Ostia va al ballottaggio tra seggi blindati e rischio astensione

Politica
La candidata del M5S Giuliana Di Pillo con Virginia Raggi (a sinistra) e la sfidante Monica Picca con Giorgia Meloni
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Urne aperte dalle 7 alle 23 di domenica 19 novembre per la sfida tra le aspiranti sindaco Giuliana Di Pillo, del M5S, e Monica Picca, in corsa per il centrodestra. Massicce le misure di sicurezza. Timore per l’astensionismo, già alto al primo turno

Il municipio di Ostia tornerà a votare domenica 19 novembre, per scegliere al ballottaggio il suo sindaco dopo due anni di commissariamento per infiltrazioni criminali. Una consultazione elettorale che vedrà seggi blindati dopo la vicenda dell'aggressione ad un giornalista, che ha portato all'arresto di Roberto Spada, e il portone del circolo Pd dato alle fiamme da ignoti. Ma, a preoccupare, è anche l’astensionismo, già alto al primo turno del 5 novembre.

Al primo turno ha votato il 36,15%

Le urne apriranno domani mattina alle 7 e chiuderanno alle 23, con i 183 seggi vigilati anche da agenti in borghese. Al primo turno nella ex circoscrizione romana ha votato appena il 36,15% degli aventi diritto e ora il timore è che tale percentuale diminuisca ancora, nonostante per l'appello al voto sia sceso in campo il ministro dell’Interno Marco Minniti.

Le sfidanti e i non endorsement

A sfidarsi per la poltrona di presidente del X municipio sono due donne: Giuliana Di Pillo (30,21% al primo turno), la candidata del Movimento 5 Stelle che ieri ha chiuso la sua campagna elettorale con la sindaca Virginia Raggi e Alessandro Di Battista, e Monica Picca (26,68% il 5 novembre), in corsa per il centrodestra, accompagnata nel rush finale dalla leader di FdI Giorgia Meloni. Un altro segnale della disaffezione crescente dei cittadini, però, è stato il fatto che nessuna delle due abbia fatto il pienone in piazza. Chi è rimasto fuori dalla sfida, in particolare Pd e Casapound, non ha dato indicazioni di voto, lasciando un 13.6% di elettori dem e un 9% di simpatizzanti dell'ultradestra orfani di endorsement.

Le misure di sicurezza

Nonostante la vigilanza annunciata sia stata definita “discreta”, le forze in campo si prospettano massicce. Il questore Guido Marino, nei giorni scorsi, ha firmato un'ordinanza che prevede, tra le altre cose, il controllo dell'esercito sul deposito delle schede elettorali. Il documento, varato con il prefetto Paola Basilone, prevede anche la supervisione h24 di "ogni plesso elettorale a partire dal giorno precedente le votazioni di polizia, carabinieri e Guardia di Finanza. La vigilanza terminerà solo a definitiva chiusura dei seggi".

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