione sull'analisi del voto
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La tessera Pd di Carlo Calenda
Archiviato il risultato delle elezioni del 4 marzo (SPECIALE), con il boom di M5S e Lega, i partiti sono ora in fibrillazione e rivolgono lo sguardo al Quirinale, che dovrà individuare a chi dare il mandato per tentare di formare un governo. Non sarà facile. Né alla Camera né al Senato le urne hanno restituito una maggioranza (QUI il simulatore per creare la vostra maggioranza). E questo significa che sarà indispensabile raggiungere un’intesa tra le forze politiche per poter governare.
- Gongola Luigi Di Maio, che è stato accolto da un autentico bagno di folla nella “sua” Pomigliano d’Arco. “Devono parlare con noi o il governo non parte”, ha ribadito il leader del Movimento.
- Il Pd invece si divide tra chi vorrebbe aprire a un’intesa con i 5 Stelle e chi respinge questa ipotesi. Come il ministro Carlo Calenda, neo iscritto al Partito Democratico, ma pronto - come lui stesso ha scritto in un tweet - a lasciare la tessera in caso di accordo tra i democratici e i 5 Stelle.
- Nel centrodestra a trazione Salvini prova a mostrare i muscoli Silvio Berlusconi. “Resto il regista della coalizione”, ha fatto sapere ieri sera. Ma in un’intervista al Corriere dice di essere pronto a sostenere il leader della Lega (e ormai del centrodestra) nel tentativo di formare un governo.
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Zanda: Pd all’opposizione, Martina reggente
"Gli elettori hanno indicato per il Pd il ruolo di opposizione. La volontà degli elettori va sempre rispettata". Intervistato da Repubblica, il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, si dice d'accordo con Matteo Renzi sul posizionamento del partito, e torna a chiedere le dimissioni immediate del segretario dem per consentire che Maurizio Martina, "reggente in pectore", traghetti il Pd verso il congresso.