Guerra Israele-Hamas, Corte penale internazionale chiede arresto Netanyahu e Sinwar

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Il procuratore capo della Corte penale internazionale Karim Kahn ha chiesto che i giudici emettano mandati di arresto internazionale nei confronti del primo ministro israeliano e del leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, per crimini di guerra e contro l'umanità. "E' uno scandalo. Questo non fermerà nè me nè noi", ha commentato Netanyahu. Chiesto anche un mandato di arresto internazionale per il ministro della Difesa israeliano Gallant. Almeno 3 persone sarebbero morte e altre 8 ferite in bombardamenti a Rafah

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Il procuratore capo della Corte penale internazionale Khan ha chiesto alla Camera preliminare del tribunale di emettere mandati di arresto contro il premier israeliano Netanyahu e il ministro della Difesa Gallant per 'crimini di guerra e contro l'umanità' nella Striscia di Gaza dall'8 ottobre 2023 e contro i leader di Hamas Sinwar, Deif, Haniyeh e Al Masri per "crimini di guerra e contro l'umanità" commessi in Israele e nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023. "Ipocrisia e vergogna internazionale", la reazione da Tel Aviv. "Messi sullo stesso piano vittima e carnefice", attacca Hamas. "Una richiesta vergognosa: non esiste alcuna equivalenza tra Israele e Hamas. Saremo sempre al fianco di Israele contro le minacce alla sua sicurezza", afferma il presidente americano Biden.


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Biden: "Quello che sta accadendo a Gaza non è genocidio"

"Vogliamo che i macellai di Hamas siano sconfitti e siamo a fianco di Israele. Rigettiamo la Cpi: non c'è equivalenza fra Israele e Hamas. Quello che sta accadendo" a Gaza "non è genocidio". Lo afferma il presidente Usa Joe Biden. 

La Francia "sostiene la Cpi e la lotta contro l'impunità"

La Francia "sostiene la Corte Penale Internazionale (Cpi), la sua indipendenza, e la lotta contro l'impunità in tutte le situazioni": lo ha fatto sapere stasera uno dei portavoce del ministero dell'Europa e degli Affari esteri francese in merito alla richiesta di mandati d'arresto internazionali nei confronti di dirigenti israeliani e di Hamas. In una dichiarazione, il portavoce precisa che "la Francia ha condannato dal 7 ottobre i massacri antisemiti perpetrati da Hamas", mentre "riguardo Israele, spetterà alla Camera preliminare della Corte pronunciarsi su questi mandati, dopo aver esaminato gli elementi di prova avanzati dal Procuratore per giustificare le sue accuse, tenendo conto del principio di complementarietà e della possibile azione delle giurisdizioni israeliane. 

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Sullivan a Israele: "Imperativo aumentare l'assistenza a Gaza"

Il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha detto nel corso dei suoi incontri in Israele che è "imperativo di aumentare l'assistenza a Gaza tramite tutti i valichi e il corridoio marittimo umanitario multinazionale". Lo riferisce la Casa Bianca, precisando che è necessario un meccanismo efficace per assicurare che i lavoratori umanitari possano consegnare in sicurezza gli aiuti a chi ne ha bisogno a Gaza.  Sullivan ha incontrato il leader dell'opposizione Yair Lapid, il ministro della difesa Yoav Gallant, il capo della difesa Herzi Halevi e i componenti del gabinetto di guerra Benny Gantz e Gadi Eizenkot. 

Casa Bianca, "ci sono alternative" ad attacco Rafah

L'inviato Usa in Israele, Jake Sullivan, ha discusso con i membri del governo di Benjamin Netanyahu la possibilità di "approcci nuovi e alternativi" all'attacco a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dove si trovano circa un milione di rifugiati, e ribadito il giudizio negativo a un attacco delle forze israeliane via terra. Il Consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca ha spinto perchè Israele e Egitto raggiungano presto l'accordo per riaprire l'accesso a Rafah. 

Berlino, "da Cpi falsa impressione equivalenza tra Israele e Hamas"

Le azioni del procuratore della Corte penale internazionale, che ha chiesto di emettere mandati di arresto per leader israeliani e di Hamas, "danno una falsa impressione di equivalenza" tra Israele e Hamas. E' quanto dichiara il ministero degli Esteri tedesco, sottolineando che "i leader di Hamas sono responsabili di un barbaro massacro in cui uomini, donne, bambini sono stati assassinati, violentati e sequestrati in Israele il 7 ottobre". Inoltre Berlino ricorda che la richiesta del procuratore dovrà essere analizzata dalla corte d'assise dei giudici che decideranno sui mandati d'arresto e dovranno "rispondere a diverse questioni difficili, come quella della giurisdizione e della complementarità delle indagini tra gli stati coinvolti, come Israele". Pur avanzando dubbi, la Germania ribadisce il suo appoggio alla Corte Penale Internazionale che è "una conquista fondamentale per la comunità globale". "La Germania rispetta la sua indipendenza e i suoi procedimenti", conclude il ministero. 


