Elezioni 2018: la Campania non tradisce Di Maio, è trionfo M5S

Politica
Luigi Di Maio e Roberto Fico a Napoli (Foto: Archivio Ansa)

Nella regione governata da De Luca (Pd), i pentastellati fanno quasi l'en plein nell'uninominale tra Camera e Senato portando a casa 32 dei 33 collegi del maggioritario, andando oltre il 50% nel proporzionale di Campania 1 e il 44% in Campania 2. LIVE - LO SPECIALE

Dominio pentastellato anche in Campania. Al Sud cappotto doveva essere - stando alle previsioni "rubate" a Raffaele Fitto in una conversazione con Matteo Salvini e Giorgia Meloni - e (quasi) cappotto è stato. L’Election day del 4 marzo (LO SPECIALE) nella regione del candidato premier Luigi Di Maio ha avuto un solo vincitore: il Movimento 5 Stelle.

Risultati inequivocabili, spazzato via il Pd

In queste elezioni politiche 2018, il M5S stravince in Campania: tra Camera e Senato porta a casa 32 dei 33 collegi del maggioritario, va oltre il muro del 50% nel proporzionale di Campania 1 (54%) e si attesta al 44% in Campania 2. Spazzato il Pd (al 12% in Campania 1): per la regione governata dal dem Vincenzo De Luca è un dato molto significativo. Così come è eclatante anche la sconfitta del figlio di De Luca, Piero, nella roccaforte di famiglia Salerno. Arriva terzo, superato anche dal candidato del centrodestra.

Forza Italia contiene i danni

Se il centrosinistra crolla, Forza Italia contiene i danni attestandosi intorno al 18% nella regione. Un risultato modesto, anche se il partito di Silvio Berlusconi può vantare il successo di Marzia Ferraioli nell'unico collegio uninominale sfuggito al M5S, quello di Agropoli. Modesto anche il risultato di Leu, sotto la soglia del 3%.

Di Maio domina in casa sua

Restando in casa M5S, Luigi Di Maio - candidato premier pentastellato - stravince nella sua Pomigliano, aggiudicandosi il duello contro Vittorio Sgarbi con oltre il 60% dei voti. Tornano a Montecitorio altri esponenti storici dei grillini come Roberto Fico (57% a Napoli), Paola Nugnes e Wilma Moronese. Con loro approdano in Parlamento tante new entry. Da Vincenzo Spadafora, ex numero uno di Unicef, a Rina Di Lorenzo, docente esperta di legislazione scolastica. Da Doriana Sarli, veterinaria e storica attivista del meet up di Napoli a Raffaele Bruno biologo e artista impegnato nel sociale. A Palazzo Madama per la prima volta anche il geologo Franco Ortolani.

Solo delusioni per gli altri

Il Movimento 5 Stelle lascia ben poco ai rivali politici. Rischiava di farne le spese anche Paolo Siani, candidato col Pd e fratello di Giancarlo (il giornalista vittima di camorra), che guadagna comunque il seggio alla Camera attraverso il proporzionale. Dopo molto tempo non ci sarà un De Mita in Parlamento a causa del ko dell'uscente Giuseppe De Mita, nipote dell'ex premier Ciriaco, sconfitto nel collegio di Ariano Irpino. Resta fuori anche Franco Alfieri, l'ex sindaco di Agropoli assurto alle cronache come 'il sindaco delle fritture'. Perde nel suo collegio di Benevento lady Mastella, che dovrebbe comunque essere ripescata col proporzionale. Spera in un ripescaggio anche Claudio Lotito, presidente della Lazio candidato al Senato dietro Sandra Mastella. In Forza Italia disco verde invece per Marta Fascina: ventinove anni, di Portici, componente dell'ufficio stampa del Milan, era stata candidata un po' a sorpresa in posizione blindata, lasciando sorpresi molti anche all'interno del partito, in quanto sconosciuta ai più.

Ce la fa Lello Vitiello, espulso dal M5S

Del successo grillino beneficia anche Catello Vitiello, il candidato "scomunicato" dal Movimento per i suoi trascorsi nella massoneria. Per i Cinque Stelle è comunque tempo di festa. Cominciata già nella notte dell'Election day e che andrà avanti martedì 6 marzo con il ritorno e relativo bagno di folla per Luigi Di Maio nella sua Pomigliano.

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