Onu, "verso ulteriore catastrofe a Gaza, raddoppiare gli sforzi"

"Purtroppo ci troviamo di fronte all'ennesimo precipizio verso un'ulteriore catastrofe a Gaza". Lo ha detto il coordinatore speciale Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Tor Wennesland, parlando in Consiglio di Sicurezza sulla situazione a Rafah. "Esorto le parti a raddoppiare tutti gli sforzi e a ritornare al tavolo delle trattative immediatamente e in buona fede", ha aggiunto, sottolineando che "la devastazione e la miseria degli ultimi sette mesi hanno rafforzato una semplice verità, Palestinesi e israeliani non possono più aspettare per stabilire un orizzonte politico praticabile che ponga fine al conflitto e stabilisca una soluzione a due Stati. Giorno dopo giorno assistiamo alle conseguenze mortali dell'inazione". 

Sullivan ha incontrato il premier palestinese e segretario Olp

Il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca ha incontrato ieri alcuni alti funzionari palestinesi, fra i quali il premier e ministro degli esteri Mohammad Mustaf e il segretario generale dell'Olp Hussein Al Sheikh. Nel corso dell'incontro è stata discussa la "crisi a Gaza e gli sforzi per mettere fine ai combattimenti tramite un accordo sugli ostaggi e un aumento dei flussi di assistenza umanitaria", afferma la Casa Bianca, sottolineando che è stata discussa anche l'agenda di riforme dell'autorità palestinese e l'importanza del sostegno finanziario della comunità internazionale per consentire al nuovo governo di avere successo. 

Netanyahu: "Decisione Cpi contro leader democratici è un oltraggio morale"

"La scandalosa decisione del procuratore della Corte Penale Internazionale, Karim Khan, di chiedere mandati di arresto per leader democraticamente eletti di Israele, è un oltraggio morale di proporzioni storiche". E' quanto afferma Benjamin Netayahu, in video messaggio postato su X, in cui sottolinea che questo "lascerà una macchia indelebile di vergogna sulla corte internazionale" che verrà trasformata "in una farsa". 

Casa Bianca: Usa impegnati perche' Hamas sia sconfitta

Nel corso del suo viaggio per incontrare i rappresentanti del governo israeliano, l'inviato della Casa Bianca Jake Sullivan ha ribadito l'"impegno degli Stati Uniti nel vedere Hamas sconfitta, gli ostaggi liberati" e messe in campo le "opportunita' perche' Israele metta al sicuro il suo futuro e quello del popolo per una regione del Medio Oriente piu' integrata". Lo riporta una nota della Casa Bianca a commento del viaggio di Sullivan che ha incontrato il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid, il ministro della Difesa Yoav Gallant, il Capo di Stato maggiore Herzi Halevi e i membri del Gabinetto di guerra Benny Gantz e Gadi Eizenkot.



Netanyahu: da Cpi oltraggio morale

"La decisione oltraggiosa del procuratore della Corte penale internazionale, Karim Khan, di richiedere mandati di arresto contro i leader democraticamente eletti di Israele e' un oltraggio morale di proporzioni storiche. Lascera' un segno di vergogna perenne sulla Corte internazionale". Lo afferma il premier israeliano, Benjamin Netanyahu.

Patriarca Gerusalemme, ‘tutto il possibile per interrompere circolo vizioso di violenza ‘

“Grazie per la vostra vicinanza, per le tantissime forme di solidarietà che tutta la Chiesa d’Italia, le varie Diocesi, le varie realtà legate alla Chiesa stanno esprimendo alla nostra Chiesa e soprattutto a questa piccola comunità che ho trovato molto colpita, anche concretamente, con diversi morti, ma molto unita e molto forte”. Con queste parole il card. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, ha voluto esprimere il suo ringraziamento alla Conferenza Episcopale Italiana, in un videomessaggio registrato a Gaza e diffuso prima della veglia di preghiera che si svolge a partire dalle 20.30 in Vaticano. “Ho trovato tanto dolore e tanta sofferenza, ma non rabbia né rancore. Questo mi ha colpito e dice molto di questa comunità che vive qui proprio fuori da queste mura”, ha detto ricordando che “in certi momenti non si possono risolvere i problemi, ma bisogna esserci. Stare lì e dire che ci siamo”. “  “Stiamo facendo tutto il possibile - ha assicurato - per cercare di aiutare tutti, per venire fuori da questa situazione, perché questo circolo vizioso di violenza si possa interrompere quanto prima”. Nel suo saluto, il Cardinale Pizzaballa ha voluto ringraziare il Cardinale Matteo Zuppi, Presidente della CEI, per la scelta di recarsi a giugno in Terra Santa. “Grazie – ha concluso - per aiutarci a vivere bene, per quanto possibile, da cristiani, da credenti, ma radicati nella terra e nella vita della gente, questo momento così difficile. Pregate per noi e noi continueremo, per quanto possibile, nonostante tutto, in questa circostanza a pregare e ringraziarvi”.


Procuratore Cpi: "Non è caccia alle streghe, lontane dal vero accuse antisemitismo"

"Questa non è una caccia alle streghe, questa non è una reazione emotiva, è un procedimento legale a cui siamo tenuti come procuratori internazionali di un organismo indipendente, per costruire prove solide che non vengano smontate in aula". Così il procuratore capo della Corte Penale Internazionale, Karim Khan, difende, in un'intervista alla Cnn, la sua decisione di chiedere mandati di arresto per esponenti israeliani e di Hamas. In particolare rigetta le accuse, avanzate da Israele "di antisemitismo, di odio, l'idea che applichiamo la legge alla cieca, che favoriamo una parte, mentre siamo ostili all'altra, non potrebbe essere più lontano dal vero". 

Usa, Repubblicani discutono sanzioni a Cpi

I Repubblicani della Camera del Congresso americano stanno discutendo la possibilità di portare in aula una legge che prevede sanzioni nei confronti della Corte penale internazionale dell'Aja. La discussione nasce in risposta all'ordine d'arresto per crimini di guerra e contro l'umanità chiesto dal procuratore capo della Corte internazionale nei confronti, tra gli altri, del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo riporta la Cnn. Non e' chiaro se i Repubblicani riusciranno a presentare un testo e a portarlo in aula già questa settimana. 

Alla Sapienza contestato concerto per la pace: "Stop accordi"

Contestato con un intervento di una studentessa il Concerto per la Pace nell'aula magna del rettorato dell'Università La Sapienza di Roma prima dell'esibizione di Edoardo Bennato. "Chiediamo che la Sapienza rompa tutte le collaborazioni con Leonardo Spa. Non si può parlare di pace e finanziare Leonardo, non ci si può riempire la bocca di 'pace' e continuare a finanziare aziende e società per azioni che portano avanti la cultura della guerra. Non è assolutamente tollerabile parlare di pace e portare avanti questi accordi", ha detto una ragazza in platea, dopo essersi alzata in piedi, mostrando la bandiera della Palestina.

Ambasciatore Israele in Italia: "Onta per Cpi il mandato arresto per Netanyahu"

“La decisione del Procuratore della Corte Penale internazionale (Cpi) dell'Aia di richiedere l'emissione di mandati di arresto per i leader israeliani è priva di fondamento”. Così l’ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar ha commentato la richiesta di Karim Khan di spiccare mandati di arresto internazionale nei confronti del premier Benjamin Netanyahu e drl ministro della Difesa Yoav Gallant.

“La decisione di porre sullo stesso piano i leader israeliani e quelli terroristici rappresenta una grave cecità morale e un’onta per questa Corte”, ha aggiunto l’ambasciatore in occasione del ricevimento per il 76 esimo anniversario dell’indipendenza di Israele ricordando che lo stesso mandato di arresto e’ stato chiesto per il leader di Hamas a Gaza Yahya Sinwar, il capo politico di Hamas Hanyeh e in leader delle Brigate al Qassam.


Pizzaballa: "A Gaza stiamo cercando di aiutare tutti"

"Grazie per la vostra vicinanza, per le tantissime forme di solidarietà che tutta la Chiesa d'Italia, le varie Diocesi, le varie realtà legate alla Chiesa stanno esprimendo alla nostra Chiesa e soprattutto a questa piccola comunità che ho trovato molto colpita, anche concretamente, con diversi morti, ma molto unita e molto forte". Con queste parole il cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, ha voluto esprimere il suo ringraziamento alla Conferenza Episcopale Italiana, in un videomessaggio registrato a Gaza e diffuso prima della veglia di preghiera che si svolge a partire dalle ore 20.30 in Vaticano.

Netanyahu: "L'ordine della Cpi è diretto contro Israele"

"L'ordine assurdo e falso del pubblico ministero dell'Aja non è diretto solo contro il Premier e il ministro della Difesa, ma è diretto contro l'intero Stato di Israele". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu. "Respingo con disgusto - ha aggiunto - il paragone del procuratore dell'Aja tra l'Israele democratico e gli assassini di massa di Hamas. Questo è esattamente l'aspetto del nuovo antisemitismo, che si è spostato dai campus dell'Occidente all'Aja". "Prometto - ha concluso - che nessuna pressione e nessuna decisione in qualsiasi forum internazionale ci impedirà di colpire coloro che cercano di distruggerci". 

Gran Bretagna, "il mandato di arresto della Cpi contro Netanyahu non aiuta"

Il mandato d'arresto predisposto dal procuratore capo britannico della Corte Internazionale Penale dell'Onu (Cpi), Karim Khan, per crimini di guerra e contro l'umanità contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu e contro il suo ministro della Difesa Yoav Gallat (oltre che contro i leader di Hamas)  è "un atto che non è d'aiuto in relazione agli sforzi per il raggiungimento di una pausa dei combattimenti" a Gaza, "del rilascio degli ostaggi e dell'arrivo di aiuti umanitari" nella Striscia. Lo ha affermato oggi una portavoce di Downing Street, non senza contestare la giurisdizione della Cpi nei territori in questione visto che Israele non ha sottoscritto "lo Statuto di Roma" e la Palestina "non è ancora riconosciuta" come Stato. 

